Nel contesto storico-culturale di riscoperta in età umanistica della tradizione linguistica e letteraria greca antica si esamina l’attività di grecista di Antonio Bonfini, a partire dagli incarichi di maestro ricoperti nel territorio marchigiano (Ascoli Piceno e Recanati) fino al ruolo di umanista e storiografo di corte svolto presso il re ungherese Mattia Corvino. Nell’ambito del suo lavoro di insegnante e di scrittore, particolarmente significativo in tal senso si profila anche quello di traduttore, praticato, in piena consonanza con la sua epoca, in rapporto a tre lingue (greco, latino e volgare italiano). Il saggio ripercorre nel dettaglio le sette latinizzazioni dal greco compiute dall’autore (Ermogene, Aftonio, i Filostrati, Erodiano), sulla base di quanto si è conservato fino a noi (testimoni manoscritti e a stampa) e alla luce dello stato attuale delle ricerche (tramite il vaglio interdisciplinare degli studi dedicati fino ad oggi alla produzione traduttiva di Bonfini). Di ciascuna traduzione si circoscrive quanto è possibile ricostruire in merito alle date di composizione e alla fortuna conseguita per mezzo della circolazione a stampa: in tal modo si fanno emergere anche gli aspetti che devono ancora essere oggetto di ricerche più approfondite, a motivo dell’intermediazione culturale particolarmente rilevante che le traduzioni attuano tra l’autore tradotto, il traduttore e la ricezione. Inoltre, si dimostra anche il peso culturale strategico assunto dalle traduzioni nei delicati equilibri politici dei rapporti di potere italiani, nei quali si inserisce il re Mattia (ad esempio nel caso delle "Storie" di Erodiano), così come della corte ungherese (tramite anche il censimento delle traduzioni dal greco presenti nella Bibliotheca Corviniana), così come nel sistema di valori nei quali si riconosce l’unione cristiana dell’Occidente europeo contro il pericolo dell’avanzata ottomana da oriente (dal momento che il mondo greco antico rappresenta simbolicamente la civiltà originaria, precedente a quella latina, da liberare e da riconquistare).

Bonfini grecista: dalla scuola ascolana alla Bibliotheca Corviniana (Ermogene, Aftonio, i Filostrati, Erodiano)

Manuela Martellini
2018-01-01

Abstract

Nel contesto storico-culturale di riscoperta in età umanistica della tradizione linguistica e letteraria greca antica si esamina l’attività di grecista di Antonio Bonfini, a partire dagli incarichi di maestro ricoperti nel territorio marchigiano (Ascoli Piceno e Recanati) fino al ruolo di umanista e storiografo di corte svolto presso il re ungherese Mattia Corvino. Nell’ambito del suo lavoro di insegnante e di scrittore, particolarmente significativo in tal senso si profila anche quello di traduttore, praticato, in piena consonanza con la sua epoca, in rapporto a tre lingue (greco, latino e volgare italiano). Il saggio ripercorre nel dettaglio le sette latinizzazioni dal greco compiute dall’autore (Ermogene, Aftonio, i Filostrati, Erodiano), sulla base di quanto si è conservato fino a noi (testimoni manoscritti e a stampa) e alla luce dello stato attuale delle ricerche (tramite il vaglio interdisciplinare degli studi dedicati fino ad oggi alla produzione traduttiva di Bonfini). Di ciascuna traduzione si circoscrive quanto è possibile ricostruire in merito alle date di composizione e alla fortuna conseguita per mezzo della circolazione a stampa: in tal modo si fanno emergere anche gli aspetti che devono ancora essere oggetto di ricerche più approfondite, a motivo dell’intermediazione culturale particolarmente rilevante che le traduzioni attuano tra l’autore tradotto, il traduttore e la ricezione. Inoltre, si dimostra anche il peso culturale strategico assunto dalle traduzioni nei delicati equilibri politici dei rapporti di potere italiani, nei quali si inserisce il re Mattia (ad esempio nel caso delle "Storie" di Erodiano), così come della corte ungherese (tramite anche il censimento delle traduzioni dal greco presenti nella Bibliotheca Corviniana), così come nel sistema di valori nei quali si riconosce l’unione cristiana dell’Occidente europeo contro il pericolo dell’avanzata ottomana da oriente (dal momento che il mondo greco antico rappresenta simbolicamente la civiltà originaria, precedente a quella latina, da liberare e da riconquistare).
2018
978-88-7298-111-5
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