Nell’ambito di un dibattito intorno alla Lettera enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, il contributo segnala alcune questioni aperte: il dilemma non risolto tra il paradigma illuministico del logos e il paradigma romantico del pathos; la tendenza a sdoppiare le forme dei legami interumani, attraverso una sorta di sovrapposizione estrinseca fra il principio contrattualistico dello scambio tra pari, ordinariamente invocato nella sfera pubblica dei “rapporti lunghi”, e il principio di gratificazione affettiva, assunto come supremo paradigma di autenticità relazionale nella sfera privata dei rapporti “corti”; l’antitesi tra autonomia ed eteronomia. Recuperando l’idea di una reciprocità asimmetrica tra creatore e creatura, si propone di accreditare una forma di eteronomia non estrinseca, in cui, cioè, l’infinito non sia una semplice proiezione del desiderio, ma nemmeno una mortificazione alienante della nostra umanità. Questo nodo ci riporta al mistero dell’incontro – punto di tangenza paradossale – tra l’infinito e il finito.
Deus Caritas est: l’altezza del dono e l’abisso del rifiuto
ALICI, Luigino
2008-01-01
Abstract
Nell’ambito di un dibattito intorno alla Lettera enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, il contributo segnala alcune questioni aperte: il dilemma non risolto tra il paradigma illuministico del logos e il paradigma romantico del pathos; la tendenza a sdoppiare le forme dei legami interumani, attraverso una sorta di sovrapposizione estrinseca fra il principio contrattualistico dello scambio tra pari, ordinariamente invocato nella sfera pubblica dei “rapporti lunghi”, e il principio di gratificazione affettiva, assunto come supremo paradigma di autenticità relazionale nella sfera privata dei rapporti “corti”; l’antitesi tra autonomia ed eteronomia. Recuperando l’idea di una reciprocità asimmetrica tra creatore e creatura, si propone di accreditare una forma di eteronomia non estrinseca, in cui, cioè, l’infinito non sia una semplice proiezione del desiderio, ma nemmeno una mortificazione alienante della nostra umanità. Questo nodo ci riporta al mistero dell’incontro – punto di tangenza paradossale – tra l’infinito e il finito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.