Il volume intreccia un duplice percorso di analisi e di approfondimento, intorno all’unico registro tematico di una ricerca filosofica concepita e condotta essenzialmente come dialogo: una prima parte esamina il paradigma agostiniano, interrogandosi intorno alla sua rilevanza, alle sue forme (conversazioni, meditazioni, scambio epistolare) e alla diversa articolazione letteraria dell’unica ricerca della Sapienza; cerca di rintracciare le interne modulazioni dialogiche, che orientano e plasmano la riflessione antropologica e la meditazione trinitaria; istituisce una serie di paralleli e confronti, che consentono di cogliere la specificità dello stile agostiniano e la fecondità del suo magistero, fin nelle estreme propaggini della filosofia e della mistica medievale. La seconda parte disegna un percorso tematico parallelo, nel quale il confronto con Agostino è mantenuto volutamente sullo sfondo, nell’intento di disegnare una mappa più ampia e articolata del problema, entro la quale il contributo dell’Ipponate possa essere meglio contestualizzato e valutato. In tale prospettiva si rilegge la cifra tipica del dialogo platonico e i suoi influssi nell’antichità cristiana, si analizza la rilevanza della forma dialogica negli apologisti cristiani e del modello ciceroniano in particolare, si delineano due approcci in qualche misura esemplari per tutto il Medioevo. Entro questo panorama, così ampio e ricco, emerge una duplice linea di riflessione: da un lato, l’idea che una ricerca filosofica autentica deve coniugare verità e dialogo, istanza critica e prassi di partecipazione, in nome di un ideale di vita teoretica concretamente sperimentato come appassionante impresa cooperativa; è questa una delle migliori eredità, che, a prescindere dalla forma letteraria in cui può essere stata espressa, l’antichità classica e cristiana affidano al Medioevo. Da un altro lato, entro questa feconda linea di pensiero, il percorso agostiniano guadagna un proprio spazio, del tutto autonomo e originale, elaborando un paradigma di pensiero vissuto e condiviso, che non contraddistingue soltanto lo specifico genere letterario dei dialoghi giovanili, ma attraversa l’intera produzione della maturità, riaffiorando nella forma inedita di un colloquio dell’io con se stesso, con Dio e con gli altri, che alimenta ininterrottamente, con la sua linfa segreta e benefica, l’intero pensiero occidentale.
La filosofia come dialogo. A confronto con Agostino,
ALICI, Luigino;
2005-01-01
Abstract
Il volume intreccia un duplice percorso di analisi e di approfondimento, intorno all’unico registro tematico di una ricerca filosofica concepita e condotta essenzialmente come dialogo: una prima parte esamina il paradigma agostiniano, interrogandosi intorno alla sua rilevanza, alle sue forme (conversazioni, meditazioni, scambio epistolare) e alla diversa articolazione letteraria dell’unica ricerca della Sapienza; cerca di rintracciare le interne modulazioni dialogiche, che orientano e plasmano la riflessione antropologica e la meditazione trinitaria; istituisce una serie di paralleli e confronti, che consentono di cogliere la specificità dello stile agostiniano e la fecondità del suo magistero, fin nelle estreme propaggini della filosofia e della mistica medievale. La seconda parte disegna un percorso tematico parallelo, nel quale il confronto con Agostino è mantenuto volutamente sullo sfondo, nell’intento di disegnare una mappa più ampia e articolata del problema, entro la quale il contributo dell’Ipponate possa essere meglio contestualizzato e valutato. In tale prospettiva si rilegge la cifra tipica del dialogo platonico e i suoi influssi nell’antichità cristiana, si analizza la rilevanza della forma dialogica negli apologisti cristiani e del modello ciceroniano in particolare, si delineano due approcci in qualche misura esemplari per tutto il Medioevo. Entro questo panorama, così ampio e ricco, emerge una duplice linea di riflessione: da un lato, l’idea che una ricerca filosofica autentica deve coniugare verità e dialogo, istanza critica e prassi di partecipazione, in nome di un ideale di vita teoretica concretamente sperimentato come appassionante impresa cooperativa; è questa una delle migliori eredità, che, a prescindere dalla forma letteraria in cui può essere stata espressa, l’antichità classica e cristiana affidano al Medioevo. Da un altro lato, entro questa feconda linea di pensiero, il percorso agostiniano guadagna un proprio spazio, del tutto autonomo e originale, elaborando un paradigma di pensiero vissuto e condiviso, che non contraddistingue soltanto lo specifico genere letterario dei dialoghi giovanili, ma attraversa l’intera produzione della maturità, riaffiorando nella forma inedita di un colloquio dell’io con se stesso, con Dio e con gli altri, che alimenta ininterrottamente, con la sua linfa segreta e benefica, l’intero pensiero occidentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.