Nell’ambito delle iniziative per il bicentenario alfieriano, promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni di Vittorio Alfieri (1999-2003), la città di Montpellier ha reso omaggio al grande tragico italiano, essendo diventata luogo alfieriano da quando la locale Médiateque centrale d’agglomeration Émile Zola conserva i libri della biblioteca personale dell’autore, per lascito del pittore François-Xavier Fabre. Questo saggio critico è la versione ampia, arricchita e corredata di note, dell’intervento letto al convegno di studi Présence de Vittorio Alfieri à Montpellier. Si tratta di un contributo originale su uno sconosciuto manoscritto della contessa d’Albany, intitolato Sonetti di Psipsio copiati da Psipsia in Genzano / il dì diciassette ottobre 1783 Anno disgraziato per tutti due, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Contiene la trascrizione di 43 componimenti alfieriani, quasi tutti di argomento amoroso e ispirati dalla nostalgia per l’allontanamento dalla donna amata. Questo gruppo di sonetti, cosiddetti “della lontananza”, si presenta come una sorta di diario lirico d’intonazione petrarchesca e fa parte di quella tradizione extravagante della produzione poetica di Alfieri di cui Vittore Branca auspicava l’emersione per documentare nuovi momenti e nuove dinamiche nella composizione delle Rime, in considerazione dell’estremo ed eccezionale valore dato da Alfieri a ogni minima prova del suo impegno elaborativo. Il saggio offre i risultati dell’analisi filologica condotta sull’apografo, studiato nelle sue specificità testuali e in relazione alla raccolta complessiva delle Rime di Alfieri (nell’Edizione Nazionale delle Opere dell’astigiano), di cui costituisce un testimone finora ignorato, ma senz’altro da recuperare e valorizzare nell’ottica di un’auspicabile, nuova edizione critica di questo corpus.

I sonetti di Psipsio a Psipsia: Louise d'Albany ispiratrice e copista

MELOSI, LAURA
2009-01-01

Abstract

Nell’ambito delle iniziative per il bicentenario alfieriano, promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni di Vittorio Alfieri (1999-2003), la città di Montpellier ha reso omaggio al grande tragico italiano, essendo diventata luogo alfieriano da quando la locale Médiateque centrale d’agglomeration Émile Zola conserva i libri della biblioteca personale dell’autore, per lascito del pittore François-Xavier Fabre. Questo saggio critico è la versione ampia, arricchita e corredata di note, dell’intervento letto al convegno di studi Présence de Vittorio Alfieri à Montpellier. Si tratta di un contributo originale su uno sconosciuto manoscritto della contessa d’Albany, intitolato Sonetti di Psipsio copiati da Psipsia in Genzano / il dì diciassette ottobre 1783 Anno disgraziato per tutti due, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Contiene la trascrizione di 43 componimenti alfieriani, quasi tutti di argomento amoroso e ispirati dalla nostalgia per l’allontanamento dalla donna amata. Questo gruppo di sonetti, cosiddetti “della lontananza”, si presenta come una sorta di diario lirico d’intonazione petrarchesca e fa parte di quella tradizione extravagante della produzione poetica di Alfieri di cui Vittore Branca auspicava l’emersione per documentare nuovi momenti e nuove dinamiche nella composizione delle Rime, in considerazione dell’estremo ed eccezionale valore dato da Alfieri a ogni minima prova del suo impegno elaborativo. Il saggio offre i risultati dell’analisi filologica condotta sull’apografo, studiato nelle sue specificità testuali e in relazione alla raccolta complessiva delle Rime di Alfieri (nell’Edizione Nazionale delle Opere dell’astigiano), di cui costituisce un testimone finora ignorato, ma senz’altro da recuperare e valorizzare nell’ottica di un’auspicabile, nuova edizione critica di questo corpus.
2009
9783934632356
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