Assessment drives learning (la valutazione guida l’apprendimento) dice l’adagio inglese. Ma cosa significa che la valutazione “guida” l’apprendimento? La frase può essere interpretata in due modi: in primo luogo il significato letterale ci mette in guardia dal rischio sempre presente di lavorare in funzione della valutazione. Se si considera importante solo il risultato, allora l’azione didattica deve essere incentrata sul superamento della prova finale, si deve addestrare lo studente a ottenere buoni risultati nei test e nelle prove di valutazione perché sono questi (i risultati) che contano. Ma una seconda interpretazione è possibile. Si può pensare la valutazione come strumento per il miglioramento e per l’apprendimento. In questo senso la valutazione conduce, “guida verso” l’apprendimento, e diventa un dispositivo di formazione nelle mani del docente, che può avvalersene per supportare i percorsi didattici che realizza in classe. In questa accezione la valutazione non può più essere pensata come un momento terminale dell’attività scolastica, in cui si raccolgono i frutti del lavoro svolto e si opera un controllo della qualità degli apprendimenti. La valutazione è un elemento che si integra nella progettazione e con essa interagisce e si completa, per costruire dispositivi capaci di creare spazi/tempi di lavoro e di azione per l’insegnante e per gli alunni.
Valutare per la competenza
GIANNANDREA, Lorella
2014-01-01
Abstract
Assessment drives learning (la valutazione guida l’apprendimento) dice l’adagio inglese. Ma cosa significa che la valutazione “guida” l’apprendimento? La frase può essere interpretata in due modi: in primo luogo il significato letterale ci mette in guardia dal rischio sempre presente di lavorare in funzione della valutazione. Se si considera importante solo il risultato, allora l’azione didattica deve essere incentrata sul superamento della prova finale, si deve addestrare lo studente a ottenere buoni risultati nei test e nelle prove di valutazione perché sono questi (i risultati) che contano. Ma una seconda interpretazione è possibile. Si può pensare la valutazione come strumento per il miglioramento e per l’apprendimento. In questo senso la valutazione conduce, “guida verso” l’apprendimento, e diventa un dispositivo di formazione nelle mani del docente, che può avvalersene per supportare i percorsi didattici che realizza in classe. In questa accezione la valutazione non può più essere pensata come un momento terminale dell’attività scolastica, in cui si raccolgono i frutti del lavoro svolto e si opera un controllo della qualità degli apprendimenti. La valutazione è un elemento che si integra nella progettazione e con essa interagisce e si completa, per costruire dispositivi capaci di creare spazi/tempi di lavoro e di azione per l’insegnante e per gli alunni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.