Il tema delle virtù ha conosciuto nel pensiero greco una elaborazione paradigmatica per l’intera tradizione filosofica. L’appannamento – e alla fine lo smarrimento – di questa linea di pensiero diviene evidente soprattutto in epoca moderna, quando una separazione sempre più marcata fra natura e soprannatura si salda con un’antropologia individualista. Cercando di misurarsi con questa eredità, a partire dalla fine degli anni ’70, si registra – soprattutto in ambito anglosassone – una nuova attenzione al versante plurale e sociale dell’etica delle virtù, la cui coltivazione dev’essere un esercizio da condurre non solo “in prima persona” (finalizzato alla vita individuale), ma anche “in terza persona”, sul versante della socializzazione e dell’educazione. In relazione a questo processo di riabilitazione delle virtù, la ricerca di Giuseppe Galli trova una conferma autorevole e significativa. Il suo invito ad un approccio globale-relazionale, particolarmente attento ai vissuti individuali, riafferma l’importanza di far confluire nel tema delle virtù sociali l’aspetto interiore e personale insieme a quello esteriore e pubblico; per non intendere tale rapporto come una giustapposizione estrinseca, occorre però fare i conti fino in fondo con l’eredità irrisolta dell’individualismo moderno.
Individui senza virtù? Un’alternativa al narcisismo, in dialogo fra filosofia e scienze umane
ALICI, Luigino
2009-01-01
Abstract
Il tema delle virtù ha conosciuto nel pensiero greco una elaborazione paradigmatica per l’intera tradizione filosofica. L’appannamento – e alla fine lo smarrimento – di questa linea di pensiero diviene evidente soprattutto in epoca moderna, quando una separazione sempre più marcata fra natura e soprannatura si salda con un’antropologia individualista. Cercando di misurarsi con questa eredità, a partire dalla fine degli anni ’70, si registra – soprattutto in ambito anglosassone – una nuova attenzione al versante plurale e sociale dell’etica delle virtù, la cui coltivazione dev’essere un esercizio da condurre non solo “in prima persona” (finalizzato alla vita individuale), ma anche “in terza persona”, sul versante della socializzazione e dell’educazione. In relazione a questo processo di riabilitazione delle virtù, la ricerca di Giuseppe Galli trova una conferma autorevole e significativa. Il suo invito ad un approccio globale-relazionale, particolarmente attento ai vissuti individuali, riafferma l’importanza di far confluire nel tema delle virtù sociali l’aspetto interiore e personale insieme a quello esteriore e pubblico; per non intendere tale rapporto come una giustapposizione estrinseca, occorre però fare i conti fino in fondo con l’eredità irrisolta dell’individualismo moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.