ABSTRACT: Il diavolo, descritto inizialmente nei testi monastici (ad es. quello di Raoul Glaber, XI sec.), incarnazione del Male nei discorsi teologici ed ecclesiatici, è antagonista di Dio e nemico del genere umano. Maligno, “legione” per la varietà delle maschere ch’è uso indossare, il Principe di questo mondo ha i propri nomi, le proprie strategie di persuasione: calunniatore, è necessariamente anche affabulatore. Spaventoso agli occhi del fedele che giunge a ingannare a causa della sua credulità, egli affascina e seduce il peccatore già conquistato alla propria causa. Le novelle esaminate mostrano tuttavia che gli autori del XV secolo credono poco al diavolo: conoscendone i caratteri tradizionali, spesso ricordati nei loro brani più squisitamente didattici, essi prestano ai personaggi delle diverse storie comportamenti diabolici adoperando strategie narrative degne del maligno. Ne conseguono un processo di “diabolizzazione” crescente della scrittura e una umanizzazione costante del diavolo, ora allontanato diegeticamente come essenza reale, ora evocato come termine di riferimento in un discorso metaforico che parla soprattutto dell’uomo. ........................ PRESENTAZIONE : il lavoro, in lingua francese, è stato presentato su invito della organizzatrice Elisabeth Gaucher-Rémond al seminario su "Le Diable dans tous ses états", tenuto il 14 dicembre 2006 presso l’Università di Nantes. Lo proponiamo alla valutazione nella sua veste integrale, pubblicata nella raccolta di articoli "Les Passions du Mot. Etudes de littérature du XVe siècle", Fano, Aras Edizioni (2009), p. 61-107. ................
"Aussy esbahie comme si cornes luy venissent". Soufre, diables et diabolisations narratives dans les nouvelles du XVe siècle.
PIERDOMINICI, LUCA
2009-01-01
Abstract
ABSTRACT: Il diavolo, descritto inizialmente nei testi monastici (ad es. quello di Raoul Glaber, XI sec.), incarnazione del Male nei discorsi teologici ed ecclesiatici, è antagonista di Dio e nemico del genere umano. Maligno, “legione” per la varietà delle maschere ch’è uso indossare, il Principe di questo mondo ha i propri nomi, le proprie strategie di persuasione: calunniatore, è necessariamente anche affabulatore. Spaventoso agli occhi del fedele che giunge a ingannare a causa della sua credulità, egli affascina e seduce il peccatore già conquistato alla propria causa. Le novelle esaminate mostrano tuttavia che gli autori del XV secolo credono poco al diavolo: conoscendone i caratteri tradizionali, spesso ricordati nei loro brani più squisitamente didattici, essi prestano ai personaggi delle diverse storie comportamenti diabolici adoperando strategie narrative degne del maligno. Ne conseguono un processo di “diabolizzazione” crescente della scrittura e una umanizzazione costante del diavolo, ora allontanato diegeticamente come essenza reale, ora evocato come termine di riferimento in un discorso metaforico che parla soprattutto dell’uomo. ........................ PRESENTAZIONE : il lavoro, in lingua francese, è stato presentato su invito della organizzatrice Elisabeth Gaucher-Rémond al seminario su "Le Diable dans tous ses états", tenuto il 14 dicembre 2006 presso l’Università di Nantes. Lo proponiamo alla valutazione nella sua veste integrale, pubblicata nella raccolta di articoli "Les Passions du Mot. Etudes de littérature du XVe siècle", Fano, Aras Edizioni (2009), p. 61-107. ................File | Dimensione | Formato | |
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