Nonostante l’ornato plastico non ne sia mai stato un elemento qualificante, nella chiesa plebana di Santo Stefano a Vimercate si conservano alcune opere scultoree medievali e rinascimentali di notevole interesse, a partire da un frammento di cornice con un motivo a intreccio d’età carolingia murata nell’absidiola nord, che potrebbe essere appartenuta alla fabbrica altomedievale, documentata a partire dal 745. Coevi alla riedificazione romanica della chiesa sono invece un capitello molto danneggiato della cripta e una protome umana inserita in funzione apotropaica sul campanile, databili rispettivamente all’XI e all’inizio del XII secolo. Un’analoga funzione protettiva potrebbe aver avuto il gruppo scultoreo trecentesco raffigurante la Madonna col Bambino tra santo Stefano e un santo cavaliere innalzato nel 1608 sulla fronte della chiesa, opera di un artista di matrice boninana operoso verso il 1350-60. La stessa matrice boniniana caratterizza anche l’inedita statuina di San Giovanni Battista un tempo eretta sul fonte battesimale, databile al 1375-85 circa. Di gusto tardogotico è invece il Crocifisso ligneo a lungo conservato nella cripta e ora trasferito nell’attigua chiesa della Madonna del Rosario, stilisticamente avvicinabile alla produzione della bottega dei Da Surso, là dove all’ambito di Giovanni Angelo del Maino può essere invece riferito il bellissimo, seppur malconcio, esemplare ligneo rinascimentale eretto sull’arco del presbiterio.
"Signa avitae pietatis": episodi di scultura tra Medioevo e Rinascimento
VERGANI, Graziano Alfredo
2008-01-01
Abstract
Nonostante l’ornato plastico non ne sia mai stato un elemento qualificante, nella chiesa plebana di Santo Stefano a Vimercate si conservano alcune opere scultoree medievali e rinascimentali di notevole interesse, a partire da un frammento di cornice con un motivo a intreccio d’età carolingia murata nell’absidiola nord, che potrebbe essere appartenuta alla fabbrica altomedievale, documentata a partire dal 745. Coevi alla riedificazione romanica della chiesa sono invece un capitello molto danneggiato della cripta e una protome umana inserita in funzione apotropaica sul campanile, databili rispettivamente all’XI e all’inizio del XII secolo. Un’analoga funzione protettiva potrebbe aver avuto il gruppo scultoreo trecentesco raffigurante la Madonna col Bambino tra santo Stefano e un santo cavaliere innalzato nel 1608 sulla fronte della chiesa, opera di un artista di matrice boninana operoso verso il 1350-60. La stessa matrice boniniana caratterizza anche l’inedita statuina di San Giovanni Battista un tempo eretta sul fonte battesimale, databile al 1375-85 circa. Di gusto tardogotico è invece il Crocifisso ligneo a lungo conservato nella cripta e ora trasferito nell’attigua chiesa della Madonna del Rosario, stilisticamente avvicinabile alla produzione della bottega dei Da Surso, là dove all’ambito di Giovanni Angelo del Maino può essere invece riferito il bellissimo, seppur malconcio, esemplare ligneo rinascimentale eretto sull’arco del presbiterio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.