The present paper wants to study a theme not explored by historians so far: the defascistisation of school teacher, choosing the city of Padua as a study case. It is an excellent observatory because in Padua was located the headquarter of the Ministry of National Education and because it was a town very aligned with fascist guidelines. The State Archive of Padua preserves the dossier of all the people (teachers, headmasters, school inspectors, etc.) referred by the provincial commission for the defascistisation during the years 1945-46: a valuable and unpublished documentation that allows to reconstruct the procedural events of those teachers accused of having played an active role during fascism. The Casrec Archive (Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) of Padua University preserves the documents of the Provveditorato agli studi (board education), an office informed about the activity of the commission and an active subject in the defascistisation process. The aim of the essay is therefore to reconstruct the context within which the provincial purification commission and the ministerial subcommission that followed in 1946 operated, trying to shed some light on the very complicated regulations, and to present the main actors involved in the defascistisation process.

Il presente contributo intende indagare un tema finora per nulla esplorato dagli storici: l’epurazione del personale scolastico (presidi, direttori didattici, ispettori, docenti), scegliendo come caso di studio la città di Padova. Essa rappresenta un ottimo osservatorio in quanto sede del ministero dell’educazione nazionale durante gli anni repubblichini e perché città non solo perfettamente allineata con le direttive emanate in ambito scolastico, ma anche particolarmente attiva sul fronte delle iniziative, dei convegni, delle attuazioni pratiche. Presso il locale Archivio di Stato sono conservati i fascicoli dei soggetti (insegnanti, presidi, funzionari) deferiti presso la commissione provinciale di epurazione nel biennio 1945-46: una documentazione preziosa e inedita che consente di ricostruire le vicende processuali di quegli insegnanti accusati di aver svolto un ruolo attivo durante il fascismo. L’Archivio Casrec (Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) dell’Università di Padova raccoglie, invece, le carte del provveditorato agli Studi, informato sull’attività della commissione e soggetto attivo nell’opera di epurazione. L’obiettivo del saggio è pertanto quello di ricostruire il contesto entro il quale operarono la commissione provinciale di epurazione e la sottocommissione ministeriale che la sostituì nel 1946, cercando di fare chiarezza sulla normativa vigente, assai complessa, e di offrire un primo tassello alla ricostruzione di un mosaico ancora tutto da comporre.

Tra selva normativa e schedature di massa: i procedimenti di epurazione degli insegnanti di scuola secondaria

Targhetta, Fabio
2018-01-01

Abstract

The present paper wants to study a theme not explored by historians so far: the defascistisation of school teacher, choosing the city of Padua as a study case. It is an excellent observatory because in Padua was located the headquarter of the Ministry of National Education and because it was a town very aligned with fascist guidelines. The State Archive of Padua preserves the dossier of all the people (teachers, headmasters, school inspectors, etc.) referred by the provincial commission for the defascistisation during the years 1945-46: a valuable and unpublished documentation that allows to reconstruct the procedural events of those teachers accused of having played an active role during fascism. The Casrec Archive (Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) of Padua University preserves the documents of the Provveditorato agli studi (board education), an office informed about the activity of the commission and an active subject in the defascistisation process. The aim of the essay is therefore to reconstruct the context within which the provincial purification commission and the ministerial subcommission that followed in 1946 operated, trying to shed some light on the very complicated regulations, and to present the main actors involved in the defascistisation process.
2018
ETS
Il presente contributo intende indagare un tema finora per nulla esplorato dagli storici: l’epurazione del personale scolastico (presidi, direttori didattici, ispettori, docenti), scegliendo come caso di studio la città di Padova. Essa rappresenta un ottimo osservatorio in quanto sede del ministero dell’educazione nazionale durante gli anni repubblichini e perché città non solo perfettamente allineata con le direttive emanate in ambito scolastico, ma anche particolarmente attiva sul fronte delle iniziative, dei convegni, delle attuazioni pratiche. Presso il locale Archivio di Stato sono conservati i fascicoli dei soggetti (insegnanti, presidi, funzionari) deferiti presso la commissione provinciale di epurazione nel biennio 1945-46: una documentazione preziosa e inedita che consente di ricostruire le vicende processuali di quegli insegnanti accusati di aver svolto un ruolo attivo durante il fascismo. L’Archivio Casrec (Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea) dell’Università di Padova raccoglie, invece, le carte del provveditorato agli Studi, informato sull’attività della commissione e soggetto attivo nell’opera di epurazione. L’obiettivo del saggio è pertanto quello di ricostruire il contesto entro il quale operarono la commissione provinciale di epurazione e la sottocommissione ministeriale che la sostituì nel 1946, cercando di fare chiarezza sulla normativa vigente, assai complessa, e di offrire un primo tassello alla ricostruzione di un mosaico ancora tutto da comporre.
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