Lo scritto è dedicato al tema dell'immunità di un ex capo di Stato estero dalla giurisdizione penale in relazione alla commissione di atti qualificabili come crimini internazionali, con particolare riferimento alla sentenza della House of Lords britannica del 25 novembre 1998 relativa al caso Pinochet. L'Autore ricostruisce le regole di diritto internazionale generale applicabili in materia, ponendole in raffronto con le disposizioni dello State Immunity Act britannico del 1978 e con le disposizioni contenute nella Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche, con specifico riferimento al regime delle immunità personali al momento della cessazione dalle funzioni. Ripercorre anche l'evoluzione della giurisprudenza inglese in materia di immunità di ex capi di Stato estero, prendendo in considerazione, inoltre, due istituti paralleli contemplati negli ordinamenti di common law, costituiti dalla dottrina dell'act of State e dalla non-justiciability. Discute, infine, del carattere di crimine internazionale proprio degli atti contestati nella specie, con specifico riferimento alla tortura, al genocidio ed alla presa d'ostaggi, e dell'incidenza di tale qualificazione ai fini dell'immunità, con particolare riferimento alla posizione adottata dalla maggioranza della House of Lords in tale sentenza, nel senso di considerare la commissione di tali atti come implicante la rottura del rapporto organico con lo Stato. Accenna, infine, alle ragioni che hanno comportato l'annullamento di tale sentenza ed alle motivazioni in base alle quali con la successiva sentenza del 24 marzo 1999 un diverso collegio giudicante della stessa House of Lords ha negato l'immunità solo relativamente ad alcuni dei crimini contestati.
L'immunità di un ex capo di Stato estero nel giudizio della House of Lords nel caso Pinochet
MARONGIU BUONAIUTI, FABRIZIO
1999-01-01
Abstract
Lo scritto è dedicato al tema dell'immunità di un ex capo di Stato estero dalla giurisdizione penale in relazione alla commissione di atti qualificabili come crimini internazionali, con particolare riferimento alla sentenza della House of Lords britannica del 25 novembre 1998 relativa al caso Pinochet. L'Autore ricostruisce le regole di diritto internazionale generale applicabili in materia, ponendole in raffronto con le disposizioni dello State Immunity Act britannico del 1978 e con le disposizioni contenute nella Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche, con specifico riferimento al regime delle immunità personali al momento della cessazione dalle funzioni. Ripercorre anche l'evoluzione della giurisprudenza inglese in materia di immunità di ex capi di Stato estero, prendendo in considerazione, inoltre, due istituti paralleli contemplati negli ordinamenti di common law, costituiti dalla dottrina dell'act of State e dalla non-justiciability. Discute, infine, del carattere di crimine internazionale proprio degli atti contestati nella specie, con specifico riferimento alla tortura, al genocidio ed alla presa d'ostaggi, e dell'incidenza di tale qualificazione ai fini dell'immunità, con particolare riferimento alla posizione adottata dalla maggioranza della House of Lords in tale sentenza, nel senso di considerare la commissione di tali atti come implicante la rottura del rapporto organico con lo Stato. Accenna, infine, alle ragioni che hanno comportato l'annullamento di tale sentenza ed alle motivazioni in base alle quali con la successiva sentenza del 24 marzo 1999 un diverso collegio giudicante della stessa House of Lords ha negato l'immunità solo relativamente ad alcuni dei crimini contestati.File | Dimensione | Formato | |
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