Oggetto dell'indagine è costituito dall'art. 41 della Costituzione, muovendo dai suoi "precedenti" storici (le forme di riconoscimento e tutela della libertà di iniziativa economica nel vigore dello Statuto Albertino), passando attraverso le sue "origini" (il vivace dibattito svoltosi in Assemblea Costituente), fino ad arrivare alla sua attuale "evoluzione", in specie alla luce dell'integrazione europea. Particolare attenzione viene rivolta, dapprima, alle discussioni in Assemblea Costituente che portarono all'adozione della formula finale, definita da taluno "anfibologica", che tante questioni interpretative avrebbe sollevato; poi all'esatta individuazione dell'oggetto tutelato dalla norma e della reale portata dei limiti apposti alla libertà di iniziativa economica, nel segno della tutela della libertà, della sicurezza, della dignita, ma anche dell'"utilità sociale", anche e soprattutto alla luce dei fondamentali contributi forniti dalla giurisprudenza costituzionale. Si ripercorrono, inoltre, anche anche le vicissitudini interpretative ed applicative relative a "programmazione" e "controlli" . Infine, si esamina la questione della compatibilità della norma costituzionale in esame e dei valori in essa racchiusi e tutelati con il quadro comunitario di riferimento, ispirato alla tutela della concorrenza e del mercato, anche se, oggi più di ieri, rivelatore di un, almeno parziale, superamento della prospettiva funzionalista in favore del riconoscimento della primazia dei diritti e della loro tutela in una prospettiva di effettiva realizzazione della coesione sociale.
ART. 41 DELLA COSTITUZIONE
NIRO, Raffaella
2006-01-01
Abstract
Oggetto dell'indagine è costituito dall'art. 41 della Costituzione, muovendo dai suoi "precedenti" storici (le forme di riconoscimento e tutela della libertà di iniziativa economica nel vigore dello Statuto Albertino), passando attraverso le sue "origini" (il vivace dibattito svoltosi in Assemblea Costituente), fino ad arrivare alla sua attuale "evoluzione", in specie alla luce dell'integrazione europea. Particolare attenzione viene rivolta, dapprima, alle discussioni in Assemblea Costituente che portarono all'adozione della formula finale, definita da taluno "anfibologica", che tante questioni interpretative avrebbe sollevato; poi all'esatta individuazione dell'oggetto tutelato dalla norma e della reale portata dei limiti apposti alla libertà di iniziativa economica, nel segno della tutela della libertà, della sicurezza, della dignita, ma anche dell'"utilità sociale", anche e soprattutto alla luce dei fondamentali contributi forniti dalla giurisprudenza costituzionale. Si ripercorrono, inoltre, anche anche le vicissitudini interpretative ed applicative relative a "programmazione" e "controlli" . Infine, si esamina la questione della compatibilità della norma costituzionale in esame e dei valori in essa racchiusi e tutelati con il quadro comunitario di riferimento, ispirato alla tutela della concorrenza e del mercato, anche se, oggi più di ieri, rivelatore di un, almeno parziale, superamento della prospettiva funzionalista in favore del riconoscimento della primazia dei diritti e della loro tutela in una prospettiva di effettiva realizzazione della coesione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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