Il lavoro, muovendo dalla modifiche dirette e indirette riguardanti la Corte costituzionale dal progetto di riforma costituzionale c.d. Renzi Boschi , e cioè la nuova modalità di scelta dei giudici costituzionali di estrazione parlamentare, non più tutti e cinque dal Parlamento in seduta comune, ma tre eletti dalla Camera dei Deputati e due dal Senato, ripercorre anche in prospettiva comparata le ragioni alla base del tipo di composizione del nostro organo di giustizia costituzionale (con particolare attenzione al carattere non rappresentativo dei giudici) per concludere nel senso che le modifiche apportate dal progetto di riforma non sembrano alterare la natura della Corte. Un ulteriore profilo affrontato riguarda i possibili scenari aperti dal bicameralismo differenziato e relativi al possibile intervento del Giudice costituzionale per far valere i vizi del procedimento legislativo, proponendo però, più che l'ipotesi di un ricorso diretto da parte di minoranze parlamentari, un "rafforzamento" del già esistente giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri.
La Riforma "Renzi - Boschi" e la Corte costituzionale: alcune riflessioni sulla diversa elezione dei giudici "parlamentari" e su possibili scenari relativi al nuovo procedimento legislativo
LANEVE, Giuseppe
2016-01-01
Abstract
Il lavoro, muovendo dalla modifiche dirette e indirette riguardanti la Corte costituzionale dal progetto di riforma costituzionale c.d. Renzi Boschi , e cioè la nuova modalità di scelta dei giudici costituzionali di estrazione parlamentare, non più tutti e cinque dal Parlamento in seduta comune, ma tre eletti dalla Camera dei Deputati e due dal Senato, ripercorre anche in prospettiva comparata le ragioni alla base del tipo di composizione del nostro organo di giustizia costituzionale (con particolare attenzione al carattere non rappresentativo dei giudici) per concludere nel senso che le modifiche apportate dal progetto di riforma non sembrano alterare la natura della Corte. Un ulteriore profilo affrontato riguarda i possibili scenari aperti dal bicameralismo differenziato e relativi al possibile intervento del Giudice costituzionale per far valere i vizi del procedimento legislativo, proponendo però, più che l'ipotesi di un ricorso diretto da parte di minoranze parlamentari, un "rafforzamento" del già esistente giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri.File | Dimensione | Formato | |
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