Il lavoro si propone di verificare quale sia il "posto" del sistema radioteleviso nel riparto di competenze fra lo Stato e le Regioni , in specie all'indomani della riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione. Muovendo da quanto previsto dalla Costituzione prima della riforma del 2001, ci si sofferma sull'importante contributo fornito dalla giurisprudenza costituzionale in vista del riconoscimento di spazi di intervento e di partecipazione delle Regioni operato, in particolare a seguito del superamento del monopolio radiotelevisivo, dal legislatore statale. In questa prospettiva si analizza l'evoluzione normativa fino alle soglie della riforma costituzionale ed all'introduzione della specifica competenza regionale concorrente in materia di ordinamento delle comunicazioni, esaminando le delicate questioni sollevate dall'uso della formula impiegata ("ordinamento delle comunicazioni" ), nonché i problemi inerenti all'esatta individuazione dei limiti. Infine, ci si sofferma ad esaminare le prime decisioni della Corte costituzionale in materia ed i primi interventi del legislatore statale, all'indomani della riforma costituzionale
ORDINAMENTO DELLE COMUNICAZIONI E REGIONI
NIRO, Raffaella
2004-01-01
Abstract
Il lavoro si propone di verificare quale sia il "posto" del sistema radioteleviso nel riparto di competenze fra lo Stato e le Regioni , in specie all'indomani della riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione. Muovendo da quanto previsto dalla Costituzione prima della riforma del 2001, ci si sofferma sull'importante contributo fornito dalla giurisprudenza costituzionale in vista del riconoscimento di spazi di intervento e di partecipazione delle Regioni operato, in particolare a seguito del superamento del monopolio radiotelevisivo, dal legislatore statale. In questa prospettiva si analizza l'evoluzione normativa fino alle soglie della riforma costituzionale ed all'introduzione della specifica competenza regionale concorrente in materia di ordinamento delle comunicazioni, esaminando le delicate questioni sollevate dall'uso della formula impiegata ("ordinamento delle comunicazioni" ), nonché i problemi inerenti all'esatta individuazione dei limiti. Infine, ci si sofferma ad esaminare le prime decisioni della Corte costituzionale in materia ed i primi interventi del legislatore statale, all'indomani della riforma costituzionaleFile | Dimensione | Formato | |
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