L’investimento in arte sta diventando un’opportunità interessante per diversificare i portafogli finanziari. Per tale ragione, sembra interessante analizzare e tentare di comprendere il comportamento degli investitori nel settore fine art; in particolare, si intende studiare i fattori soggettivi che incidono sulle attività di bidding degli operatori, durante le sedute d’asta. Esiste una letteratura ampia sulla teoria economica delle aste; tuttavia, tali studi si fondano direttamente, o in via mediata, sul presupposto che gli investitori assumano sempre decisioni “razionali”, sulla base del modello dell’ Homo Oeconomicus. Con questo contributo, invece, si vogliono evidenziare proprio i fattori soggettivi che condizionano il comportamento degli investitori, nella prassi operativa, rendendolo apparentemente “irrazionale” dal punto di vista ortodosso. Saranno analizzati ed interpretati il ruolo e le interrelazioni tra le variabili di natura psicologica, interpersonale, di contesto, ecc., che di norma si tralasciano nei modelli tradizionali per l’evidente difficoltà di indagine. L’innovazione consiste nel fatto che, sul piano metodologico, saranno prese in considerazione le variabili psicologiche (frenesia competitiva, senso del possesso del bene, paura di “perdere l’asta”, ecc.) e si ricercheranno delle proxy opportune, per tradurre, in termini quantitativi, l’impatto delle variabili comportamentali sul prezzo finale dell’opera.

L'investimento in opere d'arte: variabili psicologiche e comportamentali

MARINELLI, NICOLETTA
2007-01-01

Abstract

L’investimento in arte sta diventando un’opportunità interessante per diversificare i portafogli finanziari. Per tale ragione, sembra interessante analizzare e tentare di comprendere il comportamento degli investitori nel settore fine art; in particolare, si intende studiare i fattori soggettivi che incidono sulle attività di bidding degli operatori, durante le sedute d’asta. Esiste una letteratura ampia sulla teoria economica delle aste; tuttavia, tali studi si fondano direttamente, o in via mediata, sul presupposto che gli investitori assumano sempre decisioni “razionali”, sulla base del modello dell’ Homo Oeconomicus. Con questo contributo, invece, si vogliono evidenziare proprio i fattori soggettivi che condizionano il comportamento degli investitori, nella prassi operativa, rendendolo apparentemente “irrazionale” dal punto di vista ortodosso. Saranno analizzati ed interpretati il ruolo e le interrelazioni tra le variabili di natura psicologica, interpersonale, di contesto, ecc., che di norma si tralasciano nei modelli tradizionali per l’evidente difficoltà di indagine. L’innovazione consiste nel fatto che, sul piano metodologico, saranno prese in considerazione le variabili psicologiche (frenesia competitiva, senso del possesso del bene, paura di “perdere l’asta”, ecc.) e si ricercheranno delle proxy opportune, per tradurre, in termini quantitativi, l’impatto delle variabili comportamentali sul prezzo finale dell’opera.
2007
9788887965452
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