La seconda sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano è divisa in due settori, nel primo dei quali sono ospitati numerosi frammenti scultorei d’età romanica (XI-XII secolo) provenienti da Milano e da altre città della Lombardia, mentre nel secondo trovano posto altri frammenti scultorei e alcuni importanti monumenti trecenteschi provenienti da Milano e dal suo contado, opera di alcuni dei più noti tra quegli scultori campionesi che monopolizzarono le commissioni artistiche nell’età del dominio dei Visconti su Milano. Tra gli altri emerge la figura di Bonino da Campione, autore della grandiosa arca di Bernabò Visconti, che con i suoi sei metri di altezza domina l’ambiente. L’articolo illustra, in ordine cronologico, i 39 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei dal punto di vista tipologico, come la serie dei frontali di sarcofago del secondo Trecento d’ambito campionese sistemati alla fine del percorso. Ampio spazio è dato, evidentemente, all’arca di Bernabò Visconti.
Scultura romanica e campionese in Lombardia
VERGANI, Graziano Alfredo
2010-01-01
Abstract
La seconda sala del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano è divisa in due settori, nel primo dei quali sono ospitati numerosi frammenti scultorei d’età romanica (XI-XII secolo) provenienti da Milano e da altre città della Lombardia, mentre nel secondo trovano posto altri frammenti scultorei e alcuni importanti monumenti trecenteschi provenienti da Milano e dal suo contado, opera di alcuni dei più noti tra quegli scultori campionesi che monopolizzarono le commissioni artistiche nell’età del dominio dei Visconti su Milano. Tra gli altri emerge la figura di Bonino da Campione, autore della grandiosa arca di Bernabò Visconti, che con i suoi sei metri di altezza domina l’ambiente. L’articolo illustra, in ordine cronologico, i 39 manufatti esposti nella sala, analizzandone i caratteri e il significato, alla luce delle più recenti acquisizioni critiche, sia sui singoli pezzi, sia sui nuclei omogenei dal punto di vista tipologico, come la serie dei frontali di sarcofago del secondo Trecento d’ambito campionese sistemati alla fine del percorso. Ampio spazio è dato, evidentemente, all’arca di Bernabò Visconti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.