In accordo con le scelte fatte nel 1897 da Luca Beltrami in occasione del primo ordinamento, nell’allestimento BBPR del 1956 si è stabilito di mantenere la destinazione della sesta sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano a luogo di raccolta ed esposizione di materiali di varia provenienza e di datazione compresa tra il XII e il XIV secolo, che tuttavia, a differenza di quelli del camerino precedente (sala V), risultano legati tra loro da un denominatore comune, costituito dall’essere per la maggior parte testimonianze significative dell’identità, della storia e della vita civile di Milano nel Basso Medioevo. Di qui il ricorrere, tra i materiali esposti, di immagini di sant’Ambrogio (Treviri 339 ca. – Milano 397), carismatico arcivescovo di Milano dal 374 al 397, presto innalzato al rango di patrono e protettore della città e della sua chiesa, che da lui sono infatti dette “ambrosiane”. E ancora, la presenza, al centro della sala e sulle pareti, di rilievi del XII secolo provenienti dalle porte medievali della città, tra cui l’intero apparato decorativa di Porta Romana, realizzato nel 1171 dagli artefici Anselmo e Girardo, celebrati nelle iscrizioni che accompagnano le figurazioni. L’articolo illustra, in ordine cronologico e per nuclei tematici, i 23 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei, come la citata serie dei rilievi di Porta Romana.
Memorie storiche della Milano medievale
VERGANI, Graziano Alfredo
2010-01-01
Abstract
In accordo con le scelte fatte nel 1897 da Luca Beltrami in occasione del primo ordinamento, nell’allestimento BBPR del 1956 si è stabilito di mantenere la destinazione della sesta sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano a luogo di raccolta ed esposizione di materiali di varia provenienza e di datazione compresa tra il XII e il XIV secolo, che tuttavia, a differenza di quelli del camerino precedente (sala V), risultano legati tra loro da un denominatore comune, costituito dall’essere per la maggior parte testimonianze significative dell’identità, della storia e della vita civile di Milano nel Basso Medioevo. Di qui il ricorrere, tra i materiali esposti, di immagini di sant’Ambrogio (Treviri 339 ca. – Milano 397), carismatico arcivescovo di Milano dal 374 al 397, presto innalzato al rango di patrono e protettore della città e della sua chiesa, che da lui sono infatti dette “ambrosiane”. E ancora, la presenza, al centro della sala e sulle pareti, di rilievi del XII secolo provenienti dalle porte medievali della città, tra cui l’intero apparato decorativa di Porta Romana, realizzato nel 1171 dagli artefici Anselmo e Girardo, celebrati nelle iscrizioni che accompagnano le figurazioni. L’articolo illustra, in ordine cronologico e per nuclei tematici, i 23 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei, come la citata serie dei rilievi di Porta Romana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.