Il principio di precauzione costituisce uno dei cardini della tutela ambientale a livello mondiale, europeo e nazionale. Esso determina una radicale trasformazione del modo di agire delle pubbliche amministrazioni, tradizionalmente connotato dai caratteri della certezza e della prevedibilità. Da un lato, dunque, le misure adottate a protezione dell’ambiente sono quelle il cui impatto sulla vita civile e delle imprese è potenzialmente più dirompente; dall’altro, in nome della prevenzione dei rischi e della risposta immediata all’emergenza, proprio i principi posti a garanzia dei privati, quelli di legalità e di tipicità, sono minacciati nella loro effettiva vigenza. In questo volume, l’affermazione e le implicazioni del principio di precauzione sono ricostruite focalizzando l’attenzione sull’evoluzione del diritto positivo anche comparato, sulle applicazioni giurisprudenziali da parte della WTO, della Corte di Giustizia europea, e dei giudici di altri Paesi (Francia e Germania), nonché sulla dottrina italiana ed estera, alla ricerca di un corretto equilibrio tra i diversi interessi meritevoli di protezione. In tale prospettiva, il criterio ordinatore viene rinvenuto nel principio di ragionevolezza e nell’ancoraggio all’analisi del fatto su cui l’autorità pubblica deve volta per volta decidere. L’amministrazione di rischio è così chiamata ad adottare soluzioni organizzative, anche di tipo privatistico, che le consentano di adeguarsi alla rapidità dei mutamenti in atto e a suffragare con l’evidenza empirica le ragioni del suo agire. La ricostruzione di tale principio consente di rivedere in chiave critica anche una serie di istituti tradizionali del diritto amministrativo sostanziale come la discrezionalità amministrativa, la fase istruttoria del procedimento, la partecipazione nonché alcuni aspetti processuali come il sindacato sulla discrezionalità tecnica.
Il principio di precauzione nell’amministrazione di rischio
DE LEONARDIS, FRANCESCO
2005-01-01
Abstract
Il principio di precauzione costituisce uno dei cardini della tutela ambientale a livello mondiale, europeo e nazionale. Esso determina una radicale trasformazione del modo di agire delle pubbliche amministrazioni, tradizionalmente connotato dai caratteri della certezza e della prevedibilità. Da un lato, dunque, le misure adottate a protezione dell’ambiente sono quelle il cui impatto sulla vita civile e delle imprese è potenzialmente più dirompente; dall’altro, in nome della prevenzione dei rischi e della risposta immediata all’emergenza, proprio i principi posti a garanzia dei privati, quelli di legalità e di tipicità, sono minacciati nella loro effettiva vigenza. In questo volume, l’affermazione e le implicazioni del principio di precauzione sono ricostruite focalizzando l’attenzione sull’evoluzione del diritto positivo anche comparato, sulle applicazioni giurisprudenziali da parte della WTO, della Corte di Giustizia europea, e dei giudici di altri Paesi (Francia e Germania), nonché sulla dottrina italiana ed estera, alla ricerca di un corretto equilibrio tra i diversi interessi meritevoli di protezione. In tale prospettiva, il criterio ordinatore viene rinvenuto nel principio di ragionevolezza e nell’ancoraggio all’analisi del fatto su cui l’autorità pubblica deve volta per volta decidere. L’amministrazione di rischio è così chiamata ad adottare soluzioni organizzative, anche di tipo privatistico, che le consentano di adeguarsi alla rapidità dei mutamenti in atto e a suffragare con l’evidenza empirica le ragioni del suo agire. La ricostruzione di tale principio consente di rivedere in chiave critica anche una serie di istituti tradizionali del diritto amministrativo sostanziale come la discrezionalità amministrativa, la fase istruttoria del procedimento, la partecipazione nonché alcuni aspetti processuali come il sindacato sulla discrezionalità tecnica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.