This article sets out to further the convenience of a pedagogical configuration of the organizations against a bio-political vision of work in the era of cognitive and experiential capitalism, playing on training recommendations aimed both to highlight the properly educational contribution and to jointly meet the economic interest and the one related to the human development. The first part analyses the ambivalence of today’s work and points out the bio-political risk. The second part is devoted to the relationship between subjectification and worker’s subjection, and to the fallibility of the bio-political schema. The third part, finally, deepens the pedagogical nature of a “personal” organization and dwells on the issues of the organizational well-being and the training of the workers’ “agency”.

Questo articolo mira ad opporre ad una visione biopolitica del lavoro l’opportunità di una configurazione pedagogica delle organizzazioni nell’era del capitalismo cognitivo ed esperienziale, facendo leva su indicazioni formative finalizzate sia ad evidenziare il contributo propriamente educativo sia a soddisfare congiuntamente l’interesse economico e quello relativo allo sviluppo umano. Nella prima parte, si analizza l’ambivalenza del lavoro odierno e si prospetta il pericolo biopolitico. La seconda parte è dedicata alla dialettica tra soggettivazione e assoggettamento del lavoratore e alla fallibilità dello schema biopolitico. La terza parte, infine, approfondisce la natura pedagogica di un’organizzazione “personale” e si sofferma sulle tematiche del benessere organizzativo e della formazione dell’agency.

Formazione e lavoro oltre lo schema biopolitico

d'ANIELLO, FABRIZIO
2017-01-01

Abstract

This article sets out to further the convenience of a pedagogical configuration of the organizations against a bio-political vision of work in the era of cognitive and experiential capitalism, playing on training recommendations aimed both to highlight the properly educational contribution and to jointly meet the economic interest and the one related to the human development. The first part analyses the ambivalence of today’s work and points out the bio-political risk. The second part is devoted to the relationship between subjectification and worker’s subjection, and to the fallibility of the bio-political schema. The third part, finally, deepens the pedagogical nature of a “personal” organization and dwells on the issues of the organizational well-being and the training of the workers’ “agency”.
2017
Pensa MultiMedia
Questo articolo mira ad opporre ad una visione biopolitica del lavoro l’opportunità di una configurazione pedagogica delle organizzazioni nell’era del capitalismo cognitivo ed esperienziale, facendo leva su indicazioni formative finalizzate sia ad evidenziare il contributo propriamente educativo sia a soddisfare congiuntamente l’interesse economico e quello relativo allo sviluppo umano. Nella prima parte, si analizza l’ambivalenza del lavoro odierno e si prospetta il pericolo biopolitico. La seconda parte è dedicata alla dialettica tra soggettivazione e assoggettamento del lavoratore e alla fallibilità dello schema biopolitico. La terza parte, infine, approfondisce la natura pedagogica di un’organizzazione “personale” e si sofferma sulle tematiche del benessere organizzativo e della formazione dell’agency.
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