In ambito di detenzione o spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei dipendenti fuori dal contesto lavorativo, bisogna evidenziare un orientamento prevalente in giurisprudenza tendente a legittimare il recesso per giusta causa. Infatti, in assenza di esplicite pattuizioni collettive che regolamentano la fattispecie, i giudici di legittimità pongono in risalto la mancanza di fiducia circa il futuro esatto adempimento delle prestazioni lavorative ed il danno d’immagine che viene arrecato al datore di lavoro. La sentenza n. 21679/2018 che si annota, invece, si discosta da questo orientamento e sussume tale comportamento negativo nell'ambito di quelli per i quali il contratto collettivo prevede una pena conservativa.
L’uso di droghe e la giusta causa di licenziamento
Filippo Olivelli
2019-01-01
Abstract
In ambito di detenzione o spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei dipendenti fuori dal contesto lavorativo, bisogna evidenziare un orientamento prevalente in giurisprudenza tendente a legittimare il recesso per giusta causa. Infatti, in assenza di esplicite pattuizioni collettive che regolamentano la fattispecie, i giudici di legittimità pongono in risalto la mancanza di fiducia circa il futuro esatto adempimento delle prestazioni lavorative ed il danno d’immagine che viene arrecato al datore di lavoro. La sentenza n. 21679/2018 che si annota, invece, si discosta da questo orientamento e sussume tale comportamento negativo nell'ambito di quelli per i quali il contratto collettivo prevede una pena conservativa.File | Dimensione | Formato | |
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