La figura dello storico medievista Wolfgang Hagemann (Lipsia 1911 – Roma 1978) è nota agli studiosi. Dopo la formazione a Berlino, lo storico tedesco ha svolto un’intensa attività di studio in Italia dapprima come ricercatore dell’Istituto Storico Germanico di Roma e poi in qualità di vice-direttore. Nel secondo dopoguerra, i suoi interessi si sono precisati prevalentemente verso un’indagine sistematica della ricca documentazione raccolta negli archivi comunali veneti ed umbro-marchigiani. In particolare, nell’ottica di una Reichsgeschichte – sensibilità storiografica tesa ad indagare, e in parte anche ad esaltare, la presenza imperiale quale forza capace di dar vita a forme di inquadramento e di disciplinamento delle società locali – ha svolto approfondite indagini sul periodo degli Svevi (secoli XII-XIII) in archivi comunali quali Gubbio, Fabriano, Jesi, S. Elpidio a Mare, Corridonia, Montegiorgio etc. La ricca documentazione archivistica edita in appendice dei suoi studi, che costituisce parte integrante di essi, è stata analizzata con un filtro metodologico teso a privilegiare gli atti delle cancellerie sovrane (imperiale e papale), all’interno di una gerarchia delle fonti tipica della cultura positivistica tedesca. Gli studi di Hagemann sono ineludibili per chi intende compiere ricerche storiche sui centri comunali delle Marche nei secoli XII-XIII. Eppure la lingua, non a tutti familiare, e la sede di pubblicazione non ne hanno consentito un’ampia fruizione e circolazione. Per questo appare utile e opportuno proporre ad un pubblico più ampio la traduzione italiana di alcuni degli studi dello storico tedesco, nella consapevolezza che tali studi sono stati concepiti per la comunità scientifica e che l’opera di traduzione di riedizione non può e non deve stravolgerne la natura. Dunque si tratta di un progetto che si rivolge ad un pubblico curioso, che rifugge da facili riduzioni e che palesa i suoi interessi per le dinamiche della storia politica bassomedievale entro quadri territoriali definiti. Inoltre, la ricchezza sintattica e lessicale della scrittura di Hagemann e al tempo stesso la sua cura per l’esattezza richiederanno una traduzione attenta e agile nella resa italiana. L’occasione della riedizione fornisce inoltre un’ottima occasione per ricostruire gli interessi di Hagemann per la documentazione marchigiana, per indagare la sua metodologia di ricerca e il rapporto con le fonti. Dunque, all’interesse storico strictu senso del progetto se ne affianca uno più schiettamente storiografico.
"Progetto Hagemann"
PIRANI, FRANCESCO
2009-01-01
Abstract
La figura dello storico medievista Wolfgang Hagemann (Lipsia 1911 – Roma 1978) è nota agli studiosi. Dopo la formazione a Berlino, lo storico tedesco ha svolto un’intensa attività di studio in Italia dapprima come ricercatore dell’Istituto Storico Germanico di Roma e poi in qualità di vice-direttore. Nel secondo dopoguerra, i suoi interessi si sono precisati prevalentemente verso un’indagine sistematica della ricca documentazione raccolta negli archivi comunali veneti ed umbro-marchigiani. In particolare, nell’ottica di una Reichsgeschichte – sensibilità storiografica tesa ad indagare, e in parte anche ad esaltare, la presenza imperiale quale forza capace di dar vita a forme di inquadramento e di disciplinamento delle società locali – ha svolto approfondite indagini sul periodo degli Svevi (secoli XII-XIII) in archivi comunali quali Gubbio, Fabriano, Jesi, S. Elpidio a Mare, Corridonia, Montegiorgio etc. La ricca documentazione archivistica edita in appendice dei suoi studi, che costituisce parte integrante di essi, è stata analizzata con un filtro metodologico teso a privilegiare gli atti delle cancellerie sovrane (imperiale e papale), all’interno di una gerarchia delle fonti tipica della cultura positivistica tedesca. Gli studi di Hagemann sono ineludibili per chi intende compiere ricerche storiche sui centri comunali delle Marche nei secoli XII-XIII. Eppure la lingua, non a tutti familiare, e la sede di pubblicazione non ne hanno consentito un’ampia fruizione e circolazione. Per questo appare utile e opportuno proporre ad un pubblico più ampio la traduzione italiana di alcuni degli studi dello storico tedesco, nella consapevolezza che tali studi sono stati concepiti per la comunità scientifica e che l’opera di traduzione di riedizione non può e non deve stravolgerne la natura. Dunque si tratta di un progetto che si rivolge ad un pubblico curioso, che rifugge da facili riduzioni e che palesa i suoi interessi per le dinamiche della storia politica bassomedievale entro quadri territoriali definiti. Inoltre, la ricchezza sintattica e lessicale della scrittura di Hagemann e al tempo stesso la sua cura per l’esattezza richiederanno una traduzione attenta e agile nella resa italiana. L’occasione della riedizione fornisce inoltre un’ottima occasione per ricostruire gli interessi di Hagemann per la documentazione marchigiana, per indagare la sua metodologia di ricerca e il rapporto con le fonti. Dunque, all’interesse storico strictu senso del progetto se ne affianca uno più schiettamente storiografico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.