Analisi del "diritto all'identità culturale" con attenzione alle questioni di genere relative alle donne immigrate, e osservazioni critiche alla legge sulle mutilazione dei genitali femminili. La società odierna si caratterizza sempre più per la coesistenza di etnie, culture, religioni, valori diversi. L’attuale fenomeno migratorio è assolutamente eterogeneo quanto ai luoghi di provenienza, e ogni paese vede al suo interno un moltiplicarsi di gruppi etnici, religiosi e linguistici che rivendicano la propria appartenenza: rispetto al secolo scorso sono molti di più oggi gli immigrati che mantengono forti legami con i paesi d’origine, anche quelli di seconda e terza generazione, nati in terra straniera. Le donne rappresentano oggi quasi la metà dei migranti nel mondo. Trovare regole di convivenza pacifica in un contesto pluriculturale costituisce una sfida impegnativa per gli ordinamenti occidentali. Due sono gli approcci all’immigrazione che prevalgono nella maggior parte dei Paesi di accoglienza: l’assimilazione, volta a negare riconoscimento alle diverse identità culturali e pertanto limitativa della personalità dello straniero, e la differenziazione, che invece riconosce allo straniero la libertà di mantenere la propria cultura, pur non facilitandone l’integrazione. Sia pure con molte difficoltà e contestazioni sono in fase di attuazione anche politiche volte a riconoscere le diverse identità e al contempo a sostenere l’integrazione dell’immigrato. è sul terreno dell’immigrazione femminile che il dibattito assume rilievo particolare.
Identità culturale e diritti umani
CORTI, Ines
2007-01-01
Abstract
Analisi del "diritto all'identità culturale" con attenzione alle questioni di genere relative alle donne immigrate, e osservazioni critiche alla legge sulle mutilazione dei genitali femminili. La società odierna si caratterizza sempre più per la coesistenza di etnie, culture, religioni, valori diversi. L’attuale fenomeno migratorio è assolutamente eterogeneo quanto ai luoghi di provenienza, e ogni paese vede al suo interno un moltiplicarsi di gruppi etnici, religiosi e linguistici che rivendicano la propria appartenenza: rispetto al secolo scorso sono molti di più oggi gli immigrati che mantengono forti legami con i paesi d’origine, anche quelli di seconda e terza generazione, nati in terra straniera. Le donne rappresentano oggi quasi la metà dei migranti nel mondo. Trovare regole di convivenza pacifica in un contesto pluriculturale costituisce una sfida impegnativa per gli ordinamenti occidentali. Due sono gli approcci all’immigrazione che prevalgono nella maggior parte dei Paesi di accoglienza: l’assimilazione, volta a negare riconoscimento alle diverse identità culturali e pertanto limitativa della personalità dello straniero, e la differenziazione, che invece riconosce allo straniero la libertà di mantenere la propria cultura, pur non facilitandone l’integrazione. Sia pure con molte difficoltà e contestazioni sono in fase di attuazione anche politiche volte a riconoscere le diverse identità e al contempo a sostenere l’integrazione dell’immigrato. è sul terreno dell’immigrazione femminile che il dibattito assume rilievo particolare.File | Dimensione | Formato | |
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