I temi svolti nella seconda e terza sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano trovano spazio anche in questa quarta sala, dove sono esposti alcuni nuclei di materiali scultorei riconducibili a opere smembrate di Giovanni di Balduccio da Pisa (tra cui l’imponente portale della chiesa umiliata di Santa Maria di Brera, del 1347), accostati ad altri manufatti di artisti toscani e campionesi che ne riflettono i modi (per esempio la grandiosa tomba di Franceschino Rusca proveniente da Como) e a reperti pertinenti invece ai primi decenni del Quattrocento, che testimoniano di un ulteriore rinnovamento verificatosi nella produzione scultorea milanese dopo l’apertura nel 1386 del cantiere del duomo, a contatto con le maestranze di tutta Europa che vi erano state chiamate a operare e nel clima ormai dominante del Gotico Internazionale, di cui Milano fu uno dei centri di irradiazione. L’articolo illustra, in ordine cronologico e per nuclei tematici, i 30 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei dal punto di vista tipologico, come la serie di frammenti pertinenti alla decorazione della facciata e del portale della chiese di Santa Maria di Brera.
Influssi toscani nella scultura lombarda del Trecento
VERGANI, Graziano Alfredo
2010-01-01
Abstract
I temi svolti nella seconda e terza sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano trovano spazio anche in questa quarta sala, dove sono esposti alcuni nuclei di materiali scultorei riconducibili a opere smembrate di Giovanni di Balduccio da Pisa (tra cui l’imponente portale della chiesa umiliata di Santa Maria di Brera, del 1347), accostati ad altri manufatti di artisti toscani e campionesi che ne riflettono i modi (per esempio la grandiosa tomba di Franceschino Rusca proveniente da Como) e a reperti pertinenti invece ai primi decenni del Quattrocento, che testimoniano di un ulteriore rinnovamento verificatosi nella produzione scultorea milanese dopo l’apertura nel 1386 del cantiere del duomo, a contatto con le maestranze di tutta Europa che vi erano state chiamate a operare e nel clima ormai dominante del Gotico Internazionale, di cui Milano fu uno dei centri di irradiazione. L’articolo illustra, in ordine cronologico e per nuclei tematici, i 30 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei dal punto di vista tipologico, come la serie di frammenti pertinenti alla decorazione della facciata e del portale della chiese di Santa Maria di Brera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.