Edizione critica; studio introduttivo (pp.11-65) e note. Il libro offre l’edizione critica del De vita felici di Juan de Lucena, composto intorno alla metà del Quattrocento. Si tratta di uno dei più riusciti tentativi di acclimatare alla letteratura castigliana le forme del dialogo umanistico. Il testo è adattamento del De vitae felicitate del ligure Bartolomeo Facio, ma nonostante il debito con il modello latino, il trattato spagnolo si configura come opera originale e rappresentativa del primo livello raggiunto dall’umanesimo spagnolo. Ha suscitato spesso l’interesse della critica, che ne ha riconosciuto il valore nella storia delle lettere spagnole e ne ha messo in luce singoli aspetti tematici e stilistici, ma non era stata ancora approntata l’edizione critica, qui presentata come risultato dello studio di tutti i testimoni, manoscritti e a stampa. Il testo è accompagnato da un saggio introduttivo, in cui si delinea il profilo biografico e intellettuale dell’autore e si individuano gli aspetti strutturali, stilistici e linguistici che determinano la specificità del dialogo, anche mediante il confronto con la fonte diretta. Di volta in volta ne risultano così chiariti l’intento di plasmare la lingua volgare sul modello latino e l’originalità della prosa castigliana di Lucena, spesso accattivante e incisiva grazie al ricorso delle forme della colloquialità.
Juan de Lucena, De vita felici, edizione a cura di Olga Perotti
PEROTTI, OLGA
2004-01-01
Abstract
Edizione critica; studio introduttivo (pp.11-65) e note. Il libro offre l’edizione critica del De vita felici di Juan de Lucena, composto intorno alla metà del Quattrocento. Si tratta di uno dei più riusciti tentativi di acclimatare alla letteratura castigliana le forme del dialogo umanistico. Il testo è adattamento del De vitae felicitate del ligure Bartolomeo Facio, ma nonostante il debito con il modello latino, il trattato spagnolo si configura come opera originale e rappresentativa del primo livello raggiunto dall’umanesimo spagnolo. Ha suscitato spesso l’interesse della critica, che ne ha riconosciuto il valore nella storia delle lettere spagnole e ne ha messo in luce singoli aspetti tematici e stilistici, ma non era stata ancora approntata l’edizione critica, qui presentata come risultato dello studio di tutti i testimoni, manoscritti e a stampa. Il testo è accompagnato da un saggio introduttivo, in cui si delinea il profilo biografico e intellettuale dell’autore e si individuano gli aspetti strutturali, stilistici e linguistici che determinano la specificità del dialogo, anche mediante il confronto con la fonte diretta. Di volta in volta ne risultano così chiariti l’intento di plasmare la lingua volgare sul modello latino e l’originalità della prosa castigliana di Lucena, spesso accattivante e incisiva grazie al ricorso delle forme della colloquialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.