Secondo Ricoeur, lo Stato moderno poggia ormai su «fragili convergenze», affidandosi ad un arco di valori che dovrebbero essere sostenuti da un consenso diffuso, rigorosamente separato, però, dalle fonti originarie che li hanno generati e che possono legittimarli e alimentarli. Mutilati delle loro radici, questi valori sono oggi per noi«come dei fiori recisi in un vaso», destinati a diventare, più che pericolose armi ideologiche, degli orpelli retorici inodori e insapori, ai quali la politica si affida stancamente quando si sente in debito d’ossigeno nei confronti del Paese, ma che non possono raccontare nulla intorno al giardino che li ha cresciuti o alle mani che li hanno coltivati. A partiore da questa considerazione, il contributo intende misurarsi con questo processo di disseccamento, provando a rintracciarne alcuni motivi di fondo e segnalando alcuni obiettivi irrinunciabili per un coerente impegno educativo: l’ideale dell’autonomia e l’orizzonte ampio dentro il quale collocare il suo valore educativo; la contrazione degli orizzonti temporali, che sembra frutto di una ammiccante lusinga dell’immediato; la neutralizzazione dell’”essere tra noi”, alla quale rispondere con l’innalzamento dell’ordine del bene, l’ampliamento in senso inclusivo della vita sociale e la profondità spirituale della vocazione umana.

Educhiamo(ci) al bene che forma e che accomuna,

ALICI, Luigino
2008-01-01

Abstract

Secondo Ricoeur, lo Stato moderno poggia ormai su «fragili convergenze», affidandosi ad un arco di valori che dovrebbero essere sostenuti da un consenso diffuso, rigorosamente separato, però, dalle fonti originarie che li hanno generati e che possono legittimarli e alimentarli. Mutilati delle loro radici, questi valori sono oggi per noi«come dei fiori recisi in un vaso», destinati a diventare, più che pericolose armi ideologiche, degli orpelli retorici inodori e insapori, ai quali la politica si affida stancamente quando si sente in debito d’ossigeno nei confronti del Paese, ma che non possono raccontare nulla intorno al giardino che li ha cresciuti o alle mani che li hanno coltivati. A partiore da questa considerazione, il contributo intende misurarsi con questo processo di disseccamento, provando a rintracciarne alcuni motivi di fondo e segnalando alcuni obiettivi irrinunciabili per un coerente impegno educativo: l’ideale dell’autonomia e l’orizzonte ampio dentro il quale collocare il suo valore educativo; la contrazione degli orizzonti temporali, che sembra frutto di una ammiccante lusinga dell’immediato; la neutralizzazione dell’”essere tra noi”, alla quale rispondere con l’innalzamento dell’ordine del bene, l’ampliamento in senso inclusivo della vita sociale e la profondità spirituale della vocazione umana.
2008
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