L’articolo ripercorre in sintesi le vicende della genesi, della diffusione, della variazione e della maturazione delle forme dell’architettura e della scultura romanica tra il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia. Punto di partenza sono alcune fabbriche piemontesi dell’inizio dell’XI secolo (come le cattedrali di Aqui Terme e di Ivrea) in cui vengono messe a punto nuove soluzioni strutturali ispirate al contesto europeo. A queste si affiancano quelle sperimentate nello stesso periodo in area milanese e poi compiutamente sviluppate nell’organismo della basilica di Sant’Ambrogio a Milano, capolavoro dell’architettura romanica lombarda e modello di numerosi altri edifici della regione, tra cui il San Nazaro della stessa città e il San Michele di Pavia. Se altri modelli maturano tuttavia nelle zone subalpine, tra Como e Bergamo, la maggiore alternativa all’esempio di Sant’Ambrogio è costituita dalla cattedrale di San Gimignano a Modena, edificata tra il 1099 e il 1117 sotto la direzione dell’architetto Lanfranco e con l’intervento di Wiligelmo quale responsabile del ricchissimo cantiere scultoreo, che ha un ampio seguito in Emilia, tra Nonantola, Ferrara, Piacenza e Parma. Qui, tra la seconda metà del XII e l’inizio del XIII secolo opera Benedetto Anelami, scultore e architetto, che con la sua opera nel duomo e nel vicino battistero segna il superamento dell’esperienza romanica in direzione gotica.
L'area lombarda. Arte senza frontiera
VERGANI, Graziano Alfredo
2006-01-01
Abstract
L’articolo ripercorre in sintesi le vicende della genesi, della diffusione, della variazione e della maturazione delle forme dell’architettura e della scultura romanica tra il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia. Punto di partenza sono alcune fabbriche piemontesi dell’inizio dell’XI secolo (come le cattedrali di Aqui Terme e di Ivrea) in cui vengono messe a punto nuove soluzioni strutturali ispirate al contesto europeo. A queste si affiancano quelle sperimentate nello stesso periodo in area milanese e poi compiutamente sviluppate nell’organismo della basilica di Sant’Ambrogio a Milano, capolavoro dell’architettura romanica lombarda e modello di numerosi altri edifici della regione, tra cui il San Nazaro della stessa città e il San Michele di Pavia. Se altri modelli maturano tuttavia nelle zone subalpine, tra Como e Bergamo, la maggiore alternativa all’esempio di Sant’Ambrogio è costituita dalla cattedrale di San Gimignano a Modena, edificata tra il 1099 e il 1117 sotto la direzione dell’architetto Lanfranco e con l’intervento di Wiligelmo quale responsabile del ricchissimo cantiere scultoreo, che ha un ampio seguito in Emilia, tra Nonantola, Ferrara, Piacenza e Parma. Qui, tra la seconda metà del XII e l’inizio del XIII secolo opera Benedetto Anelami, scultore e architetto, che con la sua opera nel duomo e nel vicino battistero segna il superamento dell’esperienza romanica in direzione gotica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.