Oggetto dell’intervento sono i risultati delle recenti ricerche che hanno interessato la cinta difensiva che recinge l’area sommitale dell’Acropoli di Gortina, condotte nell’ambito del più ampio studio sull’evoluzione di tale quartiere della città. Anche grazie alle indagini condotte in alcuni significativi punti specifici del perimetro murato, si sono infatti potute acquisire nuove informazioni di carattere storico, tecnico e poliorcetico, che possono gettare una nuova luce sul ruolo svolto da tali opere nelle fasi finali della vita della città cretese. Le indagini archeologiche hanno permesso ad esempio di appurare come la cortina muraria abbia una larghezza variabile in rapporto con la maggiore o minore pendenza del terreno, portando alla luce nel suo lato Est le tracce di una scala d'accesso al cammino di ronda in corrispondenza della quale è forse anche ipotizzabile collocare una postierla Sono state meglio definite e studiate le quattro torri, tre di forma pressoché quadrata ed una pentagonale, collocate tutte a protezione del pendio ovest più esposto. La torre pentagonale in particolare sembra avere una struttura che la avvicina ad un gruppo omogeneo costituito da esempi databili nel complesso tra la metà del VII e l’VIII sec. d.C. Non restano tracce degli ingressi principali, ma rilevando la pratica comune di disporre le torri pentagonali a difesa delle porte, si può notare come nel nostro caso a sud dalla torre pentagonale la cortina sia interrotta per uno spazio la cui attuale ampiezza avrebbe potuto certamente ospitare un ingresso Tale apertura è anche l'unica individuabile lungo tutto il lato ovest, il solo che avrebbe potuto permettere un approccio abbastanza agevole alla sommità della collina, così come il ritrovamento alle pendici sud-ovest di un tratto di basolato stradale sembra confermare. Le fortificazioni sono generalmente attribuite all’attività dell'imperatore Eraclio (610-641). Pare però opportuno rilevare -sulla base anche delle ricerche condotte su tutta l’area della collina di Aghios Ioannis- come sembrino caratterizzarsi piuttosto come esito più tardo dell'arroccamento di un centro urbano oramai in parte forse in fase di generale abbandono. La dinamica della riorganizzazione delle strutture poste a difesa dei confini dell'impero bizantino del resto sembra caratterizzarsi per un aumento degli investimenti soprattutto nell'VIII sec. d.C. Con tali ipotesi cronologiche concordano i dati forniti dall'analisi sia delle caratteristiche poliorcetiche, sia delle tecniche edilizie, che rimandano nel complesso ad un’epoca più tarda. E’ dunque possibile che ci si trovi di fronte ad una struttura realizzata per ospitare la popolazione di Gortina quando la città bassa aveva terminato oramai di fatto di svolgere la sua funzione urbana, certamente comunque dopo il terremoto del 670 d.C., quando il nucleo abitato più importante si è ormai ricostituito sull’acropoli –come le recenti indagini già citate sembrano ulteriormente confermare- in posizione più elevata e più facilmente difendibile, sia a controllo del passo a nord, sia soprattutto in posizione ancora favorevole per il controllo e lo sfruttamento agricolo della Messarà, che continuò nel corso del secolo VIII d.C., e probabilmente ancora nell'età araba, ad essere una fonte di ricchezza.

Le fortificazioni bizantine sull’acropoli di Gortina.

PERNA, Roberto
2006-01-01

Abstract

Oggetto dell’intervento sono i risultati delle recenti ricerche che hanno interessato la cinta difensiva che recinge l’area sommitale dell’Acropoli di Gortina, condotte nell’ambito del più ampio studio sull’evoluzione di tale quartiere della città. Anche grazie alle indagini condotte in alcuni significativi punti specifici del perimetro murato, si sono infatti potute acquisire nuove informazioni di carattere storico, tecnico e poliorcetico, che possono gettare una nuova luce sul ruolo svolto da tali opere nelle fasi finali della vita della città cretese. Le indagini archeologiche hanno permesso ad esempio di appurare come la cortina muraria abbia una larghezza variabile in rapporto con la maggiore o minore pendenza del terreno, portando alla luce nel suo lato Est le tracce di una scala d'accesso al cammino di ronda in corrispondenza della quale è forse anche ipotizzabile collocare una postierla Sono state meglio definite e studiate le quattro torri, tre di forma pressoché quadrata ed una pentagonale, collocate tutte a protezione del pendio ovest più esposto. La torre pentagonale in particolare sembra avere una struttura che la avvicina ad un gruppo omogeneo costituito da esempi databili nel complesso tra la metà del VII e l’VIII sec. d.C. Non restano tracce degli ingressi principali, ma rilevando la pratica comune di disporre le torri pentagonali a difesa delle porte, si può notare come nel nostro caso a sud dalla torre pentagonale la cortina sia interrotta per uno spazio la cui attuale ampiezza avrebbe potuto certamente ospitare un ingresso Tale apertura è anche l'unica individuabile lungo tutto il lato ovest, il solo che avrebbe potuto permettere un approccio abbastanza agevole alla sommità della collina, così come il ritrovamento alle pendici sud-ovest di un tratto di basolato stradale sembra confermare. Le fortificazioni sono generalmente attribuite all’attività dell'imperatore Eraclio (610-641). Pare però opportuno rilevare -sulla base anche delle ricerche condotte su tutta l’area della collina di Aghios Ioannis- come sembrino caratterizzarsi piuttosto come esito più tardo dell'arroccamento di un centro urbano oramai in parte forse in fase di generale abbandono. La dinamica della riorganizzazione delle strutture poste a difesa dei confini dell'impero bizantino del resto sembra caratterizzarsi per un aumento degli investimenti soprattutto nell'VIII sec. d.C. Con tali ipotesi cronologiche concordano i dati forniti dall'analisi sia delle caratteristiche poliorcetiche, sia delle tecniche edilizie, che rimandano nel complesso ad un’epoca più tarda. E’ dunque possibile che ci si trovi di fronte ad una struttura realizzata per ospitare la popolazione di Gortina quando la città bassa aveva terminato oramai di fatto di svolgere la sua funzione urbana, certamente comunque dopo il terremoto del 670 d.C., quando il nucleo abitato più importante si è ormai ricostituito sull’acropoli –come le recenti indagini già citate sembrano ulteriormente confermare- in posizione più elevata e più facilmente difendibile, sia a controllo del passo a nord, sia soprattutto in posizione ancora favorevole per il controllo e lo sfruttamento agricolo della Messarà, che continuò nel corso del secolo VIII d.C., e probabilmente ancora nell'età araba, ad essere una fonte di ricchezza.
2006
9789608717015
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