In questo articolo viene presentato l’approccio Gestaltista applicato allo studio del linguaggio e delle interazioni dialogiche. Tale approccio consta di tre punti principali: (1) le tesi del realismo critico, (2) il primato fenomenico della Gestalt e i rapporti reciproci tra il tutto e le sue parti; (3) il metodo fenomenologico-sperimentale. Nella prima parte del contributo si illustra come le tesi del realismo critico applicate al linguaggio consentano di risolvere in modo fenomenico il problema del riferimento: il linguaggio fa riferimento alla realtà fenomenica (non a quella transfenomenica) in modo duplice, cioè fa riferimento sia a un contenuto esperienziale sia al processo percettivo o cognitivo tramite il quale il parlante accede al contenuto esperienziale che comunica linguisticamente. Una delle conseguenze di tale approccio è che per lo sperimentatore, ad esempio nella fenomenologia sperimentale della percezione visiva, il linguaggio usato dai soggetti sperimentali diventa il dato fenomenico primario, assumendo una sua dignità di studio autonoma e indipendente, senz’altro preliminare o almeno concomitante allo studio della realtà fenomenica dei soggetti cui esso continuamente rimanda. Il primato fenomenico della Gestalt sottolinea la necessità di un approccio globale, oltre che analitico, all’oggetto di studio, che perciò diventa il dialogo (o il testo) nel suo insieme. Nella seconda parte dell’articolo viene, quindi, presentato il nostro approccio allo studio del dialogo. Tale approccio, che mira ad integrare, da un lato, la psicologia della Gestalt e la linguistica testuale con, dall’altro, la Discourse Analysis e la Conversation Analysis, viene applicato nell’analisi di conversazioni naturali. Il nostro interesse si focalizza soprattutto sulla struttura interna dei dialoghi, all’interno dei quali è possibile individuare specifiche attività conversazionali o script. Sia le strutture interne che gli script dipendono dalle azioni linguistiche prodotte e dai ruoli conversazionali assunti dai partecipanti all’interazione, così come azioni linguistiche e ruoli conversazionali sono strettamente legati alla struttura globale del dialogo stesso e allo script in cui si inseriscono. Secondo tale prospettiva, ogni dialogo può essere considerato un sistema dinamico organizzato organizzato a livello macroscopico in base alle relazioni tra le parti a livello microscopico.
Sprache und Kommunikation: Kritische Realismus, Strukturelle Analyse und Dialogische Einstellung
ZUCZKOWSKI, Andrzej;RICCIONI, ILARIA
2010-01-01
Abstract
In questo articolo viene presentato l’approccio Gestaltista applicato allo studio del linguaggio e delle interazioni dialogiche. Tale approccio consta di tre punti principali: (1) le tesi del realismo critico, (2) il primato fenomenico della Gestalt e i rapporti reciproci tra il tutto e le sue parti; (3) il metodo fenomenologico-sperimentale. Nella prima parte del contributo si illustra come le tesi del realismo critico applicate al linguaggio consentano di risolvere in modo fenomenico il problema del riferimento: il linguaggio fa riferimento alla realtà fenomenica (non a quella transfenomenica) in modo duplice, cioè fa riferimento sia a un contenuto esperienziale sia al processo percettivo o cognitivo tramite il quale il parlante accede al contenuto esperienziale che comunica linguisticamente. Una delle conseguenze di tale approccio è che per lo sperimentatore, ad esempio nella fenomenologia sperimentale della percezione visiva, il linguaggio usato dai soggetti sperimentali diventa il dato fenomenico primario, assumendo una sua dignità di studio autonoma e indipendente, senz’altro preliminare o almeno concomitante allo studio della realtà fenomenica dei soggetti cui esso continuamente rimanda. Il primato fenomenico della Gestalt sottolinea la necessità di un approccio globale, oltre che analitico, all’oggetto di studio, che perciò diventa il dialogo (o il testo) nel suo insieme. Nella seconda parte dell’articolo viene, quindi, presentato il nostro approccio allo studio del dialogo. Tale approccio, che mira ad integrare, da un lato, la psicologia della Gestalt e la linguistica testuale con, dall’altro, la Discourse Analysis e la Conversation Analysis, viene applicato nell’analisi di conversazioni naturali. Il nostro interesse si focalizza soprattutto sulla struttura interna dei dialoghi, all’interno dei quali è possibile individuare specifiche attività conversazionali o script. Sia le strutture interne che gli script dipendono dalle azioni linguistiche prodotte e dai ruoli conversazionali assunti dai partecipanti all’interazione, così come azioni linguistiche e ruoli conversazionali sono strettamente legati alla struttura globale del dialogo stesso e allo script in cui si inseriscono. Secondo tale prospettiva, ogni dialogo può essere considerato un sistema dinamico organizzato organizzato a livello macroscopico in base alle relazioni tra le parti a livello microscopico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Die Person in Dialog 2.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
933.24 kB
Formato
Adobe PDF
|
933.24 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.