ACT si propone l’obiettivo di esplorare l’accessibilità ai testi attraverso l’identificazione dipotenziali soluzioni a barriere incontrate da alcuni gruppi sociali nell’accedere ai significati di testi audiovisivi/multimodali. Ne sono esempi la presenza di barriere nell’accesso alla visione dei film incontrate da non-vedenti, ipo-vedenti, non-udenti e sordastri e gli ostacoli linguistici e non linguistici e le difficoltà di accostamento a siti in inglese da parte di bambini ed adolescenti. L’obiettivo è quello di garantire una conoscenza più precisa e dettagliata di tali barriere testuali, attraverso l’osservazione attenta dell’interazione con l’utente e di suggerire possibili soluzioni o miglioramenti in grado di rimuovere tali ostacoli. Il progetto E-WARP (Messina) si concentra sulle modalità di accesso al web e sulle attività di lettura di testi web in lingua inglese da parte dei giovani, prevedendo specifiche dettagliate per un browser che incorpori supporti audiovisivi/multimodali in grado, rispetto ai browser tradizionali, di favorire l’accesso ai testi web. Attraverso una campionatura della situazione dei giovani provenienti dal contesto siciliano, l'unità si pone l’obiettivo di influenzare le modalità con cui gli operatori culturali in Sicilia (e non solo) concepiscono la relazione tra comunità virtuali e reali, soprattutto relativamente alla partecipazione dei giovani alle comunità online, alla dimestichezza dimostrata nell’uso di siti web in inglese ed al divertimento che ne traggono. Il progetto prevede contatti con centri universitari in Italia e all'estero (per es. Pavia, Hannover) e, come le unità di Trieste e Udine, la disseminazione dei risultati in riviste e congressi internazionali che si occupano delle dinamiche di interazione nei siti web, pianificazione linguistica, multimodalità e traduzione. Con il sostegno di istituzioni settoriali, quali l'Istituto Rittmeyer per i non-vedenti, il progetto SABRE (Trieste) apre la strada ad una ricerca incentrata su taluni aspetti di analisi dei testi audiovisivi e di traduzione che, pur trovandosi ancora in fase embrionale, contribuiscono a migliorare l'accesso ai prodotti audiovisivi e la loro usabilità, sia nelle versioni originali che in quelle tradotte, permettendo agli utenti, quali i non-udenti e sordastri, non vedenti e ipovedenti, studenti di lingua ed un pubblico ancora non totalmente esplorato di telespettatori di film stranieri di madre lingua inglese, di accedere a prodotti audiovisivi in modo più proficuo e piacevole. Il progetto MACE (Udine) si concentrerà su modelli di sviluppo di responsabilizzazione e autonomia intesi come processi sociali ad ampio spettro, focalizzando l’attenzione sull’accesso a testi web in inglese in ambienti scolastici. Esplorerà le modalità con cui i bambini possono acquisire autonomia e responsabilità tramite l’accesso a risorse multimodali su questioni come ambiente, salute, bullismo ecc. Lo scopo finale sarà la creazione di prodotti di ricerca tramite questionari e focus group che incorporino gli ultimi sviluppi e le pratiche collaudate nell’analisi di generi multimodali da disseminare in comunità educative e istituzionali, come strumento alternativo a campagne non sistematiche su problematiche sociali, trasposizioni digitali riduttive di programmi televisivi o articoli di giornali, non in grado di rispondere agli stili di apprendimento e alle modalità di accesso al testo tramite cui i bambini affrontano queste problematiche. Con il suo contatto costante con gli interlocutori interessati, ACT mira a influenzare l’industria del cinema e del Web e a informare le associazioni politiche, le agenzie educative, mediatiche e tecnologiche e le comunità che sostengono e difendono i diritti delle comunità. Il valore aggiunto dell’approccio multimodale è di estendere le strategie di accesso ai testi oltre le comunità specifiche per cui sono state ideate. L’intero progetto si delinea attorno all’esigenza di suggerire i benefici delle tecniche di miglioramento di accesso ai testi per sezioni sociali più ampie rispetto a quelle più ristrette alle quali il progetto si ispira. Il maggiore coinvolgimento della società (industrie informatiche, agenzie governative e così via) dovrebbe aiutare a cambiare il modo in cui si percepiscono gli interessi delle minoranze rispetto alla maggioranza nel campo dell’accesso ai testi. L’ipotesi di stimolare l’evoluzione culturale può essere suffragata solo nell’ambito di un progetto PRIN, che metta insieme gruppi di lavoro che, pur coinvolti in sperimentazioni su gruppi e contesti sociali diversi, condividono un impegno comune a migliorare l’accessibilità ai testi, un quadro teoretico d’analisi comune e un interesse partecipato per le applicazioni di tecniche quali annotazione visiva/verbale, overlay, voce fuori campo, sottotitoli e strategie di audiodescrizione, le cui declinazioni originali saranno sottoposte a ricontestualizzazione e adattamento costante nel corso del progetto.

ACT - Access through Text - Accessibilità mediata dai testi

DI GIOVANNI, ELENA;
2011-01-01

Abstract

ACT si propone l’obiettivo di esplorare l’accessibilità ai testi attraverso l’identificazione dipotenziali soluzioni a barriere incontrate da alcuni gruppi sociali nell’accedere ai significati di testi audiovisivi/multimodali. Ne sono esempi la presenza di barriere nell’accesso alla visione dei film incontrate da non-vedenti, ipo-vedenti, non-udenti e sordastri e gli ostacoli linguistici e non linguistici e le difficoltà di accostamento a siti in inglese da parte di bambini ed adolescenti. L’obiettivo è quello di garantire una conoscenza più precisa e dettagliata di tali barriere testuali, attraverso l’osservazione attenta dell’interazione con l’utente e di suggerire possibili soluzioni o miglioramenti in grado di rimuovere tali ostacoli. Il progetto E-WARP (Messina) si concentra sulle modalità di accesso al web e sulle attività di lettura di testi web in lingua inglese da parte dei giovani, prevedendo specifiche dettagliate per un browser che incorpori supporti audiovisivi/multimodali in grado, rispetto ai browser tradizionali, di favorire l’accesso ai testi web. Attraverso una campionatura della situazione dei giovani provenienti dal contesto siciliano, l'unità si pone l’obiettivo di influenzare le modalità con cui gli operatori culturali in Sicilia (e non solo) concepiscono la relazione tra comunità virtuali e reali, soprattutto relativamente alla partecipazione dei giovani alle comunità online, alla dimestichezza dimostrata nell’uso di siti web in inglese ed al divertimento che ne traggono. Il progetto prevede contatti con centri universitari in Italia e all'estero (per es. Pavia, Hannover) e, come le unità di Trieste e Udine, la disseminazione dei risultati in riviste e congressi internazionali che si occupano delle dinamiche di interazione nei siti web, pianificazione linguistica, multimodalità e traduzione. Con il sostegno di istituzioni settoriali, quali l'Istituto Rittmeyer per i non-vedenti, il progetto SABRE (Trieste) apre la strada ad una ricerca incentrata su taluni aspetti di analisi dei testi audiovisivi e di traduzione che, pur trovandosi ancora in fase embrionale, contribuiscono a migliorare l'accesso ai prodotti audiovisivi e la loro usabilità, sia nelle versioni originali che in quelle tradotte, permettendo agli utenti, quali i non-udenti e sordastri, non vedenti e ipovedenti, studenti di lingua ed un pubblico ancora non totalmente esplorato di telespettatori di film stranieri di madre lingua inglese, di accedere a prodotti audiovisivi in modo più proficuo e piacevole. Il progetto MACE (Udine) si concentrerà su modelli di sviluppo di responsabilizzazione e autonomia intesi come processi sociali ad ampio spettro, focalizzando l’attenzione sull’accesso a testi web in inglese in ambienti scolastici. Esplorerà le modalità con cui i bambini possono acquisire autonomia e responsabilità tramite l’accesso a risorse multimodali su questioni come ambiente, salute, bullismo ecc. Lo scopo finale sarà la creazione di prodotti di ricerca tramite questionari e focus group che incorporino gli ultimi sviluppi e le pratiche collaudate nell’analisi di generi multimodali da disseminare in comunità educative e istituzionali, come strumento alternativo a campagne non sistematiche su problematiche sociali, trasposizioni digitali riduttive di programmi televisivi o articoli di giornali, non in grado di rispondere agli stili di apprendimento e alle modalità di accesso al testo tramite cui i bambini affrontano queste problematiche. Con il suo contatto costante con gli interlocutori interessati, ACT mira a influenzare l’industria del cinema e del Web e a informare le associazioni politiche, le agenzie educative, mediatiche e tecnologiche e le comunità che sostengono e difendono i diritti delle comunità. Il valore aggiunto dell’approccio multimodale è di estendere le strategie di accesso ai testi oltre le comunità specifiche per cui sono state ideate. L’intero progetto si delinea attorno all’esigenza di suggerire i benefici delle tecniche di miglioramento di accesso ai testi per sezioni sociali più ampie rispetto a quelle più ristrette alle quali il progetto si ispira. Il maggiore coinvolgimento della società (industrie informatiche, agenzie governative e così via) dovrebbe aiutare a cambiare il modo in cui si percepiscono gli interessi delle minoranze rispetto alla maggioranza nel campo dell’accesso ai testi. L’ipotesi di stimolare l’evoluzione culturale può essere suffragata solo nell’ambito di un progetto PRIN, che metta insieme gruppi di lavoro che, pur coinvolti in sperimentazioni su gruppi e contesti sociali diversi, condividono un impegno comune a migliorare l’accessibilità ai testi, un quadro teoretico d’analisi comune e un interesse partecipato per le applicazioni di tecniche quali annotazione visiva/verbale, overlay, voce fuori campo, sottotitoli e strategie di audiodescrizione, le cui declinazioni originali saranno sottoposte a ricontestualizzazione e adattamento costante nel corso del progetto.
2011
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