Questo saggio si propone di ripercorrere alcune tappe del processo di soggettivazione politica delle donne nell’Italia repubblicana, con una sguardo alla specificità rappresentata dal territorio marchigiano. L’intento è quello di mettere al centro l’idea di soggetti politici muovendo da un terreno teorico che ha frammentato e raffinato l’egualitarismo, non riducibile all’emancipazionismo tout court, in molteplici figurazioni femministe che assumono connotazioni e sfumature sempre più differenti. Nell’impossibilità di dar conto della ricchezza produttiva che le teorie femministe hanno prodotto negli ultimi venti anni, tenteremo invece di comprendere gli effetti o le influenze di questo dibattito sulla sfera della politica intesa come attività relazionale, tanto associazionista o movimentista, quanto istituzionale. Accogliendo l’invito critico formulato da alcune pensatrici a guardare all’odierno scarto tra la vivacità dei femminismi e la difficoltà di mettere in atto pratiche politiche altrettanto dinamiche, cercheremo di riflettere su quelle che Braidotti ha chiamato la necessità di creare “passerelle verso il politico”. Si tratta allora di gettare una luce sulla modalità di praticare ed esibire la cittadinanza, senza omettere pieghe e zone d’ombra in un percorso che ha comunque preso le mosse da un secolare terreno di esclusione. Può essere utile, a conclusione, misurare la tenuta di queste riflessioni facendo riferimento alla realtà politica locale per comprendere come essa, pur nella sua singolarità, fotografi alcune linee di tendenza generali.
Cittadinanza incompiuta? Riflessioni sui percorsi delle donne tra teoria e pratica politica
MATTUCCI, NATASCIA
2010-01-01
Abstract
Questo saggio si propone di ripercorrere alcune tappe del processo di soggettivazione politica delle donne nell’Italia repubblicana, con una sguardo alla specificità rappresentata dal territorio marchigiano. L’intento è quello di mettere al centro l’idea di soggetti politici muovendo da un terreno teorico che ha frammentato e raffinato l’egualitarismo, non riducibile all’emancipazionismo tout court, in molteplici figurazioni femministe che assumono connotazioni e sfumature sempre più differenti. Nell’impossibilità di dar conto della ricchezza produttiva che le teorie femministe hanno prodotto negli ultimi venti anni, tenteremo invece di comprendere gli effetti o le influenze di questo dibattito sulla sfera della politica intesa come attività relazionale, tanto associazionista o movimentista, quanto istituzionale. Accogliendo l’invito critico formulato da alcune pensatrici a guardare all’odierno scarto tra la vivacità dei femminismi e la difficoltà di mettere in atto pratiche politiche altrettanto dinamiche, cercheremo di riflettere su quelle che Braidotti ha chiamato la necessità di creare “passerelle verso il politico”. Si tratta allora di gettare una luce sulla modalità di praticare ed esibire la cittadinanza, senza omettere pieghe e zone d’ombra in un percorso che ha comunque preso le mosse da un secolare terreno di esclusione. Può essere utile, a conclusione, misurare la tenuta di queste riflessioni facendo riferimento alla realtà politica locale per comprendere come essa, pur nella sua singolarità, fotografi alcune linee di tendenza generali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ai margini della storia.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
1.46 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.46 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.