Il trattato sui Colori è trasmesso tra le opere del Corpus Aristotelicum ed è l’unica opera antica unitaria, dedicata esclusivamente ai colori e conservata integralmente, nonostante alcuni guasti testuali. La sua lettura è di grande interesse per approfondire la conoscenza della speculazione antica sul colore e sulla luce, speculazione che ha influito profondamente sulle ricerche e sulle indagini seguenti. Il testo greco e la traduzione a fronte (la prima in italiano) sono quelli della mia edizione critica del 1999 (Pisa, ETS); il commento è riproposto in forma abbreviata, rispetto alla precedente edizione, con alcune integrazioni e aggiornamenti bibliografici. La ricca riflessione antica sui processi percettivi è stata più volte riproposta all’attenzione in questi ultimi anni. La cultura greca infatti ha dato ampio spazio all’indagine su di essi in diversi ambiti (scientifico, filosofico, letterario) e in diversi contesti (si pensi anche ai riflessi nell’urbanistica, nell’architettura, nella produzione di oggetti d’arte e di uso comune). Il meccanismo della visione, la natura e la definizione del colore e della luce, la funzione dell’occhio sono temi affrontati con varia impostazione a seconda delle diverse teorie ottiche. La ricerca che ho condotto su questo tema ha inteso seguire gli sviluppi e gli orientamenti dell’ampia discussione, e approfondire alcuni problemi e aspetti specifici (concezioni antiche del colore e della luce; utilizzazione di epiteti di colore nella produzione poetica e filosofica; l’analisi di antichi commentatori). Il trattato sui Suoni, confluito nella tradizione aristotelica solo nella seconda metà del Cinquecento, è uno dei documenti più significativi nell’ambito dell’acustica e della musica. Frutto dell’interesse della scuola peripatetica per questi temi esso costituisce, insieme con il trattato sui Colori, una continuazione dell’indagine aristotelica, e nello stesso tempo un arricchimento attraverso teorie e orientamenti determinanti per l’avanzamento della ricerca e per i suoi sviluppi, anche in vista di un superamento della più consueta e rigida divisione tra suono ascoltato e suono pensato, nella cultura greca. L’analisi sia delle caratteristiche della voce umana e del suono prodotto dai vari strumenti, sia del rapporto tra fenomeni visivi e acustici è uno dei tratti di maggiore interesse. Con la ricerca aristotelica comincia più dettagliatamente e sistematicamente una classificazione delle voci (così come delle impressioni cromatiche), che si estende al di là delle tradizionali denominazioni e opposizioni, e che avrà fortuna nell’ambito della retorica, dell’armonica e della medicina. La traduzione e il commento del De audibilibus sono i primi in lingua italiana. Il volume ha inteso riproporlo alla lettura insieme con il De coloribus, mettendone in evidenza la loro collocazione nell’ambito della speculazione antica, le loro novità, e i contributi storicamente rilevanti. La scelta di presentarli insieme non è stata casuale, considerando i parallelismi tra ottica e acustica, sviluppati nel De audibilibus, e l’attenzione oggi più consapevole e l’analisi più approfondita nei diversi campi delle scienze, della letteratura e delle arti verso sperimentazioni, esperienze e processi sinestetici e multisensoriali. Nella nostra epoca, in cui l’indagine sui processi della percezione ha raggiunto l’estensione e i risultati che conosciamo, e che ne promettono altri, resta valida proprio l’impostazione fenomenologica dell’analisi dei colori e dei suoni, prevalente nei due trattati, pur se basata su acquisizioni, finalità e principi diversi. Il volume contiene una introduzione generale (Colori e suoni: analogie e sinestesie), e due riservate ai singoli trattati, e al loro confronto (L’autore e la datazione dell’opera. Il contenuto e la sua argomentazione. Stile e lessico. I Colori e la riflessione antica sulla visione. Edizioni e traduzioni / Tra Aristotele e Porfirio. L’autore e la datazione dell’opera. I due trattati sui Suoni e sui Colori, e le teorie aristoteliche. Il contenuto e la sua argomentazione. Stile e lessico. I Suoni e l’acustica antica. Edizioni e traduzioni). I numerosi problemi testuali dei Suoni sono discussi nel commento (una nota critica elenca i punti in cui mi discosto dal testo di Bekker); per i problemi testuali dei Colori, ho rinviato, volta per volta nelle note, alla loro discussione nella mia edizione critica del 1999. La Bibliografia è divisa per sezioni; seguono le Parole chiave e due Tabelle. La Tabella A propone una scelta di alcuni passi più immediatamente significativi per un confronto con i due trattati, da Omero a Boezio, a completamento o ampliamento di quelli indicati nelle note di commento. La Tabella B riassume i principali temi del trattato sui Colori (i colori semplici, l’associazione con gli elementi, la luce, il nero e l’oscurità; la mescolanza e la formazione degli altri colori; i colori secondari: osservazione e metodo d’indagine; origine dell’infinita varietà dei colori: nessun colore può essere visto puro; il processo di tintura; il colore nelle piante e negli animali) e sui Suoni (formazione e diffusione del suono; differenze dei suoni; i vari organi fonatori; funzioni, qualità e condizioni del polmone e della trachea; l’intelligibilità della voce; percezioni ottiche e acustiche; vari tipi di suono e di rumore; Il suono degli strumenti a fiato e a corda; le diverse qualità della voce e le loro cause).
[Aristotele] I colori e i suoni Introduzione, traduzione, note e apparati
FERRINI, Maria Fernanda
2008-01-01
Abstract
Il trattato sui Colori è trasmesso tra le opere del Corpus Aristotelicum ed è l’unica opera antica unitaria, dedicata esclusivamente ai colori e conservata integralmente, nonostante alcuni guasti testuali. La sua lettura è di grande interesse per approfondire la conoscenza della speculazione antica sul colore e sulla luce, speculazione che ha influito profondamente sulle ricerche e sulle indagini seguenti. Il testo greco e la traduzione a fronte (la prima in italiano) sono quelli della mia edizione critica del 1999 (Pisa, ETS); il commento è riproposto in forma abbreviata, rispetto alla precedente edizione, con alcune integrazioni e aggiornamenti bibliografici. La ricca riflessione antica sui processi percettivi è stata più volte riproposta all’attenzione in questi ultimi anni. La cultura greca infatti ha dato ampio spazio all’indagine su di essi in diversi ambiti (scientifico, filosofico, letterario) e in diversi contesti (si pensi anche ai riflessi nell’urbanistica, nell’architettura, nella produzione di oggetti d’arte e di uso comune). Il meccanismo della visione, la natura e la definizione del colore e della luce, la funzione dell’occhio sono temi affrontati con varia impostazione a seconda delle diverse teorie ottiche. La ricerca che ho condotto su questo tema ha inteso seguire gli sviluppi e gli orientamenti dell’ampia discussione, e approfondire alcuni problemi e aspetti specifici (concezioni antiche del colore e della luce; utilizzazione di epiteti di colore nella produzione poetica e filosofica; l’analisi di antichi commentatori). Il trattato sui Suoni, confluito nella tradizione aristotelica solo nella seconda metà del Cinquecento, è uno dei documenti più significativi nell’ambito dell’acustica e della musica. Frutto dell’interesse della scuola peripatetica per questi temi esso costituisce, insieme con il trattato sui Colori, una continuazione dell’indagine aristotelica, e nello stesso tempo un arricchimento attraverso teorie e orientamenti determinanti per l’avanzamento della ricerca e per i suoi sviluppi, anche in vista di un superamento della più consueta e rigida divisione tra suono ascoltato e suono pensato, nella cultura greca. L’analisi sia delle caratteristiche della voce umana e del suono prodotto dai vari strumenti, sia del rapporto tra fenomeni visivi e acustici è uno dei tratti di maggiore interesse. Con la ricerca aristotelica comincia più dettagliatamente e sistematicamente una classificazione delle voci (così come delle impressioni cromatiche), che si estende al di là delle tradizionali denominazioni e opposizioni, e che avrà fortuna nell’ambito della retorica, dell’armonica e della medicina. La traduzione e il commento del De audibilibus sono i primi in lingua italiana. Il volume ha inteso riproporlo alla lettura insieme con il De coloribus, mettendone in evidenza la loro collocazione nell’ambito della speculazione antica, le loro novità, e i contributi storicamente rilevanti. La scelta di presentarli insieme non è stata casuale, considerando i parallelismi tra ottica e acustica, sviluppati nel De audibilibus, e l’attenzione oggi più consapevole e l’analisi più approfondita nei diversi campi delle scienze, della letteratura e delle arti verso sperimentazioni, esperienze e processi sinestetici e multisensoriali. Nella nostra epoca, in cui l’indagine sui processi della percezione ha raggiunto l’estensione e i risultati che conosciamo, e che ne promettono altri, resta valida proprio l’impostazione fenomenologica dell’analisi dei colori e dei suoni, prevalente nei due trattati, pur se basata su acquisizioni, finalità e principi diversi. Il volume contiene una introduzione generale (Colori e suoni: analogie e sinestesie), e due riservate ai singoli trattati, e al loro confronto (L’autore e la datazione dell’opera. Il contenuto e la sua argomentazione. Stile e lessico. I Colori e la riflessione antica sulla visione. Edizioni e traduzioni / Tra Aristotele e Porfirio. L’autore e la datazione dell’opera. I due trattati sui Suoni e sui Colori, e le teorie aristoteliche. Il contenuto e la sua argomentazione. Stile e lessico. I Suoni e l’acustica antica. Edizioni e traduzioni). I numerosi problemi testuali dei Suoni sono discussi nel commento (una nota critica elenca i punti in cui mi discosto dal testo di Bekker); per i problemi testuali dei Colori, ho rinviato, volta per volta nelle note, alla loro discussione nella mia edizione critica del 1999. La Bibliografia è divisa per sezioni; seguono le Parole chiave e due Tabelle. La Tabella A propone una scelta di alcuni passi più immediatamente significativi per un confronto con i due trattati, da Omero a Boezio, a completamento o ampliamento di quelli indicati nelle note di commento. La Tabella B riassume i principali temi del trattato sui Colori (i colori semplici, l’associazione con gli elementi, la luce, il nero e l’oscurità; la mescolanza e la formazione degli altri colori; i colori secondari: osservazione e metodo d’indagine; origine dell’infinita varietà dei colori: nessun colore può essere visto puro; il processo di tintura; il colore nelle piante e negli animali) e sui Suoni (formazione e diffusione del suono; differenze dei suoni; i vari organi fonatori; funzioni, qualità e condizioni del polmone e della trachea; l’intelligibilità della voce; percezioni ottiche e acustiche; vari tipi di suono e di rumore; Il suono degli strumenti a fiato e a corda; le diverse qualità della voce e le loro cause).File | Dimensione | Formato | |
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