Tra i documenti conservati all’interno del Centro di documentazione sui partiti politici nelle Marche contemporanee, il progetto intende valorizzare, tramite la digitalizzazione e la fruizione on line, tre tipologie di materiale provenienti dagli archivi dei partiti politici con sede nella Regione Marche o dagli archivi privati di esponenti politici locali donati al Centro: i manifesti, i periodici e le fotografie di manifestazioni ed altri eventi politici. Il Centro conserva infatti una collezione di circa 800 tra manifesti e volantini stampati per conto delle sezioni locali dei principali partiti politici (DC, MSI, PCI, PSIUP, DP) in un lasso di tempo che va dal 1946 alla fine degli anni novanta del secolo scorso. Si tratta di manifesti o volantini d’invito a partecipare a comizi e inaugurazioni, di propaganda nazionale ma anche di propaganda e di polemica politica di interesse locale, in cui sono spesso affrontate questioni ed avvenimenti riguardanti la vita cittadina. Prodotti per conto delle sezioni provinciali o comunali dei partiti (in particolar modo delle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), essi costituivano importati canali di informazione e, naturalmente, strumenti di agitazione e lotta politica. Questi documenti costituiscono quindi una preziosa fonte documentaria per gli studi di storia politica delle Marche (e più in generale dell'Italia contemporanea), in quanto sono in grado di gettare luce sia su eventi politici di carattere locale, sia sui riflessi che i grandi eventi della Storia (le lotte dei lavoratori, le varie campagne elettorali, le trasformazioni economiche e sociali del paese, la contestazione e il terrorismo) hanno avuto nella Regione. Tale documentazione costituisce altresì un'importante fonte di ricerca anche per gli interessanti intrecci tra storia politica ed evoluzione della comunicazione politica. Per quanto riguarda i periodici, va sottolineato che il CPP possiede un’emeroteca specializzata con circa 400 periodici, che coprono tutto l'arco politico, dall'estrema destra all'estrema sinistra, passando attraverso il mondo cattolico e le forze laiche. Tale raccolta è in continua crescita ed è di particolare interesse perché anch'essa specializzata nella raccolta di materiale pubblicato direttamente dalle forze politiche attive sul territorio regionale e nazionale dal secondo dopoguerra a oggi. Per quanto riguarda infine le fotografie, è evidente come esse rappresentino una fondamentale fonte di conoscenza sia della vita materiale e politica regionale, che delle modalità di rappresentazione e autorappresentazione del proprio ruolo da parte di partiti e movimenti politici. La raccolta conservata presso il Centro copre, in particolar modo, il periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Va infine evidenziato che sia i periodici che i manifesti, volantini, ciclostili, ecc. che si propone di digitalizzare, solo molto raramente sono conservati nelle Biblioteche pubbliche regionali e sono inoltre di difficile – se non impossibile - reperimento nelle Biblioteche degli Istituti storici nazionali.

Digitalizzazione e fruizione on-line di manifesti, periodici politici e altro materiale bibliografico conservati nel Centro di documentazione sui partiti politici nelle Marche contemporanee

VENTRONE, Angelo
2011-01-01

Abstract

Tra i documenti conservati all’interno del Centro di documentazione sui partiti politici nelle Marche contemporanee, il progetto intende valorizzare, tramite la digitalizzazione e la fruizione on line, tre tipologie di materiale provenienti dagli archivi dei partiti politici con sede nella Regione Marche o dagli archivi privati di esponenti politici locali donati al Centro: i manifesti, i periodici e le fotografie di manifestazioni ed altri eventi politici. Il Centro conserva infatti una collezione di circa 800 tra manifesti e volantini stampati per conto delle sezioni locali dei principali partiti politici (DC, MSI, PCI, PSIUP, DP) in un lasso di tempo che va dal 1946 alla fine degli anni novanta del secolo scorso. Si tratta di manifesti o volantini d’invito a partecipare a comizi e inaugurazioni, di propaganda nazionale ma anche di propaganda e di polemica politica di interesse locale, in cui sono spesso affrontate questioni ed avvenimenti riguardanti la vita cittadina. Prodotti per conto delle sezioni provinciali o comunali dei partiti (in particolar modo delle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), essi costituivano importati canali di informazione e, naturalmente, strumenti di agitazione e lotta politica. Questi documenti costituiscono quindi una preziosa fonte documentaria per gli studi di storia politica delle Marche (e più in generale dell'Italia contemporanea), in quanto sono in grado di gettare luce sia su eventi politici di carattere locale, sia sui riflessi che i grandi eventi della Storia (le lotte dei lavoratori, le varie campagne elettorali, le trasformazioni economiche e sociali del paese, la contestazione e il terrorismo) hanno avuto nella Regione. Tale documentazione costituisce altresì un'importante fonte di ricerca anche per gli interessanti intrecci tra storia politica ed evoluzione della comunicazione politica. Per quanto riguarda i periodici, va sottolineato che il CPP possiede un’emeroteca specializzata con circa 400 periodici, che coprono tutto l'arco politico, dall'estrema destra all'estrema sinistra, passando attraverso il mondo cattolico e le forze laiche. Tale raccolta è in continua crescita ed è di particolare interesse perché anch'essa specializzata nella raccolta di materiale pubblicato direttamente dalle forze politiche attive sul territorio regionale e nazionale dal secondo dopoguerra a oggi. Per quanto riguarda infine le fotografie, è evidente come esse rappresentino una fondamentale fonte di conoscenza sia della vita materiale e politica regionale, che delle modalità di rappresentazione e autorappresentazione del proprio ruolo da parte di partiti e movimenti politici. La raccolta conservata presso il Centro copre, in particolar modo, il periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Va infine evidenziato che sia i periodici che i manifesti, volantini, ciclostili, ecc. che si propone di digitalizzare, solo molto raramente sono conservati nelle Biblioteche pubbliche regionali e sono inoltre di difficile – se non impossibile - reperimento nelle Biblioteche degli Istituti storici nazionali.
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