Negli ultimi dieci anni la Corte costituzionale ha più volte abbandonato la sua riluttanza a dichiarare incostituzionali le leggi di conversione di decreti-legge per un vizio legato alla procedura dell’art. 77 Cost. Malgrado l’enfasi sulla natura provvisoria di queste fonti, negli ultimi anni sessanta anni abbiamo assistito ad un fenomeno altrove descritto come “emergenza infinita”. Non è un caso, infatti, che nelle ultime quattro legislature l’abuso dei decreti-legge ha prodotto numerosi problemi anche al procedimento legislativo, specialmente nell’uso distorto degli emendamenti alle leggi di conversione. Il fenomeno degli emendamenti estranei all’oggetto originario del decreto legge ha prodotto non solo problemi relativi alla forma di governo ma anche alla forma di stato, specie per quanto riguarda la certezza del diritto. I cambiamenti intervenuti nella giurisprudenza recente, soprattutto attraverso le sentenze 22/2012 e 32/2014, la Corte ha ancora una volta alterato la sua strategia di non intervento nel rapporto tra poteri, come accaduto in passato durante gli anni novanta, cioè nel momento in cui ha aumentato la sindacabilità pratica del decreto-legge. Le ragioni di questo cambiamento sono molte. L’incertezza politica, la mancanza di riforme e fattori ambientali che ancora una volta come quasi venti anni fa hanno costretto i giudici delle leggi ad esercitare i propri poteri di sindacato. Quest’indirizzo giurisprudenziale introdurrà certamente novità decisive dal momento che aumenterà i poteri della Corte. Ovviamente rimangono alcuni nodi irrisolti che, forse, all’occhio attento dello studioso appariranno più come un indizio della della necessità di una riforma complessiva del procedimento legislativo. In the last ten years the Italian Constitutional Court has given up its reluctance to sanction the unconstitutionality of laws enacted abusing the procedure of Article 77 of the Constitution. Despite the emphasis on the temporary nature of decree-laws, calling them ‘provisional measures’ and stipulating that they ‘lose effect from their inception if they are not converted into law’, what occurred over the last sixty years has been described as an 'Infinite Emergency'. In the last four legislatures the use of decree-laws raised a number of constitutional questions, in particular the nature of inhomogeneous amendments issued during the conversion (enactment) in law. Amendments extraneous to the object of decree-law are producing not only problems for the equilibrium between Legislative and Executive, but also a threat for the certainty of law. Multiple appeals to the Court challenged the validity of these decree-laws, particularly those with the abuse of the procedure of conversion. With the last change (judgment 22/2012 and 32/2014), the Court has yet again altered its strategy of non-intervention in executive-legislative relations, as already happened during the previous overruling during the 1990s, shifting from an ‘abstract’ to an ‘effective’ constitutional review of legislation. Political uncertainty, lack of reforms, and extra-legal factors are the only viable means of explaining that significant shift in the Court's law and policy. By using this rationale the Court has introduce new – and perhaps permanent – features in its scrutiny of laws enacted to convert decree-laws. The decisions left, however, unanswered questions, perhaps the sign of the last call for a profound reform of the Italian legislative process.

Dal decreto legge alla legge di conversione: dal controllo potenziale al sindacato effettivo di costituzionalità

LONGO, ERIK;
2014-01-01

Abstract

Negli ultimi dieci anni la Corte costituzionale ha più volte abbandonato la sua riluttanza a dichiarare incostituzionali le leggi di conversione di decreti-legge per un vizio legato alla procedura dell’art. 77 Cost. Malgrado l’enfasi sulla natura provvisoria di queste fonti, negli ultimi anni sessanta anni abbiamo assistito ad un fenomeno altrove descritto come “emergenza infinita”. Non è un caso, infatti, che nelle ultime quattro legislature l’abuso dei decreti-legge ha prodotto numerosi problemi anche al procedimento legislativo, specialmente nell’uso distorto degli emendamenti alle leggi di conversione. Il fenomeno degli emendamenti estranei all’oggetto originario del decreto legge ha prodotto non solo problemi relativi alla forma di governo ma anche alla forma di stato, specie per quanto riguarda la certezza del diritto. I cambiamenti intervenuti nella giurisprudenza recente, soprattutto attraverso le sentenze 22/2012 e 32/2014, la Corte ha ancora una volta alterato la sua strategia di non intervento nel rapporto tra poteri, come accaduto in passato durante gli anni novanta, cioè nel momento in cui ha aumentato la sindacabilità pratica del decreto-legge. Le ragioni di questo cambiamento sono molte. L’incertezza politica, la mancanza di riforme e fattori ambientali che ancora una volta come quasi venti anni fa hanno costretto i giudici delle leggi ad esercitare i propri poteri di sindacato. Quest’indirizzo giurisprudenziale introdurrà certamente novità decisive dal momento che aumenterà i poteri della Corte. Ovviamente rimangono alcuni nodi irrisolti che, forse, all’occhio attento dello studioso appariranno più come un indizio della della necessità di una riforma complessiva del procedimento legislativo. In the last ten years the Italian Constitutional Court has given up its reluctance to sanction the unconstitutionality of laws enacted abusing the procedure of Article 77 of the Constitution. Despite the emphasis on the temporary nature of decree-laws, calling them ‘provisional measures’ and stipulating that they ‘lose effect from their inception if they are not converted into law’, what occurred over the last sixty years has been described as an 'Infinite Emergency'. In the last four legislatures the use of decree-laws raised a number of constitutional questions, in particular the nature of inhomogeneous amendments issued during the conversion (enactment) in law. Amendments extraneous to the object of decree-law are producing not only problems for the equilibrium between Legislative and Executive, but also a threat for the certainty of law. Multiple appeals to the Court challenged the validity of these decree-laws, particularly those with the abuse of the procedure of conversion. With the last change (judgment 22/2012 and 32/2014), the Court has yet again altered its strategy of non-intervention in executive-legislative relations, as already happened during the previous overruling during the 1990s, shifting from an ‘abstract’ to an ‘effective’ constitutional review of legislation. Political uncertainty, lack of reforms, and extra-legal factors are the only viable means of explaining that significant shift in the Court's law and policy. By using this rationale the Court has introduce new – and perhaps permanent – features in its scrutiny of laws enacted to convert decree-laws. The decisions left, however, unanswered questions, perhaps the sign of the last call for a profound reform of the Italian legislative process.
2014
Associazione dei costituzionalisti
Internazionale
http://www.rivistaaic.it/dal-decreto-legge-alla-legge-di-conversione-dal-controllo-potenziale-al-sindacato-effettivo-di-costituzionalita.html
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/195069
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