Il saggio ricostruisce le fasi della collaborazione di d’Annunzio alla storica edizione della Divina Commedia stampata da Leo Samuel Olschki nel 1911, aperta da un proemio del Vate ottenuto dopo quasi due anni di promesse e dilazioni. Avvalendosi dei carteggi e dei documenti conservati negli archivi della Casa Editrice e del Vittoriale, viene riveduta la versione aneddotica e incongrua dei fatti raccontata da Tom Antongini nelle sue biografie dannunziane. Nella seconda parte dell’articolo si seguono le tracce di d’Annunzio nel soggiorno di Arcachon e si ripercorre la lavorazione del volume attraverso la corrispondenza e i materiali tipografici conservati. Di particolare importanza, il ritrovamento di un disperso manoscritto autografo della prima stesura del proemio, la cui trascrizione in pulito era stata spedita da d’Annunzio a Olschki nell’agosto 1911. In base a questo documento e alle lettere inedite a esso correlate, si offrono nuovi elementi per una corretta definizione della trattativa per la retribuzione della collaborazione dannunziana. Si seguono, inoltre, le vicende successive alla stampa, definendo l’accoglienza riservata al volume da critica e pubblico e dando conto della rottura dei rapporti di Olschki con Passerini, a seguito di controversie economiche emerse fin dal 1916 e culminate nel 1922 in una vertenza davanti al tribunale di Firenze che vide riconosciute le ragioni dell’editore.
D'Annunzio e il Dante monumentale. Dai carteggi con Olschki e Passerini con documenti inediti. Parte seconda: la stampa e l'epilogo (1911-1922)
laura melosi
2018-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce le fasi della collaborazione di d’Annunzio alla storica edizione della Divina Commedia stampata da Leo Samuel Olschki nel 1911, aperta da un proemio del Vate ottenuto dopo quasi due anni di promesse e dilazioni. Avvalendosi dei carteggi e dei documenti conservati negli archivi della Casa Editrice e del Vittoriale, viene riveduta la versione aneddotica e incongrua dei fatti raccontata da Tom Antongini nelle sue biografie dannunziane. Nella seconda parte dell’articolo si seguono le tracce di d’Annunzio nel soggiorno di Arcachon e si ripercorre la lavorazione del volume attraverso la corrispondenza e i materiali tipografici conservati. Di particolare importanza, il ritrovamento di un disperso manoscritto autografo della prima stesura del proemio, la cui trascrizione in pulito era stata spedita da d’Annunzio a Olschki nell’agosto 1911. In base a questo documento e alle lettere inedite a esso correlate, si offrono nuovi elementi per una corretta definizione della trattativa per la retribuzione della collaborazione dannunziana. Si seguono, inoltre, le vicende successive alla stampa, definendo l’accoglienza riservata al volume da critica e pubblico e dando conto della rottura dei rapporti di Olschki con Passerini, a seguito di controversie economiche emerse fin dal 1916 e culminate nel 1922 in una vertenza davanti al tribunale di Firenze che vide riconosciute le ragioni dell’editore.File | Dimensione | Formato | |
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