Oggetto specifico della monografia e' la portata della competenza regionale in materia di istruzione e formazione professionale a seguito della Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001. In una prima parte si evidenzia, attraverso una sistematica ricostruzione dell'evoluzione del quadro normativo, la marginalita' dell'istruzione professionale, tradizionalmente considerata di "serie B", e la forte impronta statalista che ha caratterizzato l'intero sistema dell'istruzione. Una seconda parte analizza i primi segnali di decentramento, e dunque di coinvolgimento regionale, in tema di istruzione e istruzione professionale che si affermano a partire dalla fine degli anni Settanta. Un’ultima parte, infine, si sofferma sulle rilevanti novita’ introdotte dalla Riforma del Titolo V del 2001 che ridisegna non solo la nozione di Repubblica, ma l’intero assetto competenziale tra Stato e Regioni. Proprio l’ambito complessivo dell’istruzione e’ quello che meglio rispecchia le novita’ e le difficolta’ che caratterizzano il nuovo sistema delle competenze: se lo Stato detiene la competnza esclusiva sulle norme generali, l’istruzione diviene materia concorrente, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scoalstiche e ad esclusione dell’istruzione e formazione professionale. A fronte di una tale disposizione, certamente non chiara, il lavoro prova a fornire un’interpretazione che rispecchi lo spirito regionalista della Riforma tenendo altresi' fede alle esigenze di uniformita’ che concernono i diritti sociali.

Regioni e istruzione e formazione professionale. Profili costituzionali

LANEVE, Giuseppe
2008-01-01

Abstract

Oggetto specifico della monografia e' la portata della competenza regionale in materia di istruzione e formazione professionale a seguito della Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001. In una prima parte si evidenzia, attraverso una sistematica ricostruzione dell'evoluzione del quadro normativo, la marginalita' dell'istruzione professionale, tradizionalmente considerata di "serie B", e la forte impronta statalista che ha caratterizzato l'intero sistema dell'istruzione. Una seconda parte analizza i primi segnali di decentramento, e dunque di coinvolgimento regionale, in tema di istruzione e istruzione professionale che si affermano a partire dalla fine degli anni Settanta. Un’ultima parte, infine, si sofferma sulle rilevanti novita’ introdotte dalla Riforma del Titolo V del 2001 che ridisegna non solo la nozione di Repubblica, ma l’intero assetto competenziale tra Stato e Regioni. Proprio l’ambito complessivo dell’istruzione e’ quello che meglio rispecchia le novita’ e le difficolta’ che caratterizzano il nuovo sistema delle competenze: se lo Stato detiene la competnza esclusiva sulle norme generali, l’istruzione diviene materia concorrente, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scoalstiche e ad esclusione dell’istruzione e formazione professionale. A fronte di una tale disposizione, certamente non chiara, il lavoro prova a fornire un’interpretazione che rispecchi lo spirito regionalista della Riforma tenendo altresi' fede alle esigenze di uniformita’ che concernono i diritti sociali.
2008
9788884227393
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