Il contributo si propone di individuare e classificare gli atti della regolazione pubblica dell’economia attraverso un percorso logico-interpretativo che prende le mosse dalla descrizione di tali atti effettuata dalle autorità emananti per verificare, da ultimo, la natura delle autorità stesse. Assunto come criterio di indagine la nozione di regolazione pubblica delle attività economiche, l’articolo ripercorre la genesi storica dei poteri della regolazione pubblica dell’economia in Italia e si concentra sul modello del c.d. Stato-regolatore, che domina l’attuale congiuntura storico-economica. Esso è contraddistinto dalla proliferazione di amministrazioni indipendenti che nascono come apparati serventi il potere legislativo. Attraverso l’esame dei poteri paradigmatici dell’AGCM, dell’ARERA, della CONSOB e dell’Autorità per i trasporti, diverse per funzioni e per poteri, si evidenzia la sussistenza di alcuni tratti comuni, tali da consentirne una sistematizzazione in dieci categorie. Per quanto concerne la natura delle autorità di regolazione, si osserva che queste, disponendo di poteri analoghi a quelli delle autorità amministrative, abbiano anch’esse natura di autorità amministrative. Invero, il compito di bilanciare gli interessi attraverso misure discrezionali, carattere emblematico dell’amministrazione pubblica, si intreccia, nel caso delle autorità di regolazione, con elementi della legislazione e della giurisdizione. Pertanto, l’A. conclude sottolineando la necessità di applicare correttivi nell’esercizio dei poteri delle autorità di regolazione, volti a garantire che l’attività regolatoria, essenzialmente rivolta alla concorrenza nel mercato e alla tutela dei diritti degli utenti, non venga mai meno alla sua funzione di servizio per imprese e cittadini.

Natura e caratteri degli atti di regolazione pubblica dell’economia

francesco de leonardis
2018-01-01

Abstract

Il contributo si propone di individuare e classificare gli atti della regolazione pubblica dell’economia attraverso un percorso logico-interpretativo che prende le mosse dalla descrizione di tali atti effettuata dalle autorità emananti per verificare, da ultimo, la natura delle autorità stesse. Assunto come criterio di indagine la nozione di regolazione pubblica delle attività economiche, l’articolo ripercorre la genesi storica dei poteri della regolazione pubblica dell’economia in Italia e si concentra sul modello del c.d. Stato-regolatore, che domina l’attuale congiuntura storico-economica. Esso è contraddistinto dalla proliferazione di amministrazioni indipendenti che nascono come apparati serventi il potere legislativo. Attraverso l’esame dei poteri paradigmatici dell’AGCM, dell’ARERA, della CONSOB e dell’Autorità per i trasporti, diverse per funzioni e per poteri, si evidenzia la sussistenza di alcuni tratti comuni, tali da consentirne una sistematizzazione in dieci categorie. Per quanto concerne la natura delle autorità di regolazione, si osserva che queste, disponendo di poteri analoghi a quelli delle autorità amministrative, abbiano anch’esse natura di autorità amministrative. Invero, il compito di bilanciare gli interessi attraverso misure discrezionali, carattere emblematico dell’amministrazione pubblica, si intreccia, nel caso delle autorità di regolazione, con elementi della legislazione e della giurisdizione. Pertanto, l’A. conclude sottolineando la necessità di applicare correttivi nell’esercizio dei poteri delle autorità di regolazione, volti a garantire che l’attività regolatoria, essenzialmente rivolta alla concorrenza nel mercato e alla tutela dei diritti degli utenti, non venga mai meno alla sua funzione di servizio per imprese e cittadini.
2018
Editoriale Scientifica S.r.l.
Internazionale
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