La penetrante sollecitudine con la quale Dolores Prato ha descritto e rivissuto nella sua opera la piccola città, Treia, nella quale aveva trascorso l’infanzia costituisse, oltre che un monumento della letteratura italiana, anche un'efficace metafora del moto costante tra capitale e province che ha a lungo caratterizzato le relazioni tra Roma e la sua periferia orientale, costruendo spazi, legami, carriere, poteri e assetto urbano. E dunque: paesaggio, urbanizzazione, cultura. Si tratta di un approccio originale a un tema apparentemente scontato (il rapporto tra centro e periferia), ma anche di un tentativo di collaborazione interdisciplinare cui la storia, che per «Proposte e ricerche» costituisce il punto di riferimento principale, è comunque chiamata dal suo rinnovato statuto epistemologico. Si tratta della riproposizione di un tema affascinante di storia urbana e sociale: vale a dire il rapporto tra città grandi e città piccole nel contesto nazionale, e, in questo caso, in un’area infranazionale particolarmente significativa e forse da rivalorizzare sotto la specie della sua elaborata civiltà urbana, talvolta sottomessa, negli studi, alle esigenze di quella agricola.
Roma da città universale a capitale nazionale. Per una lettura inedita di Dolores Prato
Valentina Polci
2015-01-01
Abstract
La penetrante sollecitudine con la quale Dolores Prato ha descritto e rivissuto nella sua opera la piccola città, Treia, nella quale aveva trascorso l’infanzia costituisse, oltre che un monumento della letteratura italiana, anche un'efficace metafora del moto costante tra capitale e province che ha a lungo caratterizzato le relazioni tra Roma e la sua periferia orientale, costruendo spazi, legami, carriere, poteri e assetto urbano. E dunque: paesaggio, urbanizzazione, cultura. Si tratta di un approccio originale a un tema apparentemente scontato (il rapporto tra centro e periferia), ma anche di un tentativo di collaborazione interdisciplinare cui la storia, che per «Proposte e ricerche» costituisce il punto di riferimento principale, è comunque chiamata dal suo rinnovato statuto epistemologico. Si tratta della riproposizione di un tema affascinante di storia urbana e sociale: vale a dire il rapporto tra città grandi e città piccole nel contesto nazionale, e, in questo caso, in un’area infranazionale particolarmente significativa e forse da rivalorizzare sotto la specie della sua elaborata civiltà urbana, talvolta sottomessa, negli studi, alle esigenze di quella agricola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.