Creare le condizioni per rivitalizzare la popolazione di foca monaca significa attivare, in chiave sistemica, transnazionale e responsabile, dei processi di ripensamento delle strategie complessive di conservazione ed anche di sviluppo socio-economico del bacino Mediterraneo. Perseguire tale audace, vivido e tangibile obiettivo comporterebbe cioè aver reso reale una sfidante visione di lungo periodo orientata a uno sviluppo sociale, culturale, ecologico e ambientale più responsabile dell’intero Mar Mediterraneo e forse aver creato un’occasione per un costruttivo processo di dialogo tra istituzioni, nazioni e in parte anche popoli diversi. Poter contare su una popolazione di foca monaca vitale implicherebbe anzitutto aver sviluppato un “vero sistema” di aree protette mediterranee. Aree protette organizzate in rete, trainate da una visione olistica condivisa, fondate su dei valori transnazionali condivisi, guidate da un management competente e basate su risorse finanziarie e umane certe e sufficienti. Lungi dal voler stimolare visioni mimetiche o utopistiche, importanti spunti di riflessione sui miglioramenti organizzativi attuabili possono giungere da un confronto tra il nostro sistema, o meglio insieme, di aree marine protette, e il management delle aree marine protette in cui vive l’altra popolazione di foche monache del pianeta, ovvero quelle Hawaiane.
Aree marine protette e visione sistemica dello sviluppo responsabile. Il caso foca monaca come metafora transoceanica
NICCOLINI, FEDERICO
2011-01-01
Abstract
Creare le condizioni per rivitalizzare la popolazione di foca monaca significa attivare, in chiave sistemica, transnazionale e responsabile, dei processi di ripensamento delle strategie complessive di conservazione ed anche di sviluppo socio-economico del bacino Mediterraneo. Perseguire tale audace, vivido e tangibile obiettivo comporterebbe cioè aver reso reale una sfidante visione di lungo periodo orientata a uno sviluppo sociale, culturale, ecologico e ambientale più responsabile dell’intero Mar Mediterraneo e forse aver creato un’occasione per un costruttivo processo di dialogo tra istituzioni, nazioni e in parte anche popoli diversi. Poter contare su una popolazione di foca monaca vitale implicherebbe anzitutto aver sviluppato un “vero sistema” di aree protette mediterranee. Aree protette organizzate in rete, trainate da una visione olistica condivisa, fondate su dei valori transnazionali condivisi, guidate da un management competente e basate su risorse finanziarie e umane certe e sufficienti. Lungi dal voler stimolare visioni mimetiche o utopistiche, importanti spunti di riflessione sui miglioramenti organizzativi attuabili possono giungere da un confronto tra il nostro sistema, o meglio insieme, di aree marine protette, e il management delle aree marine protette in cui vive l’altra popolazione di foche monache del pianeta, ovvero quelle Hawaiane.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
AMP e visione sistemica Niccolini.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
732.37 kB
Formato
Adobe PDF
|
732.37 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.