Alla luce della crescente rilevanza degli studi sui temi dell’inclusione e del consumo potenziale, il saggio si è concentrato sull’analisi del profilo e del comportamento del pubblico dei “non fruitori” e in particolare sulla platea degli atelevisivi e dei non visitatori museali. Il disegno dei diversi percorsi di indagine attivati è stato messo a punto in funzione delle potenzialità di un comune modello di analisi, volto ad attingere sistematicamente dai rapporti dell’ISTAT. Due sono stati i principali livelli interpretativi adottati: l’individuazione delle barriere d’accesso al consumo e i modelli fruitivi e motivazionali sottostanti alle pratiche di consumo culturale. Ciò ha consentito di mettere a fuoco il profilo dei “non fruitori” di tv e di musei sulla base di una pluralità di indicatori, riconducendoli a un primo confronto diretto con il pubblico di fruitori. Il profilo dei “non fruitori” culturali è stato, inoltre, caratterizzato utilizzando diverse dimensioni di analisi (le caratteristiche socio- demografiche, la dieta dei consumi mediali e tecnologici, quella dei consumi outdoor, le percezioni e la soddisfazione espressa per la quantità/qualità di tempo libero) contribuendo ad offrire alla comunità scientifica una chiave di lettura interpretativa sulle “culture di non consumo
Non fruitori culturali: profili e percorsi di analisi
D'AMBROSI, LUCIA;
2011-01-01
Abstract
Alla luce della crescente rilevanza degli studi sui temi dell’inclusione e del consumo potenziale, il saggio si è concentrato sull’analisi del profilo e del comportamento del pubblico dei “non fruitori” e in particolare sulla platea degli atelevisivi e dei non visitatori museali. Il disegno dei diversi percorsi di indagine attivati è stato messo a punto in funzione delle potenzialità di un comune modello di analisi, volto ad attingere sistematicamente dai rapporti dell’ISTAT. Due sono stati i principali livelli interpretativi adottati: l’individuazione delle barriere d’accesso al consumo e i modelli fruitivi e motivazionali sottostanti alle pratiche di consumo culturale. Ciò ha consentito di mettere a fuoco il profilo dei “non fruitori” di tv e di musei sulla base di una pluralità di indicatori, riconducendoli a un primo confronto diretto con il pubblico di fruitori. Il profilo dei “non fruitori” culturali è stato, inoltre, caratterizzato utilizzando diverse dimensioni di analisi (le caratteristiche socio- demografiche, la dieta dei consumi mediali e tecnologici, quella dei consumi outdoor, le percezioni e la soddisfazione espressa per la quantità/qualità di tempo libero) contribuendo ad offrire alla comunità scientifica una chiave di lettura interpretativa sulle “culture di non consumoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.