Nuova edizione della maggiore opera in prosa di Giacomo Leopardi con commento e apparati critici, nella collana I Classici Italiani della Biblioteca Universale Rizzoli (BUR). L’Introduzione ricostruisce la genesi del testo e ne individua la particolarità nel complesso dell’opera leopardiana. Seguono la Cronologia della vita e delle opere e una ricca Bibliografia che dà conto delle edizioni e degli studi sulle Operette morali e insieme sull’autore (nelle sezioni Opere, Repertori bibliografici, Storia della critica, Biografie, Convegni leopardiani, Iniziative di studio, Mostre, Leopardi nel mondo). L’apparato critico è polifunzionale: contempla note esplicative puntuali, osservazioni stilistiche, rimandi alle altre opere leopardiane, riferimenti alla bibliografia critica e questioni filologiche. L’impostazione è innovativa: ogni operetta è preceduta da un’introduzione a schema fisso, nella quale si analizzano: Temi – con gli opportuni rimandi alle altre Operette e in generale alla poetica leopardiana –; Tono e tecnica – in cui si illustrano lo stile e la lingua, con osservazioni sulle scelte retoriche del prosatore –; Letture – con riferimenti a quello che la critica ha scritto sulla singola operetta, allegando una rassegna bibliografica a essa specificamente dedicata –; Testo – una nota filologica per fare ordine nella situazione elaborativa ed editoriale. Tra i meriti principali di un lavoro che coniuga precisione scientifica e missione divulgativa, va sottolineato l’apporto originale fornito al dibattito critico ed esegetico intorno alle Operette morali. Si tratta di un libro dall’ispirazione complessa e in evoluzione, nel quale confluiscono spunti creativi e motivi provenienti da direzioni varie e inusitate, posti al servizio del linguaggio della satira morale o della parodia colta, fino al pessimismo cosmico-materialista delle ultime prose. In questo contesto, va ribadita l’autonomia delle singole operette, caratterizzate da un tono differente, da un registro proprio, addirittura da un ritmo riconoscibile e da non ripetere nel passaggio da un testo all’altro. Il tutto organizzato secondo un principio di armonia che fa leva sul contrappunto nell’ordine delle parti, nel quale riconoscere le ragioni del respiro unitario del libro.
Operette morali di Giacomo Leopardi
MELOSI, LAURA
2015-01-01
Abstract
Nuova edizione della maggiore opera in prosa di Giacomo Leopardi con commento e apparati critici, nella collana I Classici Italiani della Biblioteca Universale Rizzoli (BUR). L’Introduzione ricostruisce la genesi del testo e ne individua la particolarità nel complesso dell’opera leopardiana. Seguono la Cronologia della vita e delle opere e una ricca Bibliografia che dà conto delle edizioni e degli studi sulle Operette morali e insieme sull’autore (nelle sezioni Opere, Repertori bibliografici, Storia della critica, Biografie, Convegni leopardiani, Iniziative di studio, Mostre, Leopardi nel mondo). L’apparato critico è polifunzionale: contempla note esplicative puntuali, osservazioni stilistiche, rimandi alle altre opere leopardiane, riferimenti alla bibliografia critica e questioni filologiche. L’impostazione è innovativa: ogni operetta è preceduta da un’introduzione a schema fisso, nella quale si analizzano: Temi – con gli opportuni rimandi alle altre Operette e in generale alla poetica leopardiana –; Tono e tecnica – in cui si illustrano lo stile e la lingua, con osservazioni sulle scelte retoriche del prosatore –; Letture – con riferimenti a quello che la critica ha scritto sulla singola operetta, allegando una rassegna bibliografica a essa specificamente dedicata –; Testo – una nota filologica per fare ordine nella situazione elaborativa ed editoriale. Tra i meriti principali di un lavoro che coniuga precisione scientifica e missione divulgativa, va sottolineato l’apporto originale fornito al dibattito critico ed esegetico intorno alle Operette morali. Si tratta di un libro dall’ispirazione complessa e in evoluzione, nel quale confluiscono spunti creativi e motivi provenienti da direzioni varie e inusitate, posti al servizio del linguaggio della satira morale o della parodia colta, fino al pessimismo cosmico-materialista delle ultime prose. In questo contesto, va ribadita l’autonomia delle singole operette, caratterizzate da un tono differente, da un registro proprio, addirittura da un ritmo riconoscibile e da non ripetere nel passaggio da un testo all’altro. Il tutto organizzato secondo un principio di armonia che fa leva sul contrappunto nell’ordine delle parti, nel quale riconoscere le ragioni del respiro unitario del libro.File | Dimensione | Formato | |
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