Una trasformazione profonda e diffusa del “paesaggio culturale” in cui oggi siamo immersi sembra investire quella triangolazione vitale fra prima, seconda e terza persona, dalla quale dipende l’edificazione di una convivenza aperta ad un’autentica reciprocità. Cercando di comprendere come cambia il nostro ambiente relazionale nell’epoca dei legami corti, è possibile intravedere qualcosa che tocca la radice stessa dell’esistere e del coesistere, in cui anche il terzo, da sempre, è incluso. Rispondere del terzo significa anche poter rispondere a lui come ad un tu. E il terzo può essere colui che non scelgo, che non ammetto, che non inseguo, che non immagino; che non abita il mio spazio, non frequenta il mio tempo, non ha i miei stessi pensieri, non crede nel mio stesso Dio. L’itinerario del libro si snoda attraverso un percorso di approssimazioni tematiche, essenzialmente orientative nelle linee di approfondimento e audacemente sperimentali negli accostamenti stilistici. Ritrovare la meraviglia smarrita dinanzi alla rete delle relazioni, in cui si tesse e si ritesse di continuo la nostra fragile e preziosa identità, può essere un primo passo per raccontare come e dove viviamo e insieme per scoprire quello che siamo e che – per grazia o per disgrazia – possiamo, insieme, diventare.
Il terzo escluso
ALICI, Luigino
2004-01-01
Abstract
Una trasformazione profonda e diffusa del “paesaggio culturale” in cui oggi siamo immersi sembra investire quella triangolazione vitale fra prima, seconda e terza persona, dalla quale dipende l’edificazione di una convivenza aperta ad un’autentica reciprocità. Cercando di comprendere come cambia il nostro ambiente relazionale nell’epoca dei legami corti, è possibile intravedere qualcosa che tocca la radice stessa dell’esistere e del coesistere, in cui anche il terzo, da sempre, è incluso. Rispondere del terzo significa anche poter rispondere a lui come ad un tu. E il terzo può essere colui che non scelgo, che non ammetto, che non inseguo, che non immagino; che non abita il mio spazio, non frequenta il mio tempo, non ha i miei stessi pensieri, non crede nel mio stesso Dio. L’itinerario del libro si snoda attraverso un percorso di approssimazioni tematiche, essenzialmente orientative nelle linee di approfondimento e audacemente sperimentali negli accostamenti stilistici. Ritrovare la meraviglia smarrita dinanzi alla rete delle relazioni, in cui si tesse e si ritesse di continuo la nostra fragile e preziosa identità, può essere un primo passo per raccontare come e dove viviamo e insieme per scoprire quello che siamo e che – per grazia o per disgrazia – possiamo, insieme, diventare.File | Dimensione | Formato | |
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