Fin da una rapida lettura della c.d. legge Gelli-Bianco emergono diversi profili di interesse per la disciplina del diritto amministrativo. In particolare: a) responsabilità amministrativo-contabile e connessa azione di rivalsa; b) introduzione, in via implicita, di norme appartenenti al genus “anticorruzione”; c) previsione, anche qui in via implicita, di meccanismi di performance in funzione di bilanciamento rispetto al regime di favore apprestato nei confronti del sanitario (pubblico dipendente) dalla disciplina sulla rivalsa sopra accennata. Gli elementi indicati rappresentano altrettanti possibili punti di riferimento da cui guardare alla nuova legge Gelli-Bianco. Dal versante del diritto amministrativo, la «gestione del rischio» (e con essa la sua prevenzione) rappresenta una vera e propria premessa al tema della responsabilità sanitaria, pur se quest’ultima resta «il proprium dell’intervento legislativo in esame». A livello sistematico riaffiorano gli insegnamenti di quella dottrina amministrativista (riconducibile a Mario Nigro) secondo cui la componente organizzativa risulta determinate per il corretto svolgimento dell’azione alla prima connessa. È infatti solo attraverso un’adeguata organizzazione che può determinarsi un’altrettanto adeguata attività in termini di «buon andamento». Insomma, la buona attività non è mai indifferente alla buona organizzazione. È questo che, in sintesi, il saggio indicato ha cercato di dimostrare utilizzando come parametro di riferimento al recente legge Gelli-Bianco.
La c.d. legge Gelli-Bianco. Fra strategia di prevenzione del rischio e responsabilità amministrative
Stefano Villamena
2019-01-01
Abstract
Fin da una rapida lettura della c.d. legge Gelli-Bianco emergono diversi profili di interesse per la disciplina del diritto amministrativo. In particolare: a) responsabilità amministrativo-contabile e connessa azione di rivalsa; b) introduzione, in via implicita, di norme appartenenti al genus “anticorruzione”; c) previsione, anche qui in via implicita, di meccanismi di performance in funzione di bilanciamento rispetto al regime di favore apprestato nei confronti del sanitario (pubblico dipendente) dalla disciplina sulla rivalsa sopra accennata. Gli elementi indicati rappresentano altrettanti possibili punti di riferimento da cui guardare alla nuova legge Gelli-Bianco. Dal versante del diritto amministrativo, la «gestione del rischio» (e con essa la sua prevenzione) rappresenta una vera e propria premessa al tema della responsabilità sanitaria, pur se quest’ultima resta «il proprium dell’intervento legislativo in esame». A livello sistematico riaffiorano gli insegnamenti di quella dottrina amministrativista (riconducibile a Mario Nigro) secondo cui la componente organizzativa risulta determinate per il corretto svolgimento dell’azione alla prima connessa. È infatti solo attraverso un’adeguata organizzazione che può determinarsi un’altrettanto adeguata attività in termini di «buon andamento». Insomma, la buona attività non è mai indifferente alla buona organizzazione. È questo che, in sintesi, il saggio indicato ha cercato di dimostrare utilizzando come parametro di riferimento al recente legge Gelli-Bianco.File | Dimensione | Formato | |
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