Interrogandosi sul futuro della convivenza, il saggio tematizza la qualità etica dei legami interumani che possono garantire una convivenza civile ispirata al bene comune. In tale prospettiva, ponendo a confronto il paradigma classico e quello moderno, ci s’interroga sullo statuto “naturale” o “artificiale” di tali legami e sul senso ultimo del “civile”, il quale indica quella complessa stratificazione di mondi vitali, forme d’amicizia, comunità locali, reti di associazioni elettive, for profit e non profit, che si sedimentano in un una struttura reticolare di pratiche virtuose e condivise. Posta al cuore di questo “mondo comune”, la dimensione “civile” assolve una preziosa funzione di cerniera fra persone e istituzioni, sulla base di un circolo virtuoso di competizione e cooperazione, che coniuga in una sintesi sempre nuova il buono e il giusto, la gratuità del dono e la reciprocità dello scambio.
Convivenza civile: una prospettiva filosofico-culturale,
ALICI, Luigino
2007-01-01
Abstract
Interrogandosi sul futuro della convivenza, il saggio tematizza la qualità etica dei legami interumani che possono garantire una convivenza civile ispirata al bene comune. In tale prospettiva, ponendo a confronto il paradigma classico e quello moderno, ci s’interroga sullo statuto “naturale” o “artificiale” di tali legami e sul senso ultimo del “civile”, il quale indica quella complessa stratificazione di mondi vitali, forme d’amicizia, comunità locali, reti di associazioni elettive, for profit e non profit, che si sedimentano in un una struttura reticolare di pratiche virtuose e condivise. Posta al cuore di questo “mondo comune”, la dimensione “civile” assolve una preziosa funzione di cerniera fra persone e istituzioni, sulla base di un circolo virtuoso di competizione e cooperazione, che coniuga in una sintesi sempre nuova il buono e il giusto, la gratuità del dono e la reciprocità dello scambio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.