Il saggio affronta il tema della persecuzione penale dell’omosessualità in Germania tra XIX e XX secolo, dall’Impero alla Repubblica di Weimar, concentrando l’attenzione sull’attivista e letterato berlinese Kurt Hiller. La prima parte del lavoro ricostruisce il dibattito sui progetti di riforma del Codice penale attraverso l’intreccio di tre profili: quello più strettamente giuridico (a livello accademico così come della pratica quotidiana del diritto), quello della scienza medica e della neonata sessuologia, quello dello sfortunato dibattito parlamentare fino alle soglie della Machtergreifung nazista. In tale contesto viene collocata l’intensa attività dei riformisti, descrivendo sia le differenti ‘anime’ del movimento per la depenalizzazione dell’omosessualità, sia il loro scontro con il dominante clima di pregiudizio e di ipocrisia. L’operato e la formazione di Hiller come giurista sono esaminati con particolare riguardo al primo ventennio del ‘900, a partire dall’opera Das Recht über sich selbst del 1908, che rivendica su basi milliane la libertà di disporre del proprio corpo a partire dall’omosessualità, all’aborto, all’incesto, fino al diritto al suicidio. L’evoluzione del suo pensiero, in cui la lettura di Nietzsche determina il passaggio ad una critica sociale marcatamente elitaria, è trattata come significativo e straordinario esempio di intellettuale direttamente coinvolto negli eventi più significativi dell’epoca ed inesauribile animatore della scena culturale.
Il diritto su di sé (1908): la prima uscita pubblica di Kurt Hiller
Sabbatini, Carlo
2019-01-01
Abstract
Il saggio affronta il tema della persecuzione penale dell’omosessualità in Germania tra XIX e XX secolo, dall’Impero alla Repubblica di Weimar, concentrando l’attenzione sull’attivista e letterato berlinese Kurt Hiller. La prima parte del lavoro ricostruisce il dibattito sui progetti di riforma del Codice penale attraverso l’intreccio di tre profili: quello più strettamente giuridico (a livello accademico così come della pratica quotidiana del diritto), quello della scienza medica e della neonata sessuologia, quello dello sfortunato dibattito parlamentare fino alle soglie della Machtergreifung nazista. In tale contesto viene collocata l’intensa attività dei riformisti, descrivendo sia le differenti ‘anime’ del movimento per la depenalizzazione dell’omosessualità, sia il loro scontro con il dominante clima di pregiudizio e di ipocrisia. L’operato e la formazione di Hiller come giurista sono esaminati con particolare riguardo al primo ventennio del ‘900, a partire dall’opera Das Recht über sich selbst del 1908, che rivendica su basi milliane la libertà di disporre del proprio corpo a partire dall’omosessualità, all’aborto, all’incesto, fino al diritto al suicidio. L’evoluzione del suo pensiero, in cui la lettura di Nietzsche determina il passaggio ad una critica sociale marcatamente elitaria, è trattata come significativo e straordinario esempio di intellettuale direttamente coinvolto negli eventi più significativi dell’epoca ed inesauribile animatore della scena culturale.File | Dimensione | Formato | |
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