Il settore agricolo odierno si trova davanti a una SFIDA sempre più complessa e incalzante, quella di coniugare il bisogno di aumentare la produzione alimentare, migliorandone la sicurezza e la qualità, anche sotto il profilo nutrizionale, con la necessità di garantire, al contempo, la salvaguardia del suolo e dell’ambiente, la conservazione della biodiversità, la tutela delle acque, e non ultimo il miglioramento della qualità del lavoro degli operatori. L’agricoltura di precisione, rendendo possibile produrre con una efficienza crescente e con impatti ambientali sempre minori, è una risposta ottimale a tale sfida. Grazie all'impiego delle tecnologie digitali è possibile, con sempre maggiore accuratezza, monitorare e controllare un appezzamento di terreno più in dettaglio e di intervenire solo dove e quando è necessario e opportuno, con aumento delle rese e risparmio considerevole dei fattori produttivi (semi, fertilizzanti, acqua, suolo, fitofarmaci, carburanti, ecc.), di tempo, di fatica (fisica e mentale) e con benefici che superano il singolo contesto aziendale e investono l’intera società. Il nuovo modello agricolo richiesto ad alta voce dalla società necessita del miglioramento dell’ambiente inteso come fattore di produzione deteriorabile e limitato (sostenibilità ambientale) e la riduzione degli sprechi con l’introduzione di strumenti e forme organizzative nuove (sostenibilità economica). Inevitabilmente l’azienda agricola deve utilizzare strumenti e organizzazioni gestionali innovativi in grado di ridurre gli effetti negativi sull'ambiente e i costi di esercizio che erodono il reddito degli imprenditori agricoli. A tal fine, le nuove tecnologie digitali connesse con la sensoristica, l’automazione, la raccolta e la gestione di enormi quantità di dati colturali e di campo saranno uno strumento essenziale per affrontare e vincere la SFIDA sopra indicata. Le nuove scienze tecnologiche potranno consentire di sviluppare pratiche di coltivazione, di produzione e di allevamento adattate alle esigenze e ai bisogni di ogni singolo individuo, pianta o capo animale, ottimizzando l'utilizzo degli apporti e dei trattamenti. Intervenendo in modo differenziato e mirato - se, quanto e quando occorre – si ottengono molteplici risultati sul piano ambientale, economico e produttivo. Ridurre e ottimizzare gli input in funzione dei reali fabbisogni, da un lato contiene i costi aziendali e i rischi di dispersione nell'ambiente, dall'altro garantisce una migliore efficienza e qualità delle produzioni, prevenendo gli inconvenienti e i problemi fitosanitari che possono insorgere quando si dà troppo o troppo poco nei momenti sbagliati. Il progetto presentato introduce una innovazione tecnologica e organizzativa nell'ambito del settore agricolo marchigiano al fine di combattere le patologie degli impianti specializzati (frutteti, oliveti, vigneti) in modo alternativo al tradizionale, utilizzando un Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto (S.A.P.R.) per effettuare irrorazioni direttamente dall'alto sulla chioma stessa, laddove, finora tali operazioni sono state effettuate solo dal basso (a piedi o da mezzo agricolo). Si intende raggiungere l’obiettivo previsto tramite un prototipo da progettare, realizzare e testare in campo costituito da un sistema meccanico, da software e hardware, per lo specifico predisposti e studiati. L’obbiettivo sarà quello di poter effettuare un intervento di “irrorazione aerea di prodotti biologici sopra chioma” evitando una serie di problematiche ambientali come l’uso di fitofarmaci, lo spreco delle risorse idriche, il problema della deriva nel caso in cui si utilizzino sistemi tradizionali di irrorazione dal basso, il compattamento del terreno nel caso di uso di attrezzature pesanti o trainanti. Al fine di testare dettagliatamente il prototipo che verrà realizzato e progettato in tutte le sue componenti, il G.O. effettuerà verifiche su oliveti biologici. Difatti l’olivo rappresenta una delle coltivazioni maggiormente sviluppate nella regione Marche (nel 2000-2010, la superficie è passata dal 2,1% della SAU al 2,9%) e inoltre il suo sesto di impianto consente ai progettisti di testare e tarare l’apparecchio su una tipologia standard di sesto di impianto. Inoltre su tale coltura, che ha avuto problemi non indifferenti con la mosca dell’olivo arrivando a ridurre il raccolto anche dell’80%, è possibile utilizzare un prodotto biologico presente in commercio (Spintor Fly) con un basso dosaggio per ettaro. La SFIDA successiva alla presente sperimentazione, riguarderà l’uso del sistema di irrorazione aerea anche su altre tipologie di piante come i frutteti i vigneti e anche sui seminativi.

AGRICOLTURA DI PRECISIONE: RIDUZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI DEI SISTEMI PRODUTTIVI

Lattanzi Pamela;Spalletti Stefano;Stefano Pollastrelli
2019-01-01

Abstract

Il settore agricolo odierno si trova davanti a una SFIDA sempre più complessa e incalzante, quella di coniugare il bisogno di aumentare la produzione alimentare, migliorandone la sicurezza e la qualità, anche sotto il profilo nutrizionale, con la necessità di garantire, al contempo, la salvaguardia del suolo e dell’ambiente, la conservazione della biodiversità, la tutela delle acque, e non ultimo il miglioramento della qualità del lavoro degli operatori. L’agricoltura di precisione, rendendo possibile produrre con una efficienza crescente e con impatti ambientali sempre minori, è una risposta ottimale a tale sfida. Grazie all'impiego delle tecnologie digitali è possibile, con sempre maggiore accuratezza, monitorare e controllare un appezzamento di terreno più in dettaglio e di intervenire solo dove e quando è necessario e opportuno, con aumento delle rese e risparmio considerevole dei fattori produttivi (semi, fertilizzanti, acqua, suolo, fitofarmaci, carburanti, ecc.), di tempo, di fatica (fisica e mentale) e con benefici che superano il singolo contesto aziendale e investono l’intera società. Il nuovo modello agricolo richiesto ad alta voce dalla società necessita del miglioramento dell’ambiente inteso come fattore di produzione deteriorabile e limitato (sostenibilità ambientale) e la riduzione degli sprechi con l’introduzione di strumenti e forme organizzative nuove (sostenibilità economica). Inevitabilmente l’azienda agricola deve utilizzare strumenti e organizzazioni gestionali innovativi in grado di ridurre gli effetti negativi sull'ambiente e i costi di esercizio che erodono il reddito degli imprenditori agricoli. A tal fine, le nuove tecnologie digitali connesse con la sensoristica, l’automazione, la raccolta e la gestione di enormi quantità di dati colturali e di campo saranno uno strumento essenziale per affrontare e vincere la SFIDA sopra indicata. Le nuove scienze tecnologiche potranno consentire di sviluppare pratiche di coltivazione, di produzione e di allevamento adattate alle esigenze e ai bisogni di ogni singolo individuo, pianta o capo animale, ottimizzando l'utilizzo degli apporti e dei trattamenti. Intervenendo in modo differenziato e mirato - se, quanto e quando occorre – si ottengono molteplici risultati sul piano ambientale, economico e produttivo. Ridurre e ottimizzare gli input in funzione dei reali fabbisogni, da un lato contiene i costi aziendali e i rischi di dispersione nell'ambiente, dall'altro garantisce una migliore efficienza e qualità delle produzioni, prevenendo gli inconvenienti e i problemi fitosanitari che possono insorgere quando si dà troppo o troppo poco nei momenti sbagliati. Il progetto presentato introduce una innovazione tecnologica e organizzativa nell'ambito del settore agricolo marchigiano al fine di combattere le patologie degli impianti specializzati (frutteti, oliveti, vigneti) in modo alternativo al tradizionale, utilizzando un Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto (S.A.P.R.) per effettuare irrorazioni direttamente dall'alto sulla chioma stessa, laddove, finora tali operazioni sono state effettuate solo dal basso (a piedi o da mezzo agricolo). Si intende raggiungere l’obiettivo previsto tramite un prototipo da progettare, realizzare e testare in campo costituito da un sistema meccanico, da software e hardware, per lo specifico predisposti e studiati. L’obbiettivo sarà quello di poter effettuare un intervento di “irrorazione aerea di prodotti biologici sopra chioma” evitando una serie di problematiche ambientali come l’uso di fitofarmaci, lo spreco delle risorse idriche, il problema della deriva nel caso in cui si utilizzino sistemi tradizionali di irrorazione dal basso, il compattamento del terreno nel caso di uso di attrezzature pesanti o trainanti. Al fine di testare dettagliatamente il prototipo che verrà realizzato e progettato in tutte le sue componenti, il G.O. effettuerà verifiche su oliveti biologici. Difatti l’olivo rappresenta una delle coltivazioni maggiormente sviluppate nella regione Marche (nel 2000-2010, la superficie è passata dal 2,1% della SAU al 2,9%) e inoltre il suo sesto di impianto consente ai progettisti di testare e tarare l’apparecchio su una tipologia standard di sesto di impianto. Inoltre su tale coltura, che ha avuto problemi non indifferenti con la mosca dell’olivo arrivando a ridurre il raccolto anche dell’80%, è possibile utilizzare un prodotto biologico presente in commercio (Spintor Fly) con un basso dosaggio per ettaro. La SFIDA successiva alla presente sperimentazione, riguarderà l’uso del sistema di irrorazione aerea anche su altre tipologie di piante come i frutteti i vigneti e anche sui seminativi.
2019
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