Il progetto di ricerca intende utilizzare in modo complementare le conoscenze e gli strumenti di analisi di tipo economico e giuridico per comprendere ed orientare, soprattutto verso gli ambiti più innovativi e dai maggiori potenziali, la cooperazione Italia e Cina. In questo contesto, un’attenzione particolare è posta ai settori dell’energia - ambiente e della sanità, allo scopo di rafforzare e stimolare i rapporti bilaterali e la concreta integrazione tra le due nazioni. Le risorse chiave del team di ricerca sono legate, da un lato, alla maturità scientifica ed all’esperienza, anche in progetti di ricerca internazionali, degli economisti e dei giuristi. Dall’altro lato, gli studiosi ingegneri e medici apportano un considerevole know how tecnico, supportato dalla conoscenza delle peculiarità del contesto cinese. All’attività di ricerca partecipano inoltre prestigiosi accademici internazionali ed esperti appartenenti ai tre ambiti ricerca (economico, giuridico, delle scienze). L’idea di ricerca nasce dall’osservazione che nonostante l’intensificarsi negli ultimi anni delle iniziative di economic diplomacy a supporto dello sviluppo e del potenziamento delle relazioni tra Italia e Cina, sul piano economico si riscontrano tuttora risultati non soddisfacenti. L’interscambio commerciale tra i due paesi è molto inferiore a quello con la Francia, analogo a quello che l’Italia vanta verso la Turchia. Nelle graduatorie internazionali l’Italia non figura né tra i principali destinatari degli investimenti cinesi né tra i promotori di iniziative di investimento in Cina. Le politiche cinesi di apertura della propria economia, come anche le recenti misure anti-crisi, pongono, in realtà, interessanti occasioni di collaborazione e cooperazione in numerosi settori, talvolta inesplorati o trascurati dall’Italia e caratterizzati da forti agevolazioni ed opportunità di business. La ricerca intende, innanzitutto, fare emergere criticità, lacune, ambiti di eccellenza e potenzialità nei flussi di commercio e degli investimenti nelle relazioni Italia-Cina, con un’attenzione particolare, a settori emergenti, in termini di recente interesse, come l’energia alternativa e il campo sanitario. L’analisi economica, relativa al potenziamento delle forme di collaborazione e integrazione tra l’Italia e la Cina, sarà svolta innanzitutto, utilizzando l’approccio econometrico che consentirà di interpretare: gli effetti degli accordi bilaterali Italia-Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; gli effetti delle politiche commerciali adottate dall’Italia e dalla Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; gli effetti degli accordi commerciali preferenziali della Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; il rapporto tra investimenti diretti all’estero e flussi commerciali. Le competenze elevate di alcuni membri dell’unità economica, già partecipanti a progetti nazionali ed europei di ricerca teorica ed applicata su questi temi, potranno contribuire a generare una lettura nuova ed approfondita delle relazioni Italia-Cina. Al contempo, l’unità economica si avvale delle conoscenze dei suoi membri in tema di management internazionale ed economia delle imprese per un’osservazione microeconomica delle relazioni stesse. Partendo dall’osservazione sul campo delle imprese cinesi ed italiane (utilizzando come strumenti di ricerca diretta il questionario e il case study, a cui si aggiunge l’analisi dei dati economico-finanziari contenuti nel bilancio d’esercizio), guidati dalle più avanzate teorie economiche, si intende sistematizzare, in modo organico, lo stato dell’arte relativo alla conoscenza sino ad oggi acquisita attraverso gli studi accademici e le analisi/reportistiche operative disponibili. I filoni di ricerca che si indente approfondire economici sul piano micro economico sono fondamentalmente tre, focalizzati sugli investimenti diretti come veicolo principale di integrazione. Il primo attiene alle relazioni di impresa nel territorio di insediamento cinese nella logica della supply chain. Il secondo filone riguarda lo studio delle performance e dei modelli di business adottati dalle imprese transnazionali sia italiane sia cinesi, in ottica comparativa. Il terzo approfondisce gli investimenti cinesi in Italia, ampliando la scarsa conoscenza attuale mediante osservazione diretta ed estendendo l’analisi all’impatto sui territori d’insediamento e sulle conoscenze sedimentate, oltre che sui problemi d’integrazione culturale. La ricerca intende contribuire fattivamente al potenziamento della collaborazione tra Italia e Cina, utilizzando, oltre alla chiave di lettura economica, il sapere tecnico in ambito giuridico, medico, ingegneristico. Gli strumenti giuridici divengono rilevanti per il superamento di ostacoli e distanze che possono essere generate dal contesto normativo, che viceversa è in grado anche di promuovere soluzioni adeguate per rafforzare la collaborazione. In questa logica, la ricerca affronta le problematiche giuridiche di diritto internazionale e di diritto del commercio internazionale connesse alla collaborazione scientifica, tecnologica e d’impresa Italia-Cina. Si utilizzeranno gli strumenti giuridici e il metodo che contraddistingue il diritto internazionale e, laddove necessario, si realizzeranno gli opportuni approfondimenti di diritto cinese. Si svilupperanno cinque linee di ricerca principali che hanno strette correlazioni con gli aspetti medici ed ingegneristici, oltre che ovviamente con le analisi economiche: 1) il Made in Italy; 2) la proprietà intellettuale connessa al progresso medico; 3) Oil and Gas offshore ed energie rinnovabili; 4) gli standard ambientali e sociali e la corporate social responsibility; 5) l’anti-dumping. Il Made in Italy, segno distintivo dell’origine italiana del prodotto, ha rilievo centrale nel processo di integrazione Italia-Cina. La disciplina dei segni distintivi dell’origine trova il proprio fondamento giuridico nella normativa sulle regole di origine. Dal punto di vista giuridico, il settore è frammentato: attualmente non vi sono regole internazionali e comunitarie che impongano il marchio di origine sui prodotti importati; esistono invece alcune indicazioni circa i metodi di determinazione del paese d’origine. L’UR giuridica si propone di esaminare la disciplina giuridica, gli effetti concreti, le prospettive di riforma e le potenzialità delle regole d’origine, al fine di prospettare problematicità e ipotetici miglioramenti, anche alla luce del dibattito sviluppato in seno alle istituzioni internazionali e all’OMC. L’esperienza dei membri dell’UR economica, in tema di internazionalizzazione sia delle imprese italiane sia di quelle cinesi, contribuirà ad approfondire l’analisi in relazione ai risvolti che la protezione del made in Italy ha sui flussi di investimento bilaterali (propensione all’investimento, profittabilità, legami nella filiera produttiva). La seconda linea di ricerca “giudirica” attiene al confronto tra la medicina tradizionale e quella occidentale, aspetto importante dell’integrazione Italia-Cina. Sono stati siglati numerosi accordi bilaterali che disciplinano la collaborazione nel settore a livello universitario, imprenditoriale o ospedaliero. La ricerca si propone di esaminare gli aspetti giuridici più problematici e centrali dell’integrazione Italia-Cina sotto il profilo del progresso medico. In particolare: la regolamentazione dell’investimento e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale sui prodotti e sui procedimenti ricavati dalla suddetta collaborazione e delle problematiche connesse alla brevettazione di invenzioni ricavate a partire da conoscenze tradizionali o da erbe medicinali cinesi, nei sistemi giuridici internazionale (Trade Related Intellectual Property Rights Agreement, Patent Cooperation Treaty) ed europeo (European Patent Convention, accordo TRIPs). I ricercatori medici che partecipano al progetto, come sarà specificato di seguito, approfondiranno il tema sul piano della effettiva sperimentazione clinica dell’efficacia del management clinico di specifiche patologie seguendo la medicina tradizionale cinese. La terza linea di ricerca giuridica è dedicata alle energie rinnovabili ed ai temi dell’Oil and gas offshore. Dal punto di vista giuridico il gruppo di studiosi che aderiscono al progetto, che collaborano da anni con enti cinesi all’interno di progetti finanziati dalla Commissione europea con un consorzio di enti in Europa e in Cina, esamineranno gli aspetti più controversi della disciplina internazionale del settore energetico, rivolgendo la debita attenzione al sistema normativo dell’OMC, alla disciplina internazionale dell’investimento, alla disciplina dei diritti di proprietà intellettuale connessi allo sviluppo tecnologico, ed allo studio dei metodi di soluzione pacifica delle controversie e del contenzioso nascente dalle attività in esame. I ricercatori di estrazione ingegneristica che partecipano al progetto, come sarà specificato di seguito, approfondiranno il tema sul piano più strettamente tecnico rendendo l’analisi completa ed esaustiva. La quarta linea di ricerca giuridica riguarda gli standard ambientali e sociali e la corporate social responsibility, tema fortemente connesso a un altro aspetto centrale nel percorso di integrazione Italia-Cina, ossia il rispetto da parte di quest’ultima e delle imprese (nazionali o straniere) operanti sul suo territorio del diritto internazionale dell’ambiente, dei diritti sociali e degli standard di condotta socialmente responsabile. Il tema acquisisce portata ancora più attuale in presenza dello studio, da parte del governo cinese, di un progetto di normativa in materia di riduzione delle emissioni di gas-serra, oltre che dell’adozione di legislazioni pertinenti nel settore della protezione ambientale e marina, e della normativa del 2008 in materia di tutela del lavoro. La ricerca intende approfondire la conformità del diritto cinese agli standard internazionali in materia di protezione dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, anche nell’ottica del processo di responsabilizzazione delle imprese multinazionali avviato dalle Nazioni Unite nel 2005 con la nomina dello Special Representative on Business and Human Rights. In questa linea si innesteranno i contributi dei ricercatori di matrice aziendalista, che nel loro percorso di analisi, fondato su interviste e studio dei bilanci, potranno riscontrare le prassi in tema di corporate social responsibility e comunicazione esterna adottate delle imprese cinesi investitrici in Italia e delle aziende italiane in Cina. L’ultima linea di ricerca riguarda l’antidumping. L’Unità giuridica, che annovera alcuni membri coinvolti all’interno di un progetto finanziato dal Fondo Sociale europeo, in collaborazione con Università e imprese, si propone di analizzare la normativa antidumping cinese e europea, oltre che il contenzioso comunitario nei settori tessile e calzaturiero, dei biocarburanti e dell’acciaio. L’unità economica sosterrà questo studio contribuendo ad ampliare la sfera di osservazione, soprattutto in considerazione dell’impatto che le pratiche di dumping hanno sull’attività delle imprese italiane che operano in Cina. Oltre all’analisi economica e giuridica delle principali problematiche connesse all’integrazione Italia-Cina, la ricerca approfondisce lo studio con una prospettiva “tecnica” legata a due temi di particolare interesse: l’ambiente e l’energia, da un lato, e la medicina, dall’altro. La scelta di focalizzarsi sulla collaborazione in ambito ambiente e nuove energie è collegata al ruolo strategico che tali settori stanno assumendo nella strategia di crescita e sviluppo della Cina nel terzo millennio. Attualmente il panorama energetico della Cina è caratterizzato dall’impiego prevalente di energie fossili con una prima apertura verso le fonti alternative. Negli ultimi anni la Cina ha improntato un processo di ammodernamento delle tecnologie e delle infrastrutture, prendendo dalle BAT (Best Available Technologies) disponibili sul mercato internazionale e il fenomeno è tuttora in atto, ma non ancora completo in alcuni settori, come ad esempio quello dell’industria pesante, dove si procede alla riconversione dei processi in termini di maggiore efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale. Gli sviluppi del sistema energetico cinese e le sue implicazioni ambientali rivestono rilevanza non solo a livello locale, ma su scala globale. In questo contesto la cooperazione con l’Italia risulta di interesse nel promuovere, come citano gli accordi istituzionali, gli ambiti delle fonti di energia rinnovabili, delle auto elettriche, dell’edilizia a basso consumo energetico, della formazione e del “capacity building” in materia di tecnologia ambientale. In particolare, si vuole indagare il settore della mobilità e dei trasporti per comprendere le attuali caratteristiche del sistema cinese e le possibili correlazioni con quello italiano. Considerato l’alto impatto sulle emissioni di CO2 e di inquinanti in atmosfera da parte dei veicoli per il trasporto di passeggeri, veicoli leggeri e pesanti, l’introduzione e la diffusione nel mercato di combustibili alternativi e biocombustibili risulta di notevole interesse e rilevanza. Il focus sarà rivolto al metano per autotrazione, combustibile alternativo che pur essendo ancora derivato da fonti fossili, comporta una riduzione delle emissioni in atmosfera sia di gas serra, sia degli altri inquinanti e nello stesso tempo ha il vantaggio di essere già disponibile sul mercato in termini di tecnologie di utilizzazione a bordo del veicolo e per le infrastrutture di distribuzione. L’Italia è uno dei paesi a livello mondiale dove la penetrazione del metano come combustibile per autotrazione è più diffusa. Nell’ambito dell’attiva di ricerca si vuole indagare l’applicabilità e la riproducibilità del nostro modello nazionale al contesto cinese. L’ulteriore aspetto “tecnico” di analisi riguarda il settore sanitario e della medicina tradizionale cinese (MTC), scelto anche in considerazione della priorità riconosciuta nel XIII programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica. Mentre l’attenzione di questo possibile terreno di collaborazione è scarsa negli studi economici, in realtà la riforma del sistema assistenziale cinese apre il settore bio-farmaceutico e quello delle attrezzature medicali, oltre che delle correlate pratiche mediche occidentali, agli investimenti ed al commercio stranieri. Al contempo, gli spazi di integrazione verso l’Italia appaino molteplici, anche considerando il dibattito politico in corso circa la possibilità di introdurre l’agopuntura sia nei percorsi formati universitari dei medici sia nelle prestazioni fruibili attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Nello specifico delle attività strettamente cliniche, i ricercatori medici si impegnano a sperimentare l’utilizzo delle metodiche di management clinico proprie alla MTC nel trattamento della dismenorrea e dell’infertilità nell’endometriosi. Lo studio serve da “laboratorio” per riflettere sulla possibilità clinica, sulla opportunità economica e sulle implicazioni giuridiche, legate all’inserimento nel servizio sanitario nazionale di prestazioni che prevedono il ricorso alla metodiche della MTC. La collaborazione tra medici, giuristi ed economisti consente, più in generale, di esaminare in ottica multidisciplinare le potenzialità e gli ambiti di integrazione Italia-Cina sul piano sanitario (pratiche mediche, tecnologie, farmaci). Contribuiranno a realizzare la ricerca esperti nazionali ed internazionali membri delle principali associazioni scientifiche in materia, che arricchiranno in modo considerevole le analisi, garantendo una visione completa del fenomeno, oltre che una diffusione ampia dei risultati.

Cooperazione e competizione: integrazione multisettoriale tra Italia e Cina

SPIGARELLI, Francesca;
2011-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca intende utilizzare in modo complementare le conoscenze e gli strumenti di analisi di tipo economico e giuridico per comprendere ed orientare, soprattutto verso gli ambiti più innovativi e dai maggiori potenziali, la cooperazione Italia e Cina. In questo contesto, un’attenzione particolare è posta ai settori dell’energia - ambiente e della sanità, allo scopo di rafforzare e stimolare i rapporti bilaterali e la concreta integrazione tra le due nazioni. Le risorse chiave del team di ricerca sono legate, da un lato, alla maturità scientifica ed all’esperienza, anche in progetti di ricerca internazionali, degli economisti e dei giuristi. Dall’altro lato, gli studiosi ingegneri e medici apportano un considerevole know how tecnico, supportato dalla conoscenza delle peculiarità del contesto cinese. All’attività di ricerca partecipano inoltre prestigiosi accademici internazionali ed esperti appartenenti ai tre ambiti ricerca (economico, giuridico, delle scienze). L’idea di ricerca nasce dall’osservazione che nonostante l’intensificarsi negli ultimi anni delle iniziative di economic diplomacy a supporto dello sviluppo e del potenziamento delle relazioni tra Italia e Cina, sul piano economico si riscontrano tuttora risultati non soddisfacenti. L’interscambio commerciale tra i due paesi è molto inferiore a quello con la Francia, analogo a quello che l’Italia vanta verso la Turchia. Nelle graduatorie internazionali l’Italia non figura né tra i principali destinatari degli investimenti cinesi né tra i promotori di iniziative di investimento in Cina. Le politiche cinesi di apertura della propria economia, come anche le recenti misure anti-crisi, pongono, in realtà, interessanti occasioni di collaborazione e cooperazione in numerosi settori, talvolta inesplorati o trascurati dall’Italia e caratterizzati da forti agevolazioni ed opportunità di business. La ricerca intende, innanzitutto, fare emergere criticità, lacune, ambiti di eccellenza e potenzialità nei flussi di commercio e degli investimenti nelle relazioni Italia-Cina, con un’attenzione particolare, a settori emergenti, in termini di recente interesse, come l’energia alternativa e il campo sanitario. L’analisi economica, relativa al potenziamento delle forme di collaborazione e integrazione tra l’Italia e la Cina, sarà svolta innanzitutto, utilizzando l’approccio econometrico che consentirà di interpretare: gli effetti degli accordi bilaterali Italia-Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; gli effetti delle politiche commerciali adottate dall’Italia e dalla Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; gli effetti degli accordi commerciali preferenziali della Cina sugli investimenti diretti all’estero in entrambe le direzioni; il rapporto tra investimenti diretti all’estero e flussi commerciali. Le competenze elevate di alcuni membri dell’unità economica, già partecipanti a progetti nazionali ed europei di ricerca teorica ed applicata su questi temi, potranno contribuire a generare una lettura nuova ed approfondita delle relazioni Italia-Cina. Al contempo, l’unità economica si avvale delle conoscenze dei suoi membri in tema di management internazionale ed economia delle imprese per un’osservazione microeconomica delle relazioni stesse. Partendo dall’osservazione sul campo delle imprese cinesi ed italiane (utilizzando come strumenti di ricerca diretta il questionario e il case study, a cui si aggiunge l’analisi dei dati economico-finanziari contenuti nel bilancio d’esercizio), guidati dalle più avanzate teorie economiche, si intende sistematizzare, in modo organico, lo stato dell’arte relativo alla conoscenza sino ad oggi acquisita attraverso gli studi accademici e le analisi/reportistiche operative disponibili. I filoni di ricerca che si indente approfondire economici sul piano micro economico sono fondamentalmente tre, focalizzati sugli investimenti diretti come veicolo principale di integrazione. Il primo attiene alle relazioni di impresa nel territorio di insediamento cinese nella logica della supply chain. Il secondo filone riguarda lo studio delle performance e dei modelli di business adottati dalle imprese transnazionali sia italiane sia cinesi, in ottica comparativa. Il terzo approfondisce gli investimenti cinesi in Italia, ampliando la scarsa conoscenza attuale mediante osservazione diretta ed estendendo l’analisi all’impatto sui territori d’insediamento e sulle conoscenze sedimentate, oltre che sui problemi d’integrazione culturale. La ricerca intende contribuire fattivamente al potenziamento della collaborazione tra Italia e Cina, utilizzando, oltre alla chiave di lettura economica, il sapere tecnico in ambito giuridico, medico, ingegneristico. Gli strumenti giuridici divengono rilevanti per il superamento di ostacoli e distanze che possono essere generate dal contesto normativo, che viceversa è in grado anche di promuovere soluzioni adeguate per rafforzare la collaborazione. In questa logica, la ricerca affronta le problematiche giuridiche di diritto internazionale e di diritto del commercio internazionale connesse alla collaborazione scientifica, tecnologica e d’impresa Italia-Cina. Si utilizzeranno gli strumenti giuridici e il metodo che contraddistingue il diritto internazionale e, laddove necessario, si realizzeranno gli opportuni approfondimenti di diritto cinese. Si svilupperanno cinque linee di ricerca principali che hanno strette correlazioni con gli aspetti medici ed ingegneristici, oltre che ovviamente con le analisi economiche: 1) il Made in Italy; 2) la proprietà intellettuale connessa al progresso medico; 3) Oil and Gas offshore ed energie rinnovabili; 4) gli standard ambientali e sociali e la corporate social responsibility; 5) l’anti-dumping. Il Made in Italy, segno distintivo dell’origine italiana del prodotto, ha rilievo centrale nel processo di integrazione Italia-Cina. La disciplina dei segni distintivi dell’origine trova il proprio fondamento giuridico nella normativa sulle regole di origine. Dal punto di vista giuridico, il settore è frammentato: attualmente non vi sono regole internazionali e comunitarie che impongano il marchio di origine sui prodotti importati; esistono invece alcune indicazioni circa i metodi di determinazione del paese d’origine. L’UR giuridica si propone di esaminare la disciplina giuridica, gli effetti concreti, le prospettive di riforma e le potenzialità delle regole d’origine, al fine di prospettare problematicità e ipotetici miglioramenti, anche alla luce del dibattito sviluppato in seno alle istituzioni internazionali e all’OMC. L’esperienza dei membri dell’UR economica, in tema di internazionalizzazione sia delle imprese italiane sia di quelle cinesi, contribuirà ad approfondire l’analisi in relazione ai risvolti che la protezione del made in Italy ha sui flussi di investimento bilaterali (propensione all’investimento, profittabilità, legami nella filiera produttiva). La seconda linea di ricerca “giudirica” attiene al confronto tra la medicina tradizionale e quella occidentale, aspetto importante dell’integrazione Italia-Cina. Sono stati siglati numerosi accordi bilaterali che disciplinano la collaborazione nel settore a livello universitario, imprenditoriale o ospedaliero. La ricerca si propone di esaminare gli aspetti giuridici più problematici e centrali dell’integrazione Italia-Cina sotto il profilo del progresso medico. In particolare: la regolamentazione dell’investimento e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale sui prodotti e sui procedimenti ricavati dalla suddetta collaborazione e delle problematiche connesse alla brevettazione di invenzioni ricavate a partire da conoscenze tradizionali o da erbe medicinali cinesi, nei sistemi giuridici internazionale (Trade Related Intellectual Property Rights Agreement, Patent Cooperation Treaty) ed europeo (European Patent Convention, accordo TRIPs). I ricercatori medici che partecipano al progetto, come sarà specificato di seguito, approfondiranno il tema sul piano della effettiva sperimentazione clinica dell’efficacia del management clinico di specifiche patologie seguendo la medicina tradizionale cinese. La terza linea di ricerca giuridica è dedicata alle energie rinnovabili ed ai temi dell’Oil and gas offshore. Dal punto di vista giuridico il gruppo di studiosi che aderiscono al progetto, che collaborano da anni con enti cinesi all’interno di progetti finanziati dalla Commissione europea con un consorzio di enti in Europa e in Cina, esamineranno gli aspetti più controversi della disciplina internazionale del settore energetico, rivolgendo la debita attenzione al sistema normativo dell’OMC, alla disciplina internazionale dell’investimento, alla disciplina dei diritti di proprietà intellettuale connessi allo sviluppo tecnologico, ed allo studio dei metodi di soluzione pacifica delle controversie e del contenzioso nascente dalle attività in esame. I ricercatori di estrazione ingegneristica che partecipano al progetto, come sarà specificato di seguito, approfondiranno il tema sul piano più strettamente tecnico rendendo l’analisi completa ed esaustiva. La quarta linea di ricerca giuridica riguarda gli standard ambientali e sociali e la corporate social responsibility, tema fortemente connesso a un altro aspetto centrale nel percorso di integrazione Italia-Cina, ossia il rispetto da parte di quest’ultima e delle imprese (nazionali o straniere) operanti sul suo territorio del diritto internazionale dell’ambiente, dei diritti sociali e degli standard di condotta socialmente responsabile. Il tema acquisisce portata ancora più attuale in presenza dello studio, da parte del governo cinese, di un progetto di normativa in materia di riduzione delle emissioni di gas-serra, oltre che dell’adozione di legislazioni pertinenti nel settore della protezione ambientale e marina, e della normativa del 2008 in materia di tutela del lavoro. La ricerca intende approfondire la conformità del diritto cinese agli standard internazionali in materia di protezione dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, anche nell’ottica del processo di responsabilizzazione delle imprese multinazionali avviato dalle Nazioni Unite nel 2005 con la nomina dello Special Representative on Business and Human Rights. In questa linea si innesteranno i contributi dei ricercatori di matrice aziendalista, che nel loro percorso di analisi, fondato su interviste e studio dei bilanci, potranno riscontrare le prassi in tema di corporate social responsibility e comunicazione esterna adottate delle imprese cinesi investitrici in Italia e delle aziende italiane in Cina. L’ultima linea di ricerca riguarda l’antidumping. L’Unità giuridica, che annovera alcuni membri coinvolti all’interno di un progetto finanziato dal Fondo Sociale europeo, in collaborazione con Università e imprese, si propone di analizzare la normativa antidumping cinese e europea, oltre che il contenzioso comunitario nei settori tessile e calzaturiero, dei biocarburanti e dell’acciaio. L’unità economica sosterrà questo studio contribuendo ad ampliare la sfera di osservazione, soprattutto in considerazione dell’impatto che le pratiche di dumping hanno sull’attività delle imprese italiane che operano in Cina. Oltre all’analisi economica e giuridica delle principali problematiche connesse all’integrazione Italia-Cina, la ricerca approfondisce lo studio con una prospettiva “tecnica” legata a due temi di particolare interesse: l’ambiente e l’energia, da un lato, e la medicina, dall’altro. La scelta di focalizzarsi sulla collaborazione in ambito ambiente e nuove energie è collegata al ruolo strategico che tali settori stanno assumendo nella strategia di crescita e sviluppo della Cina nel terzo millennio. Attualmente il panorama energetico della Cina è caratterizzato dall’impiego prevalente di energie fossili con una prima apertura verso le fonti alternative. Negli ultimi anni la Cina ha improntato un processo di ammodernamento delle tecnologie e delle infrastrutture, prendendo dalle BAT (Best Available Technologies) disponibili sul mercato internazionale e il fenomeno è tuttora in atto, ma non ancora completo in alcuni settori, come ad esempio quello dell’industria pesante, dove si procede alla riconversione dei processi in termini di maggiore efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale. Gli sviluppi del sistema energetico cinese e le sue implicazioni ambientali rivestono rilevanza non solo a livello locale, ma su scala globale. In questo contesto la cooperazione con l’Italia risulta di interesse nel promuovere, come citano gli accordi istituzionali, gli ambiti delle fonti di energia rinnovabili, delle auto elettriche, dell’edilizia a basso consumo energetico, della formazione e del “capacity building” in materia di tecnologia ambientale. In particolare, si vuole indagare il settore della mobilità e dei trasporti per comprendere le attuali caratteristiche del sistema cinese e le possibili correlazioni con quello italiano. Considerato l’alto impatto sulle emissioni di CO2 e di inquinanti in atmosfera da parte dei veicoli per il trasporto di passeggeri, veicoli leggeri e pesanti, l’introduzione e la diffusione nel mercato di combustibili alternativi e biocombustibili risulta di notevole interesse e rilevanza. Il focus sarà rivolto al metano per autotrazione, combustibile alternativo che pur essendo ancora derivato da fonti fossili, comporta una riduzione delle emissioni in atmosfera sia di gas serra, sia degli altri inquinanti e nello stesso tempo ha il vantaggio di essere già disponibile sul mercato in termini di tecnologie di utilizzazione a bordo del veicolo e per le infrastrutture di distribuzione. L’Italia è uno dei paesi a livello mondiale dove la penetrazione del metano come combustibile per autotrazione è più diffusa. Nell’ambito dell’attiva di ricerca si vuole indagare l’applicabilità e la riproducibilità del nostro modello nazionale al contesto cinese. L’ulteriore aspetto “tecnico” di analisi riguarda il settore sanitario e della medicina tradizionale cinese (MTC), scelto anche in considerazione della priorità riconosciuta nel XIII programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica. Mentre l’attenzione di questo possibile terreno di collaborazione è scarsa negli studi economici, in realtà la riforma del sistema assistenziale cinese apre il settore bio-farmaceutico e quello delle attrezzature medicali, oltre che delle correlate pratiche mediche occidentali, agli investimenti ed al commercio stranieri. Al contempo, gli spazi di integrazione verso l’Italia appaino molteplici, anche considerando il dibattito politico in corso circa la possibilità di introdurre l’agopuntura sia nei percorsi formati universitari dei medici sia nelle prestazioni fruibili attraverso il Servizio Sanitario Nazionale. Nello specifico delle attività strettamente cliniche, i ricercatori medici si impegnano a sperimentare l’utilizzo delle metodiche di management clinico proprie alla MTC nel trattamento della dismenorrea e dell’infertilità nell’endometriosi. Lo studio serve da “laboratorio” per riflettere sulla possibilità clinica, sulla opportunità economica e sulle implicazioni giuridiche, legate all’inserimento nel servizio sanitario nazionale di prestazioni che prevedono il ricorso alla metodiche della MTC. La collaborazione tra medici, giuristi ed economisti consente, più in generale, di esaminare in ottica multidisciplinare le potenzialità e gli ambiti di integrazione Italia-Cina sul piano sanitario (pratiche mediche, tecnologie, farmaci). Contribuiranno a realizzare la ricerca esperti nazionali ed internazionali membri delle principali associazioni scientifiche in materia, che arricchiranno in modo considerevole le analisi, garantendo una visione completa del fenomeno, oltre che una diffusione ampia dei risultati.
2011
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