Si tratta della prima mostra mai dedicata a Vittore Crivelli (Venezia 1430/35 ca. - Fermo 1501/1502), fratello del più famoso Carlo, attivo prima in Dalmazia e poi nelle Marche, dove resta da 1478 alla morte. Il taglio dell'esposizione non è tuttavia monografico, poiché si occupa della diffusione della cultura figurativa dei Crivelli nell'area Appenninica, indagando la dinamica della penetrazione delle loro opere d'arte e dei modelli adriatici fino nelle zone più interne dell'Italia centrale, da Urbino ad Ascoli Piceno. Per questo, accanto allo studio delle opere dei Crivelli e del tedesco Pietro Alemanno, allievo di Carlo ad Ascoli, si colloca quello di artisti quattrocenteschi come Francesco di Gentile da Fabriano, Lorenzo d'Alessandro da Sanseverino, Giovanni Angelo di Antonio e Girolamo di Giovanni da Camerino, oltre che dei maestri del legno, attenti recettori delle forme pittoriche e artefici delle ricche cornici di gusto veneziano che corredavano i polittici. Il catalogo comprende un regesto di documenti complessivo su Vittore e Carlo Crivelli e Pietro Alemanno, opera di Francesca Coltrinari, comprensivo di alcune novità emerse durante la ricerche preparattorie, fra le quali spicca la documentazione della prima committenza di Carlo Crivelli nelle Marche, una perduta Madonna eseguita nel marzo 1468 per il palazzo dei Priori di Fermo. Si articola poi in una serie di saggi. La storica Emanuela di Stefano (Università di Camerino) studia le vie di comunicazione e commercio che collegavano Venezia e le due coste adriatiche con i centri manifattueri interni dell'Appennino umbro-marchigiano, le stesse percorse anche dagli artisti. Jasenka Gudelj (Università di Zagabria) ricostruisce l'attività di Carlo e Vittore Crivelli a Zara. Alessandro Delpriori studia la cultura figurativa "appenninica" sviluppatasi nella seconda metà del '400 dall'interazione fra i modelli veneziani e culture locali, soprattutto relativi all'intaglio, che vede nel polittico il tipo di dipinto più apprezzato. Francesca Coltrinari si occupa del rapporto fra i due fratelli, Carlo e Vittore, mettendone in luce il percorso parallelo nel quale Carlo appare alla costante ricerca di un'affermazione presso corti e ambienti nobiliari, mentre Vittore si configura come un abile capobottega, pronto a rispondere alle esigenze di privati, chiese e conventi, sviluppando particolari tecniche di mercato e accreditandosi come artista di fiducia dei francescani: a questi Vittore offre, come illustrato da Giuseppe Capriotti nel suo saggio, originali soluzioni iconografiche, che traducono spesso le sollecitazioni provenienti dai predicatori, come nell'illustrazione della propagando a favore dei Monti di pietà. Simone Settembri e Fausto Fracassi propongono infine due approfondimenti sulla tecnica di Vittore e Carlo Crivelli, frutto di restauri e indagini diagnostiche che per la prima volta mettono a confronto le tecniche dei due fratelli, permettendo di capire meglio le rispettive caratteristiche.

Vittore Crivelli da Venezia alle Marche. Maestri del Rinascimento nell'Appennino

COLTRINARI, FRANCESCA;
2011-01-01

Abstract

Si tratta della prima mostra mai dedicata a Vittore Crivelli (Venezia 1430/35 ca. - Fermo 1501/1502), fratello del più famoso Carlo, attivo prima in Dalmazia e poi nelle Marche, dove resta da 1478 alla morte. Il taglio dell'esposizione non è tuttavia monografico, poiché si occupa della diffusione della cultura figurativa dei Crivelli nell'area Appenninica, indagando la dinamica della penetrazione delle loro opere d'arte e dei modelli adriatici fino nelle zone più interne dell'Italia centrale, da Urbino ad Ascoli Piceno. Per questo, accanto allo studio delle opere dei Crivelli e del tedesco Pietro Alemanno, allievo di Carlo ad Ascoli, si colloca quello di artisti quattrocenteschi come Francesco di Gentile da Fabriano, Lorenzo d'Alessandro da Sanseverino, Giovanni Angelo di Antonio e Girolamo di Giovanni da Camerino, oltre che dei maestri del legno, attenti recettori delle forme pittoriche e artefici delle ricche cornici di gusto veneziano che corredavano i polittici. Il catalogo comprende un regesto di documenti complessivo su Vittore e Carlo Crivelli e Pietro Alemanno, opera di Francesca Coltrinari, comprensivo di alcune novità emerse durante la ricerche preparattorie, fra le quali spicca la documentazione della prima committenza di Carlo Crivelli nelle Marche, una perduta Madonna eseguita nel marzo 1468 per il palazzo dei Priori di Fermo. Si articola poi in una serie di saggi. La storica Emanuela di Stefano (Università di Camerino) studia le vie di comunicazione e commercio che collegavano Venezia e le due coste adriatiche con i centri manifattueri interni dell'Appennino umbro-marchigiano, le stesse percorse anche dagli artisti. Jasenka Gudelj (Università di Zagabria) ricostruisce l'attività di Carlo e Vittore Crivelli a Zara. Alessandro Delpriori studia la cultura figurativa "appenninica" sviluppatasi nella seconda metà del '400 dall'interazione fra i modelli veneziani e culture locali, soprattutto relativi all'intaglio, che vede nel polittico il tipo di dipinto più apprezzato. Francesca Coltrinari si occupa del rapporto fra i due fratelli, Carlo e Vittore, mettendone in luce il percorso parallelo nel quale Carlo appare alla costante ricerca di un'affermazione presso corti e ambienti nobiliari, mentre Vittore si configura come un abile capobottega, pronto a rispondere alle esigenze di privati, chiese e conventi, sviluppando particolari tecniche di mercato e accreditandosi come artista di fiducia dei francescani: a questi Vittore offre, come illustrato da Giuseppe Capriotti nel suo saggio, originali soluzioni iconografiche, che traducono spesso le sollecitazioni provenienti dai predicatori, come nell'illustrazione della propagando a favore dei Monti di pietà. Simone Settembri e Fausto Fracassi propongono infine due approfondimenti sulla tecnica di Vittore e Carlo Crivelli, frutto di restauri e indagini diagnostiche che per la prima volta mettono a confronto le tecniche dei due fratelli, permettendo di capire meglio le rispettive caratteristiche.
2011
9788831710367
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