La modernità nasce come rivendicazione di un’autonomia secolare del tempo profano, che in molti casi è letta come la legittimazione di una libertà indiscriminata del soggetto. La linea che fonda l’autonomia del soggetto sulla sua padronanza del tempo profano, come unico tempo secolare della emancipazione umana, si trasforma progressivamente in una forma di dominio antropocentrico della natura e della storia, legittimato in nome di una ragione illuministica “forte”. In tale contesto la distinzione fra tempo “sacro” e tempo “profano” tende a trasformarsi in vera e propria separazione, all’interno della quale la radicalizzazione fideistica, indotta dalla Riforma protestante, cerca di riabilitare l’idea di una autenticità cristiana nella ordinarietà del vivere comune, ponendo le premesse per una progressiva privatizzazione del tempo della fede.
Tempo sacro e tempo profano nella modernità
ALICI, Luigino
2005-01-01
Abstract
La modernità nasce come rivendicazione di un’autonomia secolare del tempo profano, che in molti casi è letta come la legittimazione di una libertà indiscriminata del soggetto. La linea che fonda l’autonomia del soggetto sulla sua padronanza del tempo profano, come unico tempo secolare della emancipazione umana, si trasforma progressivamente in una forma di dominio antropocentrico della natura e della storia, legittimato in nome di una ragione illuministica “forte”. In tale contesto la distinzione fra tempo “sacro” e tempo “profano” tende a trasformarsi in vera e propria separazione, all’interno della quale la radicalizzazione fideistica, indotta dalla Riforma protestante, cerca di riabilitare l’idea di una autenticità cristiana nella ordinarietà del vivere comune, ponendo le premesse per una progressiva privatizzazione del tempo della fede.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.