L’articolo indaga su un aspetto ancora non documentato dalla storia dell’etnomusicologia: l’influsso delle ricerche dell’etnologo e musicologo tedesco Alfons M. Dauer, elaborate negli anni cinquanta del 900 in relazione alla ritmica nel jazz, su uno dei fondatori dell’etnomusicologia italiana, Diego Carpitella. Una relazione non da sottovalutare, soprattutto se riferita ad un tema tra i più rappresentativi della ricerca carpitelliana, ossia l’interpretazione dei dispositivi coreutici e musicali connessi alla trance rituale nel culto di possessione del tarantismo. Carpitella si è ispirato allo studioso tedesco non solo per quanto concerne l’originale e specifico senso sistemico assunto dai costituenti lessicali e concettuali di beat e off-beat nella teoria daueriana, ma anche per ciò che riguarda la rappresentazione della risoluzione psicofisica dei conflitti innescati dalla tensione tra i due fattori: una materia da lui trattata sin dal 1961 nel famoso saggio "L’esorcismo coreutico-musicale del tarantismo", Appendice III de "La terra del rimorso" di Ernesto De Martino. Carpitella non fa alcun riferimento a Dauer nel proprio saggio, curiosamente, anche se il presente articolo ricostruisce una precisa e documentata derivazione, che pone in rilievo la funzione degli studi sul jazz alle origini dell’etnomusicologia italiana.
Lo swing, l'off beat e la trance rituale. La relazione Dauer-Carpitella
CAPORALETTI, VINCENZO
2013-01-01
Abstract
L’articolo indaga su un aspetto ancora non documentato dalla storia dell’etnomusicologia: l’influsso delle ricerche dell’etnologo e musicologo tedesco Alfons M. Dauer, elaborate negli anni cinquanta del 900 in relazione alla ritmica nel jazz, su uno dei fondatori dell’etnomusicologia italiana, Diego Carpitella. Una relazione non da sottovalutare, soprattutto se riferita ad un tema tra i più rappresentativi della ricerca carpitelliana, ossia l’interpretazione dei dispositivi coreutici e musicali connessi alla trance rituale nel culto di possessione del tarantismo. Carpitella si è ispirato allo studioso tedesco non solo per quanto concerne l’originale e specifico senso sistemico assunto dai costituenti lessicali e concettuali di beat e off-beat nella teoria daueriana, ma anche per ciò che riguarda la rappresentazione della risoluzione psicofisica dei conflitti innescati dalla tensione tra i due fattori: una materia da lui trattata sin dal 1961 nel famoso saggio "L’esorcismo coreutico-musicale del tarantismo", Appendice III de "La terra del rimorso" di Ernesto De Martino. Carpitella non fa alcun riferimento a Dauer nel proprio saggio, curiosamente, anche se il presente articolo ricostruisce una precisa e documentata derivazione, che pone in rilievo la funzione degli studi sul jazz alle origini dell’etnomusicologia italiana.File | Dimensione | Formato | |
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