Questo contributo, che riprende e rielabora un percorso di riflessione presentato e discusso nell’ambito di un seminario svolto presso l’Istituto Superiore di Scienze Religione “Alberto Marvelli”, prova a rileggere l’indifferenza, nella sua estrema radice nichilistica, come perdita della differenza – metafisica e religiosa insieme – tra finito e infinito, che tocca il mistero della trascendenza e quindi, in ultima analisi, l’intera questione del rapporto tra fede autentica e fede idolatrica. La forma più radicale di indifferenza va cercata nell’annullamento della differenza metafisica fra finito e infinito, che il nichilismo moderno vuole spingere a un livello più estremo dell’ateismo tradizionale, trasformandosi nella negazione della differenza ontologica fra essere e nulla. Nell’epoca della morte di Dio, la volontà di potenza assume il volto di un’assoluta libertà creatrice, che può essere onnipotente solo a condizione di considerare le differenze come prodotti, non condizioni dell'atto libero.

La differenza profanata. Volti dell'idolatria contemporanea

ALICI, Luigino
2010-01-01

Abstract

Questo contributo, che riprende e rielabora un percorso di riflessione presentato e discusso nell’ambito di un seminario svolto presso l’Istituto Superiore di Scienze Religione “Alberto Marvelli”, prova a rileggere l’indifferenza, nella sua estrema radice nichilistica, come perdita della differenza – metafisica e religiosa insieme – tra finito e infinito, che tocca il mistero della trascendenza e quindi, in ultima analisi, l’intera questione del rapporto tra fede autentica e fede idolatrica. La forma più radicale di indifferenza va cercata nell’annullamento della differenza metafisica fra finito e infinito, che il nichilismo moderno vuole spingere a un livello più estremo dell’ateismo tradizionale, trasformandosi nella negazione della differenza ontologica fra essere e nulla. Nell’epoca della morte di Dio, la volontà di potenza assume il volto di un’assoluta libertà creatrice, che può essere onnipotente solo a condizione di considerare le differenze come prodotti, non condizioni dell'atto libero.
2010
9788862570886
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