I comportamenti “a rischio” vengono identificati in quelle azioni che possono mettere in pericolo sia a breve sia a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale. Tali comportamenti, una volta instauratisi nel corso dello sviluppo in adolescenza possono in seguito stabilizzarsi in abitudini adulte se non intervengono fattori personali e di contesto che possano cambiare atteggiamenti e condotte. Essi possono comportare un rischio per la salute immediato, come nel caso della guida pericolosa (prima causa di morte in età adolescenziale), specie se in stato di ebbrezza. Lo scopo di questo studio è stato vagliare le percezioni di 409 studenti adolescenti italiani, che hanno partecipato all’esperienza, relativamente alla prevenzione dell’uso di alcool alla guida, partendo dall’assunto che l’attività sportiva possa essere un fattore protettivo e che l’educazione fisica a scuola possa diventare un veicolo di prevenzione. Per raggiungere gli obiettivi di quella che è stata strutturata come intervento di ricerca-azione partecipata sono stati oggettivati tre step: una fase di didattica laboratoriale; una raccolta dati effettuata tramite questionario autosomministrato; l’analisi di alcuni risultati statistici riproposti in focus group per oggettivare percorsi di insegnamento-apprendimento che possano sviluppare negli studenti la presa di coscienza del rischio che deriva dal guidare in stato di ebbrezza. I risultati hanno offerto un quadro complesso della propensione al rischio negli adolescenti. Tutti i partecipanti hanno espresso alti livelli di soddisfazione relativamente all’esperienza di ricerca che li ha visti protagonisti. Nelle fasi di focus group hanno offerto suggerimenti relativamente a quelle che potrebbero essere le modalità di formazione più incisive sul tema oggetto di indagine e sui tempi della loro messa in atto.
L'educazione fisica sportiva può diventare un veicolo di prevenzione? Una ricerca-azione partecipata con adolescenti per formare alla sicurezza stradale
FERMANI, ALESSANDRA;MUZI, MORENA;
2016-01-01
Abstract
I comportamenti “a rischio” vengono identificati in quelle azioni che possono mettere in pericolo sia a breve sia a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale. Tali comportamenti, una volta instauratisi nel corso dello sviluppo in adolescenza possono in seguito stabilizzarsi in abitudini adulte se non intervengono fattori personali e di contesto che possano cambiare atteggiamenti e condotte. Essi possono comportare un rischio per la salute immediato, come nel caso della guida pericolosa (prima causa di morte in età adolescenziale), specie se in stato di ebbrezza. Lo scopo di questo studio è stato vagliare le percezioni di 409 studenti adolescenti italiani, che hanno partecipato all’esperienza, relativamente alla prevenzione dell’uso di alcool alla guida, partendo dall’assunto che l’attività sportiva possa essere un fattore protettivo e che l’educazione fisica a scuola possa diventare un veicolo di prevenzione. Per raggiungere gli obiettivi di quella che è stata strutturata come intervento di ricerca-azione partecipata sono stati oggettivati tre step: una fase di didattica laboratoriale; una raccolta dati effettuata tramite questionario autosomministrato; l’analisi di alcuni risultati statistici riproposti in focus group per oggettivare percorsi di insegnamento-apprendimento che possano sviluppare negli studenti la presa di coscienza del rischio che deriva dal guidare in stato di ebbrezza. I risultati hanno offerto un quadro complesso della propensione al rischio negli adolescenti. Tutti i partecipanti hanno espresso alti livelli di soddisfazione relativamente all’esperienza di ricerca che li ha visti protagonisti. Nelle fasi di focus group hanno offerto suggerimenti relativamente a quelle che potrebbero essere le modalità di formazione più incisive sul tema oggetto di indagine e sui tempi della loro messa in atto.File | Dimensione | Formato | |
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